Più libri più liberi 2014. Alla fiera dell’EUR un lettore un libricino comprò

NEO-EDIZIONI

Tre case editrici mi hanno gentilmente e pazientemente accolta nei 5 giorni di Più libri più liberi:  CaratteriMobili, Las Vegas Edizioni e NEO Edizioni. Il perché di tale (magnifica) ospitalità è piccolo ed è già stato detto qui. Aggiungo solo che le classifiche generali saranno delle Top 5, quelle di genere delle Top 3.

Per CaratteriMobili, i cinque titoli più apprezzati sono stati:

  1. Post-Digital Print  di Alessandro Ludovico.

«In questo libro Alessandro Ludovico indaga il complesso rapporto tra carta e pixel, le loro somiglianze e differenze, esplorando l’uso strategico della stampa operato dalla cultura d’avanguardia e dai movimenti underground e le strategie ibride – già in atto – per una stampa post-digitale. Già uscito in edizione inglese e prossimo alla traduzione in diverse lingue Post-digital Print è stato accolto come un testo seminale dalla stampa di tutto il mondo». 

  1. Il conto corrente. Dove corre?  di Massimo Melpignano.

«In queste pagine – con uno stile pratico e semplice, tipico della lingua parlata – Massimo Melpignano gioca con il lettore per guidarlo alla scoperta dei segreti del conto corrente, tutt’altro che impenetrabili. Al termine della lettura i numeri debitori, il riassunto scalare, il dare e avere, etc., non saranno più mostri indomabili ma teneri cuccioli che avremo imparato a tenere a bada». 

  1. Il prossimo villaggio di Lorenzo Esposito.

«Racconti popolati di angeli e demoni, lettere spedite da zone di frontiera, donne e uomini che resistono alla logica del caos, identità ed esilio, città in declino e mondi smarriti. Il prossimo villaggio parla del tempo e dello spazio, della loro scrittura e persistenza politica, della parola e dell’immagine».

  1. That’s (im)possible di Cristò.

«Cosa spinge le persone a partecipare a un programma televisivo con una lotteria che è praticamente impossibile vincere? Quanto pesa il caso nella vita di ciascuno di noi e in base a cosa operiamo le nostre scelte?»

  1. La festa è finita  di Eugenio Vendemiale.

«“Eugenio Vendemiale è un Walter Siti trentenne, più violento e vivo, ma non per questo meno elegante nell’incedere, un vero cavallo di razza. Uno scrittore nato. Non trovo altro modo di dirlo. La nostra letteratura ha un bisogno disperato di talenti come il suo”» (Andrea Piva).

Per quanto riguarda le preferenze femminili, abbiamo tre titoli pari merito: Il prossimo villaggio, L’orologio è rotto e That’s (im)possible. 

Per i maschi, invece, Post-Digital Print batte tutti e seguono pari merito La città del sesso  e Il conto corrente. Dove corre?

Invece, i lettori di Las Vegas Edizioni hanno scelto:

  1. I romagnoli ammazzano al mercoledì  di Davide Bacchilega.

«Tra sedicenti agenti letterari prodighi di illusorie promesse, bische clandestine popolate da bizzarri giocatori di poker e gang di malavitosi d’importazione amanti delle scommesse truccate, non sarà facile uscirne sani e salvi, soprattutto se c’è qualcuno che ha in programma di ammazzare chi ne ostacola le ambizioni. E il giorno buono per farlo sembra proprio essere un tranquillo mercoledì di maggio…»

  1. Alex fa due passi di Christian Mascheroni.

«Alex guarda fuori dalla finestra del suo ufficio e scopre che sta nevicando. Affascinato, esce dal palazzo in cui lavora e va a fare due passi. Ma i passi si trasformano in un lungo viaggio attraverso una città che sembra improvvisamente diversa, rivelando bizzarri abitanti».

  1. Attraversami di Christian Mascheroni.

«Cosa succede quando l’amore viene improvvisamente proibito dalla legge? Un bacio punito con la prigione, una carezza con la tortura e l’affetto per i figli diventa solo un senso di colpa? […] Christian Mascheroni ci accompagna in un mondo in cui le stelle cadono, ma solo per ricoprirci di luce, in una favola moderna che ha gli occhi trasparenti di Husky e i capelli di seta di Cljo». 

  1. Solo me ne vo per la città di Enzo Gaiotto.

«Un figlio assiste la madre, Annina, in fin di vita. In un lungo flashback che parte dalla Prima Guerra Mondiale e arriva fino ai giorni nostri, sullo sfondo di Livorno e di un’Italia che cambia, riviviamo la storia travagliata di Annina intrecciata a quella del figlio, che di fronte alla malattia della madre si ritrova a soppesare i propri errori». 

  1. Il bisogno dei segreti  di Marco Candida.

«Ci sono cose che Connie La Brava non farebbe mai. Come tradire il suo ragazzo durante la festa dei suoi trent’anni, screditarlo agli occhi dei suoi amici mesi dopo, puntare tutto sulla distruzione fisica e morale del suo amante e far pagare le bugie dette dalla sua migliore amica. Ma la verità è che Connie è cambiata».

La classifica femminile vede al primo posto Attraversami, a seguire I romagnoli ammazzano al mercoledì e in terza posizione Alex fa due passi.

La classifica maschile, invece, ha al primo posto (di netto) I romagnoli ammazzano al mercoledì, al secondo Alex fa due passi e al terzo un pari merito tra Cherosene  e Solo me ne vo per la città. 

Last but not least, questo è quanto i lettori della NEO Edizioni hanno saggiamente comprato:

  1. La vita sobria. Racconti ubriachi di Claudia Durastanti, Gianni Solla, Fabio Viola, Alessandro Turati, Francesco Pacifico, Olivia Corio, Dario Falconi, Paolo Zardi, Stefano Sgambati, Filippo Tuena; a cura di Graziano Dell’Anna.

«Euforia, malinconia, angoscia, dolcezza, rabbia, allegria inopportuna, l’alcol altera, nel bene e nel male. I racconti di quest’antologia affrontano un tale viaggio: uomini immersi nel corpo a corpo coi fantasmi delle proprie ossessioni o briosamente surfanti sul nonsense della vita, coppie a pezzi tenute insieme dallo scotch, apocalissi familiari consumate sullo sfondo di una macchia di vino sulla tovaglia».

  1. Antropometria di Paolo Zardi.

«16 racconti dove l’autore mette in scena scorci di umanità a cui, con l’intensità della propria penna, ridà spessore e distanze che altrimenti non potremmo vedere, né percorrere, o tantomeno misurare».

  1. Mette pioggia  di Gianni Tetti.

«Un vento opprimente spazza le strade di una Sardegna trasfigurata. La tv, la radio e i giornali dicono che nessuno ricorda un caldo così. Non piove da mesi, come se Dio stesse aspettando il momento giusto. Un uomo si butta da un ponte, un altro apre il suo bar, un misterioso volontario consegna volantini aggirandosi tra le case di un’intera comunità troppo distratta per comprendere quello che sta accadendo. L’unico è Zanon, che ha scoperto il male, e il male è dentro di noi, non fuori». 

  1. Poesie antirughe di Alessandra Racca.

«Se è vero che le parole vestono il mondo, sta a noi scegliere quelle che vogliamo. Oppure, prenderle in prestito da questo libro, dove il mondo appare diverso: scanzonato, divertito, leggero, pop. Un mondo oltre le righe, in cui il buio è meno scuro e la luce è accogliente».

  1. Tre io di Mario Rossi.

«Una notte. Soltanto una notte. Una notte che ha la misura di un’esistenza intera, anzi, di tre esistenze. Tre personaggi, tre “io”, prigionieri e fiaccati dalle proprie vite, ciascuno deciso ad evadere, anche solo per una notte, dalla propria routine.[…] Mario Rossi è uno pseudonimo. Uno pseudonimo ma anche un pretesto. È l’alibi perfetto. È un’entità ambigua, proteiforme. È l’uomo che potresti o non vorresti mai essere. È un elogio all’anonimato come diritto da difendere e dovere da esercitare».

Gli acquisti femminili si sono rivolti, nell’ordine, verso La vita sobria. Racconti ubriachi (un plebiscito!), Poesie antirughe e L’amore non si cura con la citrosodina.

Anche i maschi hanno eletto vincitore assoluto La vita sobria. Racconti ubriachi, ma alle poesie frizzanti e pop della Racca hanno preferito il romanzo Mette pioggia e i racconti di Antropometria.

Spero che CaratteriMobili, Las Vegas e NEO Edizioni (che insieme a Miraggi, Intermezzi e Caravan sono i NEI – Nuovi Editori Indipendenti) dopo essere stati perseguitati da questo sciocco esperimento possano trarne qualcosa di buono, anche solo una conferma, e che si possano divertire a incrociare ipotesi e futuribilità.

Se devo (e un po’ devo) tirare io le somme, posso dire che sebbene sappiamo che le donne leggono più degli uomini, quando si tratta di comprare nei numeri le prime non polverizzano i secondi. E gli uomini acquistano, mediamente, libri più cari rispetto alle donne. Sempre guardando alla pecunia e alle medie, il prezzo medio di spesa, considerando le classifiche generali, è attorno ai 12 euro e spicci. Sempre che vi fidiate di una che con la matematica ha sempre fatto a cazzotti… Le donne, poi, saranno anche più oculate, ma comprano molta più poesia degli uomini. Ad ogni modo, tutto questo (e tutto quel che vorrete se farete le vostre considerazioni) porta a stime evidentemente circostanziali – seguire 3 editori su 347 non può fare da termometro generale della Fiera, non dà risposte ma crea domande; questo sì, concedetelo – e forse spurie: i numeri sono oggettivi, ma dietro ci sono soggezioni inesauribili. E se dunque alla fine di tutto – della Fiera e delle classifiche – fossero solo le storie a contare?

A tal proposito, non stupitevi se nei prossimi giorni leggerete recensioni di titoli che suonano familiari…

Concludendo, so che ci sono editori che in Fiera già raccolgono questi dati (e sarebbe interessante sapere cosa ne deducono), per loro e per gli altri che volessero iniziare con questa particolare statistica l’appuntamento con la piazza romana di Più libri più liberi torna dal 4 all’8 dicembre 2015. Ci vediamo l’anno prossimo con taccuini, tabelle e tante storie.

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Giornalista pubblicista dal 2012, scrive da quando, bambina, le è stato regalato il suo primo diario. Ha scritto a lungo su InStoria.it e ha aiutato manoscritti a diventare libri lavorando in una casa editrice romana, esperienza che ha definito i contorni dei suoi interessi influendo, inevitabilmente, sul suo percorso nel giornalismo. Nel 2013 ha collaborato con il mensile Leggere:tutti ma è scrivendo per art a part of cult(ure) che ha potuto trovare il suo posto fra libri, festival e arti. Essere nata nel 1989 le ha sempre dato la strana sensazione di essere “in tempo”, chissà poi per cosa...

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