Guido Strazza e Gianluca Murasecchi. Cercare i segni nascosti del mondo

Nell’ambito del designer speciAl pRoject – un dialogo virtuale tra arte e design proposto dall’Associazione ArtuGhet-Al Ghetto contemporaneamente 18 che opera nell’antico quartiere ebraico della Capitale – la Galleria Edieuropa presenta la doppia personale di Guido Strazza (Santa Fiora-Grosseto, 1922) e di Gianluca Murasecchi (Spoleto, 1965), con l’intervento sperimentale di Geo Florenti (Bucarest, 1976) che ha realizzato per l’occasione una della sue originali installazioni luminose a consumo zero ispirata alla ricerca segnica dei due artisti – entrambi pittori, scultori e incisori – di cui la presente mostra offre una eloquente silloge.

Costantemente distratti e attratti dal moto incessante delle immagini e delle rappresentazioni – è la normale esperienza quotidiana di ciascuno- appena entrati nella galleria, lo spiazzamento è stato inevitabile. Il lavoro di Murasecchi, docente di tecniche dell’incisione all’Accademia di Belle Arti di Urbino e già allievo di Guido Strazza, pur giocando con una cospicua varietà di materiali – dal polistirene agli spilli d’acciaio, dall’olio all’inchiostro su carta, dagli acrilpoliuretanici ai pigmenti oleominerali – costringe l’occhio ad una messa a fuoco ardua e inconsueta: piccoli segni, grafie minimali, elementi puntiformi, si sviluppano reiterandosi sulle diverse superfici con un ritmo giaculatorio, incessante. Mentre il tempo mondano -si direbbe- cede, d’un tratto, all’appartato e paziente esicasmo di un eremita della forma. Ma vogliamo maggiormente soffermarci su Guido Strazza  a cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma ha recentemente dedicato un’ampia retrospettiva curata da Giuseppe Appella. Ingegnere di formazione, si affaccia al mondo dell’arte con l’aeropittura futurista partecipando, su invito di Marinetti, alla biennale di Venezia del ’42. Ha diretto negli anni settanta la Calcografia Nazionale e quindi l’Accademia di belle Arti di Roma (1985-1988); è stato inoltre Presidente dell’Accademia di San Luca nel biennio 2011-2012. La sua collaborazione con la Galleria Edieuropa risale ad una personale del ’79 curata da Marisa Volpi che nel testo di presentazione lo avvicina a Rothko e ad Hartung. Ma si potrebbero trovare affinità anche con la ricerca informale di Wolf e di Gorky.

Con le veloci grafie di Strazza, strenuo cercatore dei segni nascosti del mondo – così si è espresso in un recente intervento pubblico a proposito della missione dell’artista – ci accostiamo timidamente ad un misterioso universo preformale – verrebbe da dire pre-epifanico – una caotica e turgida semiosfera in cui si agitano i semi germinali delle cose. Sul cui confine guizzano, baluginano, si affacciano effimeri i segni catturati da Guido Strazza: lampi di vita nella notte della creazione.

Info mostra

  • Guido Strazza – Gianluca Murasecchi | DA SEGNO A SEGNO
  •  12 aprile – 20 maggio 2017
  • Galleria Edieuropa QUI arte contemporanea
  • Piazza Cenci 56, Roma
  • tel. 06 64760172 | e-mail: edieuropa@tiscali.it
  • www.galleriaedieuropa.it
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