Il Mammuth firmato Zerocalcare restaurato e diventato green. A Roma, quartiere Rebibbia

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A Roma, Mammuth di Rebibbia firmato da Zerocalcare diventa ecologico; a quasi 10 anni dalla sua realizzazione, ecco il restauro speciale: fotocatalitico e con ecopitture purificatrici di aria. Grazie a una cordata di realtà rivolte al green capitanata da Yourban 2030 e Atac.

A curare il restauro del Mammuth è stata una giovane artista friulana, Maria Bressan in arte Rosmunda, muralista ed illustratrice italiana che vive e lavora a Carrara, in Toscana, e ha molto a cuore tematiche sociali ed ambientali.

La sua ricerca è improntata sul rapporto tra uomo e natura. Dal 2018 ha realizzato numerosi murales tra Italia e Spagna e crede fermamente che la Street art sia un efficace strumento per creare appartenenza risollevando luoghi e persone dal degrado.

Così chiarisce Veronica De Angelis, fondatrice e presidente di Yourban 2030:

“Dopo aver lanciato l’idea di eco-murales dai muri di Ostiense, oggi dal Mammuth di Rebibbia vogliamo far partire una nuova idea di intervento di restauro rivolto ai murales, opere d’arte pubblica e urbana alle quali la capitale e altre città italiane si sono rivolte negli ultimi decenni.

Si tratta di un restyling green che porta con sé ancora una volta un messaggio di sostenibiltà e bellezza, in linea con la nostra mission.

La street-art rappresenta infatti un linguaggio in grado di collaborare e dialogare con il territorio attraverso processi di rigenerazione urbana ed opere di restyling creativi di spazi di vita nelle città.

Oggi parlare di ‘sviluppo sostenibile’ significa parlare di uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere le generazioni future.

L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite è la piattaforma a cui si ispira la nostra mission, per questo quando da ATAC ci è stato chiesto un intervento sul Mammuth di Rebibbia firmato da Zerocalcare, abbiamo colto al volo l’occasione di lanciare una nuova idea: intervenire sulla street art non solo con nuove opere di riqualificazione urbana, ma anche applicando tecnologie sostenibili a quelle già esistenti”.

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