Trama e ordito si intrecciano in nuovi linguaggi

Textile Vivant di Dada Barattini

La materia tessile e l’innovazione tecnologica raccontati in esperienze e percorsi alla Triennale di Milano fino al 9 novembre.

Il tessile è da sempre uno dei settori di eccellenza del Made in Italy grazie ad una filiera particolarmente diversificata e completa. La mostra racconta questo mondo attraverso le strategie, i distretti industriali e la materia prima – naturale o artificiale – grazie anche ai materiali di archivio (tessuti, passamanerie dell’archivio Gianni Bologna) e riviste o libri del passato e di oggi (archivio Tremelloni).
Una ricognizione che evidenzia il ruolo importante e fondamentale sia del design sia dell’ingegneria, nella realizzazione di nuovi tessuti tecnologici e sperimentali.

Materiali tradizionali e nuovi s’intrecciano, sconfinano per essere impiegati in maniera inattesa e, che grazie a rinnovati progressi tecnologici, permettono ai capi e ai tessuti di avere prestazioni più performative. Trama e ordito spariscono lasciando spazio a tessuti ibridi risultato di singolari processi di tintura, lavaggio e spalmatura. Tessuti – dunque – che diventeranno abiti, sempre più interconnessi ai nuovi stili di vita.

Si colgono due registri e dimensioni di lettura di questa mostra, laddove da una lato il tessuto “vivente”, è inteso come prodotto finale, risultato continuo di ricerca, sperimentazione e investimento. Dall’altro, un vissuto “intessuto” intimamente con il mondo della moda, del design, dell’architettura e dell’arte. Il termine “tessuto” in tali settori sconfina e arriva a soluzioni ideative di inattesa sorpresa. Emblematiche a tal proposito le installazioni di artisti come Deda Barattini, Ivana Margherita Cerisara, Ilaria Beretta, Afran. Ad accogliere il pubblico l’opera della Barattini che fluttua nell’aria con gran leggerezza caratterizzata da fibre ottiche intrecciate su reti metalliche. Mentre in una sala, vicina a quella più tecnica e storica troviamo le opere di Afran,  Cerisana e Beretta. Qui il tessuto diventa arte, vera poesia e ridefinizione del materiale mediante la cifra stilistica di ogni artista.

Si entra in un mondo sensoriale da esplorare con vista e tatto, e in un attimo ci si trova immersi in una realtà immaginifica, quasi fantastica. In cui, pesci in denim nuotano nel candido spazio museale e uno “scheletro” realizzato con appendiabiti in plastica, echeggia al romanzo di Herman Melville: Moby Dick (Afran).
Suggestioni che continuano con i tessuti scultura di Ivana Margherita Cerisara (Giardini) dalla grande forza tattile, così come nelle Stratificazioni di Ilaria Beretta.
Espressone felice di come l’arte contemporanea possa impiegare i propri codici e linguaggi per intrecciarsi alla tradizione tessile.

Info mostra

  • Textile Vivant, percorsi, esperienze e ricerche del textile design made in Italy
  • Triennale di Milano
  • 10 settembre – 9 novembre 2014
  • Curatori: Maria Grazia Soldati, Giovanni Maria Conti, Barbara Del Curto, Eleonora Fiorani
  • Orari apertura:
  • Martedi – Domenica: 10.30 – 20.30
  • Giovedi: 10.30 – 23.00
  • www.triennale.org
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Sonia Patrizia Catena si laurea in Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università di Bologna con una tesi in semiotica dell’arte. Ha collaborato con enti e associazioni culturali in ambito artistico e teatrale. Ha contribuito alla formazione e all’inaugurazione della Biblioteca Dürrenmatt, prima biblioteca teatrale specializzata del nord Italia. Collabora con un gruppo di comunicazione e semiotica presso lo IULM di Milano e, parallelamente, segue l’immagine e la comunicazione per un’importante azienda orafa. Coordina la programmazione artistica presso gli spazi dell’Associazione Circuiti Dinamici, segue dei progetti curatoriali alla Sassetti Cultura di Milano. Esperienze preziose e stimolanti che le permettono di entrare in contatto con realtà sempre nuove, senza mai rinunciare alla sua grande passione: la scrittura. Da sempre appassionata di arte, moda, design, architettura e scultura.

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