Giapponizzati. Racconti di un viaggio di moda

Giapponizzati. Racconti di un viaggio di moda è una bella mostra al Castello di Santa Severa – a pochi chilometri da Roma – sull’influenza del Giappone nella moda italiana visitabile sino al 15 gennaio 2018.

Dopo un lungo periodo di chiusura nel corso del quale sono stati fatti diversi ritrovamenti e lavori di recupero, finalmente ha riaperto in modo permanente (il 25 aprile 2017) uno dei gioielli della storia, della cultura e dell’archeologia della costa tirrenica: il Castello di Santa Severa [1].

Qui si svolge l’esposizione che ripercorre il viaggio di Hasekura Tsunenaga. Questo che fu un importante ambasciatore del Giappone, nel 1613 partì dal porto di Tsukino Ura, con un seguito di trenta persone, su una nave appositamente costruita per l’occasione, attraversando il Pacifico e l’Atlantico e facendo scalo da prima in Messico e poi in Spagna, per arrivare infine in Italia dove soggiornò proprio nel Castello di Santa Severa,  prima di  arrivare a Roma.

Qui fu accolto da Papa Paolo V, con grandi onori da parte degli emissari del Papa; il 29 ottobre del 1615, secondo i documenti storici, ebbe luogo la cavalcata ufficiale per le vie di Roma, con grande stupore da parte dei romani, per raggiungere la Chiesa di Aracoeli ed il vicino convento dove Hasekura soggiornò fino al 7 gennaio del 1616,  prima di intraprendere il viaggio di ritorno in Giappone.

Nata da un’idea di Stefano Dominella e sotto il patrocinio della Regione Lazio, in collaborazione con la casa di moda Gattinoni, la mostra ripercorre l’influenza che la cultura giapponese ha avuto sulla moda italiana e non solo e si snoda nelle sale del Castello, tra kimono che furono indossati dallo stesso Hasekura, e quelli provenienti dagli archivi del Teatro dell’Opera di Roma e di Annamode che ci immergono, anche grazie alle accattivanti e pertinenti musiche di sottofondo, nelle vicende della Madama Butterfly.

Di grande effetto la sala – in cui soggiornò l’Ambasciatore giapponese – allestita con due abiti originali che Hasekura indossò proprio in occasione della sua sosta in Italia: un kimono con colori che vanno dal blu all’arancio che rappresentano il sole nascente, ed uno con una stampa che riproduce le tipiche case giapponesi, i sakura (alberi di ciliegio) e le foglie di ginko-biloba (tipiche foglie a forma di ventaglio), tutti elementi tipici della cultura giapponese.

Molto suggestivo anche l’allestimento all’interno della Chiesa di Maria Assunta nel quale si trovano l’affresco sull’altare raffigurante la Madonna con Bambino incoronata da angeli e affiancata da S. Marinella e S. Severa e dagli affreschi che raccontano storie della vita di S. Severa.

Accanto agli antichi kimono giapponesi e agli obo provenienti da collezioni private, si inseriscono 40 creazioni di maison e designer i cui lavori nel corso degli anni, sono stati influenzati proprio dalla moda giapponese, tra questi Antonio Marras, Gattinoni, Issey Miyake tra i più conosciuti, ma anche designer esordienti come Tiziano Guardini, Italo Marseglia, Alessandra Giannetti, Silvia Giovanardi, Santo Costanzo e Tommaso Fux.

Durante la conferenza stampa per l’inaugurazione della mostra, Enrico Sarpieri dell’Assessorato regionale, ha posto particolare enfasi sul fatto che questa mostra rappresenta il fiore all’occhiello per il Castello, e che attirerà visitatori non solo da tutto il territorio, ma anche visitatori giapponesi i quali avranno l’opportunità di ripercorrere la storia del loro compatriota in Italia e di scoprire le bellezze dell’arte e della storia del litorale laziale.

Inoltre, chi fosse curioso di conoscere di persona Hasekura, sicuramente non mancherà di recarsi anche a Civitavecchia, per vedere la statua che venne eretta proprio in suo onore e che testimonia ancora oggi, il profondo legame che si venne a creare tra Italia e Giappone.

Informazioni

  • Giapponizzati. Racconti di un viaggio di moda
  • a cura di Stefano Dominella
  • fino al 15 gennaio 2018
  • dal martedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 16 sabato, domenica e festivi dalle ore 10.30 alle ore 17
  • con il biglietto di ingresso del Castello:
    intero: € 8,00 ridotto: € 6,00 (la biglietteria chiude un’ora prima)
  • Castello di Santa Severa
    Strada Statale 1 Via Aurelia, Km 52,600, 00058 Santa Severa, Santa Marinella RM
    +39.06.39967999
    www.castellodisantasevera.it
    info@castellodisantasevera.it

Note

1. Il primo insediamento fu eretto intorno all’anno mille sulle antiche vestigia della città di Pyrgi, città costiera fondata dagli Etruschi e porto principale di Caere, l’attuale Cerveteri.

Qui sono state rinvenute tre famose lamine auree con iscrizioni etrusche e puniche, che testimoniano i profondi legami esistenti tra gli etruschi di Cerveteri e Cartagine. Con la romanizzazione del territorio nel III secolo a.C., Pyrgi divenne una colonia marittima.

Nel corso dei secoli, la grande fortezza divenne villa di proprietà imperiale, e venne eretta la chiesa paleocristiana di Santa Severa (rinvenuta con gli scavi del 2007). Il borgo medioevale e rinascimentale ha funzionato per lungo tempo da azienda agricola di proprietà del Pio Istituto del Santo Spirito e da scalo portuale tra Roma e Civitavecchia.

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Sono nata e cresciuta a Roma, mi sono laureata in Economia Aziendale e lavoro in un negozio per future mamme. Mi piace leggere, impazzisco per i quadri i Monet ma amo l'arte in generale. Da qualche anno mi sono appassionata alla fotografia. Adoro passeggiare per le vie del centro di Roma al tramonto, quando tutto si tinge di arancio.

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