L’avventura di uno spettatore. Italo Calvino e il Cinema. Un modo di guardare fra nostalgia e riflessione

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Leggendo questa raccolta di interventi mi è scattata l’operazione nostalgia, il ricordo di quando, ingenua e felice, andavo all’università a nutrire la mia mente e a cercare nuove prospettive di approccio al mondo, sentendomi fighissima nel leggere roba per addetti ai lavori.

Perché questo libro, L’avventura di uno spettatore. Italo Calvino e il Cinema a cura di Lorenzo Pellizzari (Artdigiland) è un po’ per addetti ai lavori, nel bene e nel male.

Cercherò di spiegarmi.

Ci sono spunti di riflessione? Assolutamente sì.

Chi scrive sa di cosa parla? Decisamente.

Si esce dalla lettura con il cervello in movimento? Sì.

È una lettura per tutti? No, semplicemente perché, come ho scritto in precedenza, presuppone conoscenze pregresse sia in ambito storico che letterario che cinematografico che meramente di contatto con l’autore esaminato, ovvero Italo Calvino.

Detto ciò, il libro può essere interessante da leggere per chiunque? Sì, magari scaglionato e con lo spirito di recuperare ciò che non si sa (se lo si vuole fare, ovviamente, approfondendo la multimedialità di uno degli autori a mio parere più enigmatici della nostra letteratura), senza farsi  demotivare da passaggi più o meno oscuri, sia per stile magari un tantino troppo accademico sia per certi riferimenti ad argomenti che magari il lettore “medio” non mastica troppo; insomma, senza farsi scoraggiare dalle proprie inevitabili lacune.

Io stessa ho letto alcuni pezzi con maggiore superficialità proprio per mancanza di conoscenza specifica; e tuttavia non solo ci sono poi fonti e indirizzi per colmare le lacune di chi si approccia a un testo del genere, e la passione e la vitalità degli autori relatori è autenticamente trascinante.

Venendo al sodo, consiglio questo saggio? Decisamente sì, perché, citando Calvino stesso, Quello a cui io tendo, l’unica cosa che vorrei insegnare è un modo di guardare, cioè di essere in mezzo al mondo; e L’avventura di uno spettatore, nel suo essere lo studio sullo sviluppo di una voce multimediale e multireferenziale, è anche uno stimolo a seguire l’esempio di Calvino e nutrirsi, nutrirsi nutrirsi, senza lasciarsi scoraggiare ma anzi continuando in un’esplorazione selvaggia e stimolante.

E in conclusione, cosa lascia questa raccolta? Voglia di avventura, voglia di guardare e approfondire, voglia di mettersi in gioco, insomma, di sviluppare uno sguardo diverso per muoversi in modo diverso e creare un mondo diverso.

E non è poco.

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Sono toscana, ed ho sempre letto molto da quando ho imparato a farlo, ovvero a quattro anni. Oltre alla lettura ho una passione per gli sport da combattimento e le arti marziali, per il cinema e la birra.
L'indirizzo del mio blog è www.winteraubergine.it.
Il mio nick è, ovviamente, Winter Aubergine.

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