I capolavori dei Macchiaioli a Pavia

I capolavori dei Macchiaioli: nella Scuderia del Castello Visconteo di Pavia sono state raccolte in mostra oltre settanta opere firmate dai principali esponenti del gruppo dei Macchiaioli, quali Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Giuseppe Abbati, Silvestro Lega, Vincenzo Cabianca, Adriano Cecioni, Vito d’Ancona, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani e altri.

Diego Martelli, l’unico critico italiano dell’Ottocento considerato anche a livello europeo, (forse per aver colto per primo l’importanza dell’Impressionismo) fu il deus ex machina di questo movimento pittorico, nato in contrapposizione  al Romanticismo, al Neo-Classicismo e al Purismo accademico.

Erano gli anni delle rivolte e delle moderne conquiste sociali: i lavoratori si riversavano dai campi nelle città, popolando le periferie e le fabbriche, ritrovandosi da poveri immigrati nei  vagoni dei treni a vapore.

Il gruppo di artisti Macchiaioli, che si riuniva allo storico Caffè Michelangelo di Firenze, va giustamente considerato come prodromo della pittura impressionista, per il superamento, in senso interiore, del verismo naturalista.

L’immagine del vero, che molto spesso è un paesaggio in campo aperto in cui la figura umana gioca un ruolo comprimario, viene concretizzata attraverso un contrasto di macchie di colore e di chiaroscuro, che i pittori visualizzano su uno specchio annerito col fumo: tecnica che permette di esaltare i contrasti chiaroscurali all’interno del dipinto ed eliminare totalmente la linea ed il punto geometrico, dato che queste non esistono nella realtà.

Il nome “Macchiaioli”, coniato in senso spregiativo da un recensore della «Gazzetta del Popolo», fu utilizzato per la prima volta nel 1862 in occasione di un’esposizione fiorentina e successivamente adottato da questo gruppo di artisti, a confermare la netta rottura con le convenzioni pittoriche cristallizzate da tempo.

Dal punto di vista squisitamente pittorico è un’evoluzione espressiva della raffigurazione  en plein air di Fontainebleu de l’Ecole de Barbizon quella posta in atto dai principali esponenti della corrente macchiaiola (Telemaco Signorini, Giovanni Fattori e Silvestro Lega) che raffigurano, con un segno apparentemente semplice e immediato, la tranquillità quotidiana dei lavori nei campi e gli scorci del paesaggio.

Nell’esposizione pavese vengono ben equilibrate anche le differenti personalità degli artisti del caffè Michelangelo, compresi i meno noti Serafino De Tivoli (vedasi l’Albereta), Ferdinando Buonamici (La caserma di Modena con i volontari) e Francesco Altamura (I funerali di Buondelmonte).

Magistrale è anche I fidanzati di Silvestro Lega, che il pittore dipinse quando la donna amata già manifestava i sintomi letali della tisi e che, nonostante la serenità apparente del paesaggio, lascia trasparire un senso di impotente malinconia.

Significativi anche Donna in campagna con brocche del Fattori e Santa Maria Novella di Signorini, le cui ridotte dimensioni dei supporti sono volutamente adottate per esaltare, in primo piano, il soggetto, come se l’occhio ne evidenziasse i dettagli sotto una lente d’ingrandimento; un effetto molto importante, che l’allestimento pavese riesce a mantenere con un uso sapiente dell’illuminazione.

La mia preferenza va, però, alle Monachine del veronese Vincenzo Cabianca, la cui ricerca e i cui contenuti innovativi vertono principalmente sulla potenza espressiva della luce, vuoi per la serenità quasi gioiosa del soggetto  che per la luminosità tersa di un paesaggio che si contrappone alla raffigurazione cupa e opprimente della vita di clausura  cui siamo abituati: un elemento anacronistico, un’insolita sensibilità nei confronti della religiosità al femminile.

Nel complesso, dunque, una mostra ben articolata e significativa che vi esorto a visitare, ma fate in fretta perché il termine è al 20 dicembre e non è detto che venga prorogata.

Info mostra

  • Dal 19 Settembre al 20 Dicembre
  • Scuderia del Castello Visconteo, Pavia
  • Orari: dal lunedì al venerdì: 10.00 – 19.00; mercoledì: 10.00 – 22.00; sabato, domenica e festivi: 10.00 – 20.00
  • www.scuderiepavia.com

 

 

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Studia Giurisprudenza e si diploma in Criminologia Generale. Collabora con quotidiani, riviste e portali pubblicando numerosi articoli per riviste come Mystero,Giornale dei Misteri, FENIX e X-TIMES. Come soggettista e sceneggiatore esordisce con fumetti storici e poi con il pluripremiato film di Carmine Amoroso “COVER BOY” con Luca Lionello, Chiara Caselli e Luciana Littizzetto. Ha pubblicato la piece teatrale "E.A. POE: IL TEATRO DELLA FOLLIA" e con S. Ratti il romanzo epico/fantasy “GILGAMESH: due parti dagli dei e una dall’uomo”, Zona editrice. Come copywriter e art-director della 7Hart di Milano, ha realizzato il pre-quel a fumetti dell'horror film "SHADOW", diretto da Federico Zampaglione e “IL MANUALE DEL CACCIATORE DI FANTASMI”, Mursia editore.

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