Pier Paolo Pasolini: Il cinema in forma di poesia

Nell’ambito degli eventi culturali ed artistici legati al leit-motiv della splendida Deposizione di Rosso Fiorentino, oltre alle iniziative connesse alla pittura e all’arte contemporanea, troviamo anche due interessanti mostre fotografiche nel palazzo che ospita la pinacoteca volterrana: le Icone Pop fotografate dall’importante artista internazionale Terry o’Neill e la collettiva italiana dedicata sì al grande Pier Paolo Pasolini, ma soprattutto al suo fare cinema e dirigere gli attori, di cui adesso approfondiremo…

La mostra raccoglie una serie di coinvolgenti ritratti ed istantanee, con momenti diversi nella realizzazione dei grandi film del genio friulano, tesi ad esaltare, come in Rosso Fiorentino o nel Pontormo, la contrapposizione tra il calvario stilizzato degli altari della religione ufficiale e la terrena sofferenza dell’umile. Sono fotografie scattate da Angelo Frontoni e Paul Ronald, prevalentemente in bianco/nero e con una netta propensione per l’immagine realistica e documentativa, a tratti accompagnate e valorizzate dagli scritti poetici di Pasolini. In queste straordinarie fotografie di scena, traspare, con tutta la sua fisicità, la forza drammatica della poetica pasoliniana, con particolare suggestione nelle immagini legate al ciclo filmico di Cristo (Il Vangelo secondo Matteo; La Ricotta; Accattone), che racconta del sottoproletariato e della contrapposizione al mondo borghese imperversante all’epoca: forse la tematica fondamentale di tutta la produzione del suo genio letterario. Sono immagini di scena, prevalentemente in piano sequenza, stampate in un bianco e nero un po’ sporco e molto contrastato o in seppia, che ci restituiscono in toto l’apparente semplicità ed immediatezza del fare cinema pasoliniano e che si alternano a foto più famose -ma di maniera- che testimoniano la lavorazione cinematografica e la presenza dei grandi attori (Orson Welles, Anna Magnani, Silvana Mangano) sul set. Pasolini fa sempre sul serio, come nella letteratura, così nel cinema, non stupiamoci quindi di ritrovarlo in molte di queste fotografie, così padrone del set: il suo dirigere è un atto di responsabilità, verso gli altri, verso se stesso, verso i suoi singoli personaggi. Nel Cinema di Poesia l’autore deve essere l’unico protagonista, con la sua Poesia in forma di Cinema… Ne scaturisce una sensazione di commovente liricità e di impotente nostalgia per un Cinema italiano puro e incontaminato che è stato stigmatizzato, crocifisso e poi abbandonato, come il povero ladrone buono sulla croce, ne La Ricotta.

La mostra avrebbe meritato una sede più funzionale, dato che è spezzata in due sezioni della parte sotterranea della Pinacoteca di Volterra che, seppur suggestiva, è piuttosto male illuminata, tuttavia vale la pena di esser vista, per l’indubbio valore poetico che ne traspare.

Info mostra

  • Pinacoteca civica di VOLTERRA
  • Dal 3 aprile al 31 dicembre 2015
  • Ingresso: tutti i giorni 9-19
  • Curatore: Sergio Anelli
  • Info presso www.rossofiorentinovolterra.it
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Studia Giurisprudenza e si diploma in Criminologia Generale. Collabora con quotidiani, riviste e portali pubblicando numerosi articoli per riviste come Mystero,Giornale dei Misteri, FENIX e X-TIMES. Come soggettista e sceneggiatore esordisce con fumetti storici e poi con il pluripremiato film di Carmine Amoroso “COVER BOY” con Luca Lionello, Chiara Caselli e Luciana Littizzetto. Ha pubblicato la piece teatrale "E.A. POE: IL TEATRO DELLA FOLLIA" e con S. Ratti il romanzo epico/fantasy “GILGAMESH: due parti dagli dei e una dall’uomo”, Zona editrice. Come copywriter e art-director della 7Hart di Milano, ha realizzato il pre-quel a fumetti dell'horror film "SHADOW", diretto da Federico Zampaglione e “IL MANUALE DEL CACCIATORE DI FANTASMI”, Mursia editore.

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