Moira Ricci. Dove il cielo è più vicino

Moira Ricci, “Dove il cielo è più vicino”, still da video, 2014, courtesy Associazione Culturale Dello Scompiglio

I casali nei poderi della Maremma diventano il simbolo di una abbandono silente della terra. Così Moira Ricci (Orbetello – GR – 1977) racconta la fine della vita contadina, al centro del progetto realizzato per lo SPE Spazio Performatico ed Espositivo alla Tenuta dello Scompiglio.

I soggetti fotografati sono case private di porte e finestre, cancellate così da evidenziarne la solitudine. Le fotografie, tutte verticali e  illuminate con singole luci che disegnano a terra sagome esagonali, compongono una equilibrata istallazione para-cimiteriale, scandendo lo spazio espositivo come lapidi monumentali. Quella che appare come un’unica struttura – seppure sia chiara la singolarità degli elementi che la compongono – invita all’attraversamento e alla scoperta dell’esplicito retro nero delle immagini.

Ma nonostante un taglio apparentemente funereo, l’artista conferisce al lavoro una tensione intrinseca, non una pacificazione. Le immagini, che nella composizione ricordano i lavori di Luigi Ghirri, intendono condurre a scoperte inaspettate dietro la sua familiarità dei luoghi. L’abbandono e il decadimento della campagna in realtà nascondono un’incapacità  di distaccarsene realmente.

Il titolo della mostra, Dove il cielo è più vicino, richiama alla mente la continuità tra gli elementi cielo e terra e, al contempo, segna una preghiera – dice l’artista – o forse un’invocazione verso la possibilità di un altrove, che viene ricercata con un metaforico viaggio nello spazio (e salgono alla memoria i versi di Eugenio Finardi: “extraterrestre vienimi a cercare, voglio un pianeta su cui ricominciare”). L’aspirazione è qui espressa attraverso la costruzione di un’astronave destinata, però, a rimanere ancorata a terra. Un video ne racconta il processo, raccogliendo nell’arco di un’ora circa la speranza, l’attesa, la gioia condivisa dalla famiglia e dagli amici nel realizzare un progetto che – inevitabilmente – rimanda alla comunione d’intenti del lavoro dei numerosi membri delle vecchie famiglie contadine.

È così che la ricerca di Moira Ricci, dal taglio autobiografico, qui proietta una trasversalità tra sentire personale e indagine sociologica che non trascura di occhieggiare alla Land Art.

Info mostra

  • Moira Ricci. Dove il cielo è più vicino
    a cura di Emanuela De Cecco
    fino al 29 marzo 2015
  • SPE- Spazio Performatico ed Espositivo
  • Associazione Culturale dello Scompiglio
  • Via di Vorno 67, Vorno, Capannori (LU)
  • Info: biglietteria@delloscompiglio.org / 0583.971125
  • www.delloscompiglio.org
+ ARTICOLI

Federica La Paglia è critico e curatore indipendente. E' stata curatrice al CIAC – Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea, Castello Colonna di Genazzano (Roma), consulente per la Fondazione Volume! (Roma) e gallerie, docente allo IED Roma. Collabora con Istituzioni straniere in Italia, in particolare latinoamericane, e in quest'ambito s'inquadra il suo lavoro per il Padiglione del Cile (53. Biennale di Venezia Arte e 12. Biennale di Venezia Architettura). Scrive per diverse riviste specializzate e suoi testi sono pubblicati su cataloghi in Italia e all’estero. La sua ricerca è orientata in particolare su progetti con taglio socio-politico e interdisciplinare.

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e statistici. Cliccando su "Accetta" autorizzi tutti i cookie. Cliccando su "Rifiuta" o sulla X rifiuterai tutti i cookie eccetto quelli necessari per il corretto funzionamento del sito. Cliccando su "Personalizza" è possibile selezionare quali cookie attivare.