Storia di un presidente che si credeva un topo, edito da Scatole Parlanti, è il primo romanzo di Giuseppe Tecce. Dopo L’agente della Terra di Mezzo, diario di un viaggio in bicicletta nella terra Irpina, e due raccolte di poesie, l’autore beneventano si è dedicato, con successo, allo stile narrativo, ispirato dagli ultimi fatti di attualità.
Il romanzo, infatti, è ambientato ai giorni nostri, quando la popolazione mondiale è stata chiamata ad affrontare la pandemia da Covid-19.
Sarebbe da sciocchi dire che quanto accaduto negli ultimi anni non ha segnato le vite di tutti e Giuseppe Tecce, con la sua storia, ci restituisce uno spaccato di quel periodo.
Grazie al suo protagonista, Tecce ci mostra le paure e le ansie del contagio, ma anche le conseguenze sociali del lockdown.
Il protagonista di questa storia è Andrea, lo storico presidente di una cooperativa sociale di Benevento. Tutto procede come di consuetudine, tra famiglia e impegni lavorativi, fino a quando la vita di Andrea, ma non solo, subisce un brusco arresto.
Se all’inizio tutto sembra confuso e la speranza è quella di una risoluzione in breve tempo, con il passare dei giorni si comprende quanto la situazione sia davvero preoccupante.
Andrea vive questo periodo nell’incertezza e nella paura e la sua condizione di salute, che lo rende fragile, lo porta a vivere un lockdown particolarmente rigido, anche ben oltre il lecito.
Una speranza arriva da Napoli, quando uno studio sperimentale annuncia una possibile via di uscita. È qui che prende forma la riflessione di Andrea: se fosse un topo, potrebbe avere un canale privilegiato per raggiungere prima quel vaccino che può salvargli la vita.
Lo sviluppo della vicenda è particolarmente originale, mentre la conclusione assume i toni amari, ma affascinanti che lasciano al lettore una serie di quesiti sulla veridicità di quanto ci è stato narrato.
Tecce, con questa sua opera narrativa, racconta il pensiero intimo di un uomo che vede messo in pericolo tutto ciò che fino a quel momento riteneva scontato e sicuro. In questo libro, forse, ogni lettore potrà ritrovare un po’ della propria esperienza vissuta in pandemia.
Costantina Busignani nasce il 30 gennaio 1991 a San Marino ma attualmente vive a Roma. Nel 2012 si diploma come attrice alla Scuola di Teatro Colli di Bologna, città in cui compie anche il percorso universitario laureandosi, nel 2017, in Lettere Moderne con specialistica in Discipline della Musica e del Teatro. Dalla formazione teatrale approda presto anche ad esperienze in campo cinematografico, televisivo e in produzioni web realizzando, inoltre, format di propria produzione come la webserie “Perla Gloria” e la rubrica televisiva di lifestyle “A Casa di Perla”. Il genere che predilige comunque, al di là del mezzo, è sicuramente quello comico-brillante, ispirandosi soprattutto alla commedia d’oltreoceano degli anni 50 e 60 in cui coesistono arte, ironia e glamour. Costantina è anche una makeup artist, Nel 2010-2011, infatti, frequenta la scuola di trucco professionale STUDIO13 di Roma, approfondendo così i diversi ambiti in cui si il make up è protagonista: dal trucco beauty/correttivo, al trucco fotografico, a quello teatrale e body painting, fino ad arrivare agli effetti speciali per il cinema. Dopo il diploma lavora dunque in diversi saloni a San Marino, offrendo anche, autonomamente, il servizio di trucco sposa a domicilio. Inoltre con la sua beauty rubrica “I Segreti di Perla” andata in onda sia su Supersix, canale del Digitale Terrestre, che sul canale youtube “Perla Gloria” ha potuto dare consigli al mondo femminile su look e make up attraverso dei brevi tutorial.
