Intervista a Silvia Giambrone: in occasione della sua residenza all’ISCP New York

8 novembre 2011, 2011 20 pz., lame d’acciaio incise, meccanismi di rotazione

Video realizzato in occasione di Condotto C “Reload” 2011 – a cura di Fabrizio Pizzuto

Era il 2009, sei ancora di questa opinione?

“Poi ho scoperto che non si può uccidere il re senza uccidere una parte di se. E forse è proprio per questo  che lo si vuole uccidere. Dici che sto invecchiando?

Non saprei, è anche una questione  di come ci si trasforma o si cambia o ci si evolve, ci si lascia un’eredità anche da soli? (Eredità è un tema che hai trattato)

Eredità, 2008 Videoperformance Colore, dur.10”

“Credo che ogni conflitto ne lasci in eredità sempre un’altro, ma quella di cui parlo è un’epica delle piccole cose, addirittura talvolta anche invisibili. Le famigerate buone cose di pessimo gusto, che dicono molto e non risparmiano nessuno. Ne sono molto attratta.”

L’impressione è che ti interessi anche il carattere (forse apparentemente) interminabile di un conflitto, o quanto meno la sua possibilità di essere insolubile; navigando tra i tuoi video, mi sono ricordato di questo più recente, ne parlavamo prima che lo realizzassi…

Sotto tiro, 2013 videoperformance col., 5’02’’

“Mi interessa più il conflitto come paradigma che come evento. Non credo che i conflitti siano l’apice di qualcosa, credo che siano una fisica del quotidiano e che facciano parte di quel vocabolario infinito di modi in cui si attraversano la vita e il mondo.”

I conflitti sono presenti nello stare al mondo, in ogni stare al mondo, certo, ma possono essere anche una grammatica, intesa come luogo o meta-luogo dell’analisi. Non intendo nel senso che fai un’analisi sul/del conflitto ma che talvolta fai analisi o ragionamenti tramite elementi conflittuali, fiori e lame per esempio, o fiori di lame, o lame di fiori, l’avvolgersi intercambiabile degli elementi usati, la grammatica, appunto, il morbido e il duro, il dolce e il violento…

“Forse perché in alcuni casi non si può dire dove finisca uno e cominci l’altro. Non a caso l’opera di cui parli è ispirata all’orto botanico di Palermo, dove puoi passaggiare in mezzo ad una natura vera, vivace, spietata. La natura per prima ti mostra che bellezza e violenza si accompagnano ciclicamente. E’ inaccettabile per le abitudini di una buona parte di mondo occidentale a cui io, mio malgrado, appartengo, ma è allo stesso tempo essenziale ed inevitabile. Nascita-crescita-riproduzione-morte. Può essere brutale o perfettamente naturale. Mi interessa sempre questo movimento di attrazione e repulisione e di certo mi piace disturbare chi guarda non in modo spettacolare, ma spero che chi si affacci al mio lavoro si porti a casa una inquietudine dapprima leggera e poi più profonda che gli consenta di diventare sospettoso nei confronti della realtà. Seduzione e rifiuto si blandiscono continuamente, per me.”

Non sempre l’operazione artistica svela questo tipo di contraddizione, mi interessa quando accade, mi viene in mente, Monet, uno ispirato dai giardini giapponesi che tendeva a dipingere lo scorrere del tempo, o meglio, come lui scrive l’enveloppe, quel pulviscolo, quella distanza tra me e il soggetto rappresentato, soggetto che per definizione (rappresentato) è caduco, la sua forma dipendendo dalla luce dal clima etc.
Ecco qui: http://guide.supereva.it/francia/interventi/2009/05/il-museo-claude-monet-e-i-giardini-di-giverny te lo segnalo per dissonanza e non per somiglianza; qui il ciclo nascita-morte è compreso, contemplato, ma nonostante questo la vita delle forme rappresentate è guidata verso un’idea estetica e non verso uno svelamento conflittuale, non che non ci sia un turbamento nella caducità stessa, ma è un turbamento di per sé.

“Forse quel che cerco io e che non smette di cercarmi è in qualche modo speculare, perché a me della caducità interessa il suo insospettabile essere anch’essa una forma di resistenza. E quel pulviscolo di cui parli è per me la seduzione estetica. Il mio ‘teatro anatomico’ voleva parlare anche di questo.”

La caducità è una resistenza, intesa come un tragico destino? Anche se in Teatro anatomico sembra più confondersi con un tragico passato, o presente addirittura…

Teatro anatomico, 2012 Silvia Giambrone colletto ricamato sulla pelle dal Dott. Franco Nucci

Teatro anatomico e altri miei lavori cercano di far emergere l’enorme potere che la vulnerabilità esercita sui soggetti. Si tende a credere che l’aggressore sia colui che ha potere, invece come dice René Girard

l’aggressore è sempre stato già aggredito.

Possono pizzi e merletti essere le armi di una certa cultura di genere? Possono! E anche in modo molto elegante, benché di armi non abbiano l’aspetto.”

Definiamo “armi”, in senso più lato possibile…

“Sì: attraverso il mio senso hitchcockiano del reato… Diceva, infatti, Hitchcock:

i peggiori delitti avvengono in famiglia…

Quindi: https://semioticahitchcock.wordpress.com/2008/06/23/histories_du_cinema/?

“Rispondo che:

Sono le forme che ci dicono.

A dire il vero credo che sia la poesia a dirci, ma come e quanto dipende da come e quanto glielo concediamo. Prova ad accendere un fuoco nella neve, o a controllarlo in una giornata di vento. Oppure se sei troppo o troppo poco audace prova a farne a meno. Così con la poesia.”

Te l’ho segnalato, e qui postato perché ne condivido una certa idea di essenza degli oggetti, materia visiva che può imprimersi più di quanto non faccia una trama, come proprio fa uno slogan ma con l’eleganza della narrazione, della sensatezza.

“Sull’idea di essenza potremmo parlare all’infinito perché forse proprio l’infinito è il suo luogo di elezione. Ma dell’oggetto mi conquista il modo in cui il corpo lo approccia, lo adotta, lo include, lo riusa. Sono sempre insaziabilmente curiosa di cercare il modo in cui il corpo viene detto dall’oggetto piuttosto che di dire cosa l’oggetto sia.”

Oggetto come estensione del corpo o sua manipolazione che sia?

“Oggetto che ti attraversa come ti lasci attraversare dal vento”

 Ultima domanda: scegli dieci destinazioni della mente o dell’animo tramite link. Dove mi / ci porti?

“Ecco:

1.      http://cosmos-documentaries.blogspot.com/2013/03/samsara-hd-documentary-film.html

2.      https://www.youtube.com/watch?v=9kNy7th__Lo

3.      https://www.youtube.com/watch?v=U3ZleND8Wt8

4.      http://www.laparola.net/testo.php?versioni%5B%5D=C.E.I.&riferimento=Salmi90

5.      https://poesiainrete.wordpress.com/2014/08/08/lettera-franco-fortini-2/

6.      https://www.youtube.com/watch?v=Q3kQr4lAcsA

7.      http://www.hansardgallery.org.uk/event-detail/163-tom-dale-terminal-blue/

8.      http://it.wikipedia.org/wiki/Roseto_di_Roma_Capitale

9.      https://www.youtube.com/watch?v=ogAvPsqsNrE

10.    https://www.youtube.com/watch?v=5igZ03SuksI

Fatto”.

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Fabrizio Pizzuto

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