Rivoluzioni in corso d’opera. Il Pazzo dello Zar di Jaan Kross

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Cover

Ne Il Pazzo dello Zar (Iperborea) sono pochissime le azioni eclatanti, e per lo più sono tenute sullo sfondo; questo fa sì che venga data particolare attenzione ad atti piccoli, quasi impercettibili, capaci di immergere il lettore contemporaneo in un’atmosfera che appare strana e confusa: i tempi sono molto meditativi, vengono ingigantite situazioni prive d’importanza che si limitano a girare intorno all’azione principale, la tensione viene abbondantemente diluita nella banale vita quotidiana dei suoi protagonisti; e, lo dico subito, questo può rendere il romanzo di Jaan Kross estremamente interessante o altrettanto frustrante. Si ha l’impressione di essere tenuti fuori non solo dai fatti “rilevanti” ma anche da quelli più propriamente politici, il che può lasciare davvero sbalestrati e disorientati, soprattutto se si tiene conto che il romanzo in questione è proprio un romanzo storico.

Il fatto è che l’autore non si sofferma su un’idea rivoluzionaria nel suo attuarsi nella collettività, e pertanto nella Storia, ma più precisamente racconta il nascere della suddetta idea in uno specifico individuo, il nobile Timo, e il suo diffondersi nella mente di un outsider, il contadino semi-colto Jakob, che osserva e commenta le conseguenze degli atti rivoluzionari anzi tempo di suo cognato, il barone Timo von Bock, appunto, che prima sposa una contadina, Eeva, sorella di Jakob, e che poi contesta apertamente lo zar e il suo regime, finendo per essere dichiarato infermo di mente e costretto a vivere sotto costante sorveglianza.

Il romanzo racconta attraverso pochi personaggi, pochi fatti e molte riflessioni il formarsi di una coscienza, seppur vaga e inconsapevole, di una classe in fieri, ovvero quella borghese; e questo senza giungere a una conclusione o a un tirare le somme netto e definitivo. E tuttavia Il Pazzo dello Zar è un romanzo che gratifica abbondantemente il lettore dello sforzo che gli richiede, che lo guida e al contempo gli lascia campo libero, che si rivela seducente in maniera sottilissima e raffinata, anticonformista ed eccentrico nella forma come nel contenuto.

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Sono toscana, ed ho sempre letto molto da quando ho imparato a farlo, ovvero a quattro anni. Oltre alla lettura ho una passione per gli sport da combattimento e le arti marziali, per il cinema e la birra.
L'indirizzo del mio blog è www.winteraubergine.it.
Il mio nick è, ovviamente, Winter Aubergine.

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