Lovers, Videoinsight, psicologia e epifania

Ottonella Mocellin – Nicola Pellegrini, Together Forever, 2005
Ottonella Mocellin – Nicola Pellegrini, Together Forever, 2005
Ottonella Mocellin – Nicola Pellegrini, Together Forever, 2005

In vista della Prospettiva della Giovecca, in un comparto urbano di respiro rinascimentale, la Palazzina Marfisa ospita nelle sue stanze – fino al prossimo 15 giugno – la mostra di video arte Lovers curata dalla Fondazione Videoinsight.

L’esibizione comprende 21 opere di artisti italiani e stranieri tratte dalla collezione Videoinsight e dotate, secondo la fondatrice e Presidente della Fondazione, Rebecca Russo, di “alto impatto psicologico”. L’esposizione si focalizza su una tematica universale, atavica, per certi versi insondabile: la relazione d’ amore declinata nei suoi molteplici effetti e caratteristiche. Ed è proprio la residenza signorile del XVI secolo in cui visse la principessa Marfisa d’ Este, amante delle arti, che diviene temporanea sede espositiva per un evento che ”intende integrare l’ arte contemporanea e la psicologia, col fine di promuovere la crescita della persona e della collettività, la prevenzione e la promozione del benessere psicofisico dello spettatore.”

Rebecca Russo è riuscita a coniugare la sua professione di psicologa e psicoterapeuta alla sua passione per l’ arte contemporanea, creando negli anni una collezione di video d’arte e fotografie che utilizza come medium nella pratica clinica, riscontrandone l’effetto benefico e catartico sui propri pazienti. Tutte le opere in mostra affrontano il complesso tema della relazione affettiva stimolando libere associazioni mentali, interpretazioni, risonanze emotive, insights. Con il termine insight si intende il manifestarsi di una visione interiore, un’ illuminazione introspettiva come scoperta improvvisa ed epifanica; così per estensione, il metodo Videoinsight, teorizzato dalla stessa Russo, si basa “sull’esperienza di scambio e d’integrazione fra l’ opera d’ arte contemporanea e la psicologia delle persone che con essa si relazionano”. Oltre ad aver registrato in maniera metodologica questa pratica terapeutica, Rebecca Russo ha ampliato la sua indagine collaborando, tra gli altri, con l’ Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, attivando un progetto di ricerca con i medici dell’ Ospedale. E’ stata così avviata una sperimentazione scientifica su 100 pazienti operati al legamento crociato anteriore i quali sono stati invitati alla visione di specifici video d’arte. A seguito di queste “sedute” è stato possibile riscontrare un miglioramento sul decorso clinico post operatorio, in generale sul percorso riabilitativo, diminuendo i tempi di recupero e riducendo l’ utilizzo delle stampelle. I risultati di questa ricerca sono stati poi resi noti e presentati al 16esimo ESSKA Congress ad Amsterdam durante il quale è stato ribadito quanto sia indissolubile la relazione tra la psiche e il corpo nello stato di malattia e nel processo di guarigione. Il paziente, ma anche un qualunque osservatore può cogliere degli stimoli importanti a seguito della visione di un’ opera, interiorizzandoli e utilizzandoli in modo propedeutico al miglioramento del proprio benessere.

E’ in quest’ ottica che la mostra si sviluppa attraverso un percorso espositivo che attraversa gli 8 ambienti della Palazzina indagando i concetti di Eros, Thanatos, Dipendenza, Circolarità, Salvezza, Rinascita, Emozione, Relazione attraverso 21 video d’arte.

Se per Marina Abramovic “L’arte deve essere una deviazione dalla normalità. Un rischio mentale. Perché solo confrontandosi con l’imprevisto e la paura ci si può evolvere”; i video del duo Masbedo in mostra (Glimà, Teorema dell’incompletezza, Schegge di incanto in fondo al dubbio) vanno in questa direzione espressiva e concettuale. In un contesto naturale suggestivo ed estremo, una landa atlantica ghiacciata, in cui il binomio cromatico bianco – nero diviene sfondo scenografico e simbolico della danza-lotta tra due individui, il video Glimà racconta per immagini e movimenti del corpo, l’attrazione, le pulsioni, le tensioni, i legami, la natura – anche violenta – della passione che unisce e separa l’elemento maschile da quello femminile. Di differente impatto emozionale è l’ opera di Canan Şenol, Fountain. Il video, parafrasando e invertendo il concetto della celebre Fontana di Duchamp, suggerisce una riflessione sulla simbologia e sulla rappresentazione della fertilità, del nutrimento. Il video mostra i seni di Canan gonfi di latte a pochi giorni dal parto, mettendo così in risalto il doppio ruolo della donna a un tempo dea della fertilità e madre appesantita dal fardello di allevare i figli.
Proseguendo, nell’ opera Together Forever della coppia di artisti Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, viene evocato l’ episodio biblico di Salomè e Giovanni Battista, lo spettatore si trova davanti a una scena teatrale, quasi un tableau vivant in cui i due protagonisti sembrano quelli di un dipinto caravaggesco. Ottonella Mocellin sorregge su un piatto d’ argento la testa decollata di Pellegrini, i due protagonisti dialogano esplorando il tema della comunicazione in un continuo alternarsi dei reciproci punti di vista, di come sia impossibile aggrapparsi ad un ‘ unica verità condivisa e, non da ultimo, la difficoltà di rispecchiarsi l’ uno nell’ altro. Questi sono solo alcuni esempi di un complesso di opere che in maniera fluida accompagna il visitatore in un percorso visivo ed emozionale intenso.

L’ iniziativa museale è interattiva e lo spettatore può liberamente esprimere i propri Videoinsight, le proprie suggestioni e scoprire quelle degli altri visitatori in un processo di ricerca che diviene chance trasformativa. In occasione di questa esposizione, la Fondazione inaugura un nuovo format di fruizione museale focalizzato sulle tematiche proposte simbolicamente dalle opere d’ arte.

Opere in mostra:
1. Keren Cytter, Something Happened, 2007
2. Masbedo, Glimà, 2008
3. Masbedo, Schegge d’incanto in fondo al dubbio, 2011
4. Masbedo, Teorema dell’incompletezza, 2008
5. Nathalie Djurberg, Untitled (Acid), 2010
6. Katarzyna Kozyra, Appearance as Lou Salomè in Vienna, 2005
7. Ottonella Mocellin – Nicola Pellegrini, Together Forever, 2005
8. Ragnar Kjartansson, Mercy, 2004
9. Eulalia Valldosera, Dependencia Mutua, 2009
10. Agnieszka Polska, Holydays with Professor, 2008
11. Melati Suryodarmo, I love you, 2007
12. Elena Kovilyna, Dying Swans, 2008
13. Ursula Mayer, The Crystal Gaze, 2007
14. Ra Di Martino, La Camera, 2008
15. Ivan Argote, Two 50 years old white males having emotions, 2013
16. Canan, Fountain, 2000
17. Polina Kanis, Purification, 2010
18. goldiechiari, 1969, 2008
19. Petra Lindholm, To Anne Marie, 2010
20. Maurizio Camerani, Io-Io, 2014
21. Mariana Ferratto, Nascondino, 2011

Info mostra

  • La Fondazione Videoinsight presenta “Lovers”
  • Palazzina Marfisa d’ Este, Corso Giovecca 170, Ferrara
  • Dal 22 Maggio al 15 Giugno – orari 10-13 / 15-18

 

+ ARTICOLI

A seguito dei miei studi in ambito storico-artistico e dei miei interessi, ho sempre cercato di promuovere e diffondere la conoscenza dell’ arte nelle sue diverse forme. Faccio parte della Delegazione FAI (Fondo Ambiente Italiano) di Bologna dal 2007 e grazie alla mia collaborazione con gallerie sia italiane che estere, ho avuto modo di conoscere e curare il lavoro di diversi artisti contemporanei (come James Casebere, Marcus Harvey, Candida Hofer, Michael Joo, Harland Miller, Anxiong Qiu, Beverly Semmes).

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e statistici. Cliccando su "Accetta" autorizzi tutti i cookie. Cliccando su "Rifiuta" o sulla X rifiuterai tutti i cookie eccetto quelli necessari per il corretto funzionamento del sito. Cliccando su "Personalizza" è possibile selezionare quali cookie attivare.