Phoebe Unwin. Field

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Phoebe Unwin
Field
14 ottobre 2018 – 10 marzo 2019

Collezione Maramotti presenta Field, prima mostra personale in Italia dell’artista inglese Phoebe Unwin, costituita da una serie di nuovi disegni e dipinti realizzati appositamente per la Pattern Room della Collezione.

Il titolo dell’esposizione evoca molteplici connotazioni. Il ‘campo’ rimanda al paesaggio, ma anche alle campiture di colore e al taglio della visione. È un luogo di mezzo, un soggetto pittorico tradizionale che permette all’artista di oscillare fra il figurativo e l’astratto, di investigare le qualità formali della pittura.

Sviluppando una ricerca sul paesaggio e sull’interazione fra la figura umana e l’ambiente circostante Unwin costruisce con la pittura una delicata alternanza di orizzonti, distanze variate che generano un’osservazione a diverse velocità. Anche la superficie stratificata e porosa delle opere e la messa a fuoco appannata dei soggetti generano un dinamismo della visione all’interno di ogni quadro e un’intima relazione tra un’opera e l’altra.

Il lavoro da cui prende avvio il progetto è un quadro del 2017, Approach, in cui Unwin dipinge due persone sospese in un incontro; i loro contorni si fondono, in parte, con il paesaggio, che viene così modellato dalla percezione.
L’esplorazione delle percezioni attraverso i colori, le forme e le loro combinazioni, lo studio dei percorsi visivi e delle reazioni emozionali, si uniscono a un interesse per i diversi tempi e i ritmi interni all’opera. Attraverso un processo che muove dall’astrazione verso la figurazione, in cui la materia si fa segno e le figure affiorano nel colore, Unwin crea immagini sospese in un tempo e in uno spazio indeterminati. L’artista stessa ha definito il guardare un’opera come un’esperienza che è “sentita fisicamente e si svolge, in un certo senso, sempre nel presente”. 

Le influenze artistiche, letterarie, cinematografiche e personali di Unwin sono liberamente elaborate, agiscono come suggestioni aperte che l’artista incorpora nell’esplorazione del processo e del gesto della pittura. I suoi quadri sono luoghi visivi con infinite possibilità; la narrazione intrinseca delle opere non è definita né definitiva, si rivela in modi nuovi e diversi, emerge attraverso lo sguardo attivo di chi osserva.

Indagando i modi in cui astrazione e figurazione si confondono e sovrappongono Unwin ci invita a riflettere sulla complessità di piccoli momenti apparentemente senza importanza, e nello stesso tempo esplora e forza i limiti della pittura come mezzo di espressione.
L’artista non prende spunto da fotografie, né dall’immensa quantità di immagini che circolano in rete, ma da memorie personali o da blocchi da disegno sui quali traccia schizzi delle sue esperienze quotidiane. 

La Collezione Maramotti include già una sua opera del 2015, anno in cui Unwin era stata nominata tra le finaliste della sesta edizione del Max Mara Art Prize for Women, in collaborazione con Whitechapel Gallery.

Nel 2019 sarà pubblicato un libro ad accompagnamento della mostra. 

  • Inaugurazione su invito: 13 ottobre 2018, alle ore 18.00, alla presenza dell’artista.
  • 14 ottobre 2018 – 10 marzo 2019
  • Visita con ingresso libero negli orari di apertura della collezione permanente.
  • Giovedì e venerdì 14.30 – 18.30
    Sabato e domenica 10.30 – 18.30
    Chiuso: 1 novembre, 25–26 dicembre, 1 e 6 gennaio

Info

Ufficio stampa

Note biografiche

Phoebe Unwin è nata a Cambridge, UK, nel 1979. Vive e lavora a Londra.
Ha ottenuto un BA (Hons) Fine Art all’Università di Newcastle e un MFA in Pittura presso la Slade School of Fine Art di Londra. Tra le mostre personali più recenti: Amanda Wilkinson Gallery, Londra (2018, 2015, 2013); The Corridor, Reykjavík (2012); Honor Fraser Gallery, Los Angeles (2009). Ha preso parte a numerose esposizioni collettive in varie sedi, tra cui: K Space, Gwacheon (2018); Tenderpixel, Londra; Breese Little, Londra (2017); Towner Art Gallery, Eastbourne; Saatchi Gallery, Londra; Tate Britain, Londra; Stiftung Museum Schloss Moyland, Bedburg-Hau (2016); Leeds Art Gallery, Leeds (2015); Contemporary Art Society, Londra (2014); CSW Ujazdowski Castle, Varsavia (2013); Royal Academy, Londra (2012).

Phoebe Unwin
Field
14 October 2018 – 10 March 2019

Collezione Maramotti presents Field, the first solo exhibition in Italy by English artist Phoebe Unwin, featuring a series of new drawings and paintings made specifically for its Pattern Room.

The title of the show holds many different connotations. The “field” could be a landscape, but also a color field, or the field of vision. It is an in-between place, a traditional subject in painting, which allows the artist to hover between figuration and abstraction, to investigate the formal aspects of her medium.

Investigating the concept of landscape and how the human figure interacts with its surroundings, Unwin uses painting to construct a delicate alternation of horizons, whose varying distances elicit different paces of observation. The layered, porous surface of her works and hazy depiction of her subjects also generate a dynamic kind of vision within each painting, and an intimate link between the works.

The starting point for the entire project is a painting from 2017, Approach, which shows a suspended encounter between two people; here and there, their outlines blur into the landscape, which is thus moulded by perception.

Alongside her interest in exploring perception through color, form, and combinations of the two, and in studying visual paths and emotional reactions, Unwin investigates how different tempos and rhythms can operate inside a work. Through a process that moves from abstraction to figuration, where matter becomes sign and figures swim up out of color, Unwin creates images that seem to float within an indeterminate space and time. The artist herself has said that looking at paintings is “a physical, felt experience, and, in some sense, always in the present.”

Influences from art, literature, film, and private life are freely reworked here, becoming open-ended images that Unwin incorporates into her exploration of painting as a process and action. Her paintings are visual places whose possibilities are infinite; the intrinsic story of the works is neither defined nor definitive and new versions of it are constantly revealed, emerging through the viewer’s active gaze.

Exploring how abstraction and figuration can blend together and overlap, Unwin invites us to reflect on the complexity of small, seemingly trivial moments, while she probes and pushes the boundaries of painting as a means of expression.
Rather than drawing inspiration from photographs, or from the sea of images that flow through the web, the artists works from personal memories or from the drawing pads where she sketches her everyday life.

The Collezione Maramotti already holds one of her works from 2015, the same year that Unwin was shortlisted for the sixth Max Mara Art Prize for Women, organized in collaboration with Whitechapel Gallery.

A book accompanying the exhibition will be published in 2019. 

  • Opening, by invitation only, on 13 October 2018 at 6.00pm; the artist will be present.
  • 14 October 2018 – 10 March 2019
  • The exhibition can be visited, free of charge, during the opening hours of the permanent collection.
    Thursdays and Fridays 2.30pm – 6.30pm
    Saturdays and Sundays 10.30am – 6.30pm
    Closed: 1 November, 25–26 December, 1 and 6 January

Info

Press Office

Artist bio

Phoebe Unwin was born in Cambridge, UK in 1979. She lives and works in London.
Unwin holds a BA (Hons) Fine Art from the University of Newcastle and an MFA in Painting from the Slade School of Fine Art, London. Her most recent solo exhibitions include Amanda Wilkinson Gallery, London (2018, 2015, 2013); The Corridor, Reykjavík (2012); and Honor Fraser Gallery, Los Angeles (2009). She has been in group exhibitions at many different venues, including K Space, Gwacheon (2018); Tenderpixel, London; Breese Little, London (2017); Towner Art Gallery, Eastbourne; Saatchi Gallery, London; Tate Britain, London; Stiftung Museum Schloss Moyland, Bedburg-Hau (2016); Leeds Art Gallery, Leeds (2015); Contemporary Art Society, London (2014); CSW Ujazdowski Castle, Warsaw (2013); and the Royal Academy, London (2012).

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Un progetto per l'arte contemporanea. Risale a più di trent’anni fa il proposito di Achille Maramotti di costituire una raccolta d’arte contemporanea che diventasse poi un luogo esemplare di fruizione estetica e intellettuale, aperto a un pubblico di conoscitori e interessati. La collezione doveva essenzialmente rappresentare, nelle sue intenzioni, uno specchio del movimento delle idee artistiche più avanzate del proprio tempo.

Fino al 2000, un certo numero di opere acquistate venivano esposte per lunghi periodi negli spazi di passaggio dello stabilimento Max Mara in via Fratelli Cervi a Reggio Emilia: l’intento era quello di promuovere una quotidiana, stimolante convivenza fra creatività artistica e disegno industriale. Non è perciò un caso che questo edificio, una volta dedicato alla creazione di “collezioni” di moda, sia ora divenuto la sede permanente di una collezione d’arte contemporanea. La continua esplorazione dei linguaggi diversamente espressivi e in costante evoluzione della moda e dell’arte era stata la passione centrale di Achille Maramotti.

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