Politicamente parlando, H. H. Lim

H. H. Lim, Ritratto con Iena in nero, 2013 -Ph. Dario Lasagni

E’ in corso fino al 30 aprile 2014 la prima personale di H. H. Lim (classe 1954, nato in Malesia, vive e lavora a Roma) alla Galleria Bianconi di Milano e dal titolo Politicamente parlando: un progetto pensato e realizzato appositamente per lo spazio, che prevede un interessante talk il 15 aprile alle 19.00 nella galleria stessa.

L’incontro – Francamente parlando –  è concepito come una sorta di conversazione aperta ed articolata su questioni che sono vicine al pensiero artistico di Lim ma non solo di Lim: la politica, la guerra, la società, il linguaggio, il quotidiano, il corpo e la mente.

Interverranno insieme all’artista e a Giacomo Zaza – curatore della mostra – Alberto Garutti, artista e amico di lunga data di Lim; Hou Hanru, direttore artistico del MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma; Evelyne Jouanno, critica e curatrice indipendente, fondatrice della Emergency Biennale; Gabi Scardi, critica, curatrice e docente di arte contemporanea.

“Nato in Malesia ma attivo in Italia dal 1976, H. H. Lim vive a Roma, dove si è diplomato all’Accademia di Belle Arti e dove da lungo tempo è animatore e interprete di punta della scena artistica. La sua pratica, che spazia dal video alla performance, dalla pittura alla scultura, affonda le radici nella sua complessa formazione culturale divisa tra Oriente e Occidente. In equilibrio tra ironia e provocazione, le opere di Lim hanno sempre un carattere fortemente narrativo, mescolando e contrapponendo elementi e messaggi della comunicazione contemporanea con immagini e riferimenti all’arte dei suoi due mondi, sia essa tradizionale, popolare o alta. Come messaggi da decifrare, nei suoi quadri compaiono segmenti di testo o frasi scritte al contrario, scavate nel gesso, spesso accostate, senza alcun legame apparente, a figure disegnate su fondi monocromi – riferimento diretto alla tradizione artistica cinese, che da sempre associa immagini e scrittura, a volte anche senza un senso evidente se non per chi già conosce quel codice. Quello di Lim è quindi un esercizio di associazione apparentemente casuale che scardina il nesso tra immagine e parola, creando un cortocircuito che può essere letto e interpretato solo soggettivamente dall’osservatore.” (http://www.galleriabianconi.com/it/exhibit-detail.php?mostra=59)

In occasione del talk e in seno alla mostra sarà presentato il libro, edito da Blisterzine, sull’opera di H. H. Lim. Questo volume sarà il primo della collana Bianconi: una novità editoriale, a cura dello stesso Zaza, che prevede degli approfondimenti su artisti e contesti internazionali.

Politicamente parlando è una mostra che innesca molteplici, possibili interpretazioni tante quante saranno le persone che la visiteranno. L’artista lancia dei messaggi quasi privi di significati prestabiliti e li unisce, in modo a volte destabilizzante, ad alcune figure-icone sociali, innescando inevitabili perplessità e creando curiosità meditativa. Grandi panelli incisi con frasi rubate alla vita consueta, ai media, accostate a figure che ritraggono una iena, aerei da combattimento, su fondi monocromi, circondano dall’alto delle pareti i 3 tappeti in PVC adagiati per terra e i motitor che trasmetto pezzi di real life, tutto sembra far parte di uno stesso racconto. Ci estraniamo per pochi minuti scendendo nello spazio sotterraneo della galleria, dove è proiettato il video Hula Hoop, che ritrae Lim in una situazione tra l’ascetico e il grottesco e ripiombiamo immediatamente nelle contraddizioni del quotidiano.

Info galleria

  • Galleria Bianconi
  • Via Lecco 20, 20124 Milano
  • Tel. + 39 02 2222 8336
  • http://www.galleriabianconi.com/it/news.php

 

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Michela Casavola (Taranto, 1976) si laurea in Conservazione dei Beni Culturali, indirizzo Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Lecce. Inizia la sua carriera lavorativa a Roma, specializzandosi in comunicazione applicata alle arti visive ed eventi culturali per poi diventare freelance seguendo progetti in Italia e all’estero. Dal 2008 è coordinatrice artistica del Centro per l’Arte Contemporanea Torrione Passari in Puglia e sceglie Berlino come dimora fissa per poter alimentare la sua continua ricerca nelle arti visive e la conoscenza delle sperimentazioni più attuali. Collabora con diverse testate giornalistiche del settore.

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