Letteratura e adolescenti. La sfida di Joe Lansdale

Joe Lansdale

In occasione de La bellezza delle parole, evento letterario cesenate giunto quest’anno alla sua seconda edizione, lo scrittore americano Joe Lansdale ha incontrato una platea di studenti delle scuole superiori per presentare loro il suo ultimo libro Notizie dalle tenebre (Einaudi) e per lanciargli una sfida: “Voglio farvi uscire di qui con la voglia di leggere!”.

Affiancato dal suo traduttore e interprete, Luca Briasco, Lansdale ha iniziato la conferenza col parlare di sé, delle sue origini. Nato in un piccolo paese del Texas da una famiglia povera e non istruita, ha trascorso un’infanzia piuttosto solitaria a causa dell’ambiente in cui viveva: un luogo fatto di sconfinate distese di nulla, intervallate a tratti solo da fiumi, coccodrilli e qualche casa. È in questo isolamento che si è avvicinato per la prima volta alla lettura; all’inizio attraverso il fantastico mondo dei fumetti, poi attraverso forme letterarie di ogni genere, compresi i grandi classici: “Un giorno leggevo Tarzan di Burroughs e l’altro giorno Il vecchio e il mare di Hemingway. Leggevo tutto ciò che poteva interessarmi, e solo quello.

Proprio perché era così isolato dal mondo, ha avuto l’opportunità di scegliere liberamente il suo percorso letterario, senza che qualcuno gli dicesse cosa dover leggere e cosa no, senza essere condizionato dalle mode del momento o dalle imposizioni di certi adulti. “Perché la lettura, così come la scrittura, deve essere prima di tutto un piacere”.
Secondo Lansdale, infatti, non è vero che quello dello scrittore è un mestiere difficile, come dicono alcuni. “I mestieri difficili sono altri, quelli pesanti, quelli manuali.” E lui lo sa bene. Ha abbandonato l’università per mantenere la sua famiglia e ha fatto lavori di ogni tipo prima di diventare uno scrittore. Bidello, operaio in fabbrica, o altro, non importava cosa facesse: nel tempo libero lui scriveva e mandava le sue opere alle case editrici. Ogni tanto le accettavano, ogni tanto glile mandavano indietro, finché è arrivato il giorno in cui ha venduto abbastanza racconti e romanzi da poter lasciare il lavoro duro e dedicarsi solo a quello che gli piaceva davvero fare: scrivere. “Sono stato fortunato -afferma- ma anche determinato, convinto”.

Un ragazzo dalla platea gli chiede quali speranze possono avere i giovani oggi in Italia, dove la crisi impedisce loro di vedere un futuro. Lansdale risponde che niente è impossibile e che “nessuno ha perso finché è vivo”, finché ha tempo di provarci e provarci e provarci. Spiega che è vero che in America le cose sono più facili, o meglio, che ci sono più opportunità –il cosiddetto American Dream– e questo non solo grazie ad una mentalità più aperta, ma anche perché è un paese vastissimo con un pubblico numericamente enorme. Ma anche in Italia le possibilità non mancano, basta vedere chi ce l’ha già fatta. Non bisogna pensare che i grandi scrittori italiani di oggi –cita Ammaniti– non si siano mai visti respingere dei romanzi o dei racconti prima di essere pubblicati. Ci vuole costanza, determinazione, convinzione. E come diceva Bruce Lee “Play seriously!”, gioca seriamente.

Questo vale sia nelle arti marziali –di cui Joe è maestro–, che nella scrittura e nella vita. “Perché la letteratura –che tu la legga o che tu la scriva– non è solo qualcosa che ti fa bene ma è qualcosa che ti deve fa stare bene!
Lansdale esorta così il suo giovane pubblico a non permettere che siano gli altri a dir loro cosa leggere. E sottolinea come spesso genitori e insegnanti, oltre ad obbligare certe letture, ne proibiscono altre, perché ritenuteviolente o indecenti. Secondo lui non c’è miglior modo di stimolare un atteggiamento deviante che attraverso la proibizione. Sarebbe quest’ultima, infatti, ad alimentare la curiosità morbosa verso certe tematiche, e a creare quella rabbia e quella frustrazione che possono poi sfociare in atteggiamenti di rivolta e di minaccia. Gli adulti che guidano in modo forzoso le scelte letterarie dei giovani “sono quegli adulti spaventati dall’idea che i loro figli o studenti possano costruirsi in modo autonomo il proprio pensiero. Spaziare liberamente tra generi ed autori a seconda del proprio interesse e diletto personale è essenziale per diventare liberi pensatori e adulti consapevoli”.

Nelle opere di Lansdale i protagonisti sono spesso degli adolescenti. Di fronte alla domanda di perché tale scelta, l’autore spiega che l’età adolescenziale è un periodo unico e straordinario, in cui l’individuo si sente onnisciente e onnipotente, in cui crede che possa fare qualunque cosa e che la vita in qualche modo sia prevedibile e gestibile a proprio piacimento. Questo sentire e questo pensare generano quella naturale e spontanea tensione in avanti, quella suspense, tipica di certi generi letterari. Nel momento in cui l’adolescente si accorge di non essere infallibile e che gli adulti non hanno tutte le risposte e le soluzioni ai suoi problemi, avviene la trasformazione più importante, quello che lo fa entrare a pieno titolo nel mondo degli adulti.

L’ultimo libro di Lansdale Notizie dalle tenebre è un’antologia di racconti, un’accurata selezione tra alcune delle sue migliori opere, quelle a cui lui e Briasco sono più affezionati. Si tratta di storie che spaziano dall’avventura al giallo, dall’horror al fantastico, dal wild al poliziesco, con frequenti citazioni letterarie e musicali, e che hanno tutte un comune denominatore: la polvere del Texas. In alcune di queste la fantasia raggiunge confini bizzarri –come far prendere l’aereo ad un orso– e, a proposito di questo, Lansdale spiega come sia straordinario il mestiere dello scrittore: può creare con la mente tutto quello che desidera, costruire mondi che non esistono, far fare a persone, animali e cose quello che nella realtà non potrebbero fare. “In un certo qual modo essere scrittore è come essere Dio!” afferma entusiasta. “Io non mi alzo ogni mattina con la voglia di fare sempre la stessa cosa. E così un giorno scrivo romanzi, un altro giorno scrivo racconti, un altro giorno ancora scrivo sceneggiature per film o per fumetti. L’importante –ripete- è divertirsi”. E di fronte allo sguardo ancora scettico e un po’ distratto degli studenti presenti in sala, osa: “Lo so che il mio editore non sarebbe d’accordo, ma lasciate che ve lo dica: a me non interessa che voi leggiate proprio il mio libro, quest’ultimo o gli altri che ho scritto. A me basta che leggiate, qualunque cosa purché lo facciate! Perché leggere può cambiare la vita. E la mia l’ha cambiata!

Alla fine della conferenza, la fila per comprare Notizie dalle tenebre e farselo autografare contava diverse decine di studenti.

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Laureata in Comunicazione e specializzata in Media Online, si occupa di strategie web e di community management. Appassionata di letteratura, di scambi interculturali e di diritti umani, segue alcuni progetti letterari e collabora con Amnesty International.

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