L’installazione site-specific di Paolo Assenza trae ispirazione dalla Scala Santa

Del corpo senza peso - foto di Sebastiano Luciano

Come sospesi i bianchi gradini marmorei sembrano fluttuare nell’oscurità. La straordinaria installazione site-specific di Paolo Assenza per lo spazio romano TraleVolte ha il potere di creare un effetto perturbante, che fonde e confonde le categorie antitetiche e complementari create dall’uomo: reale e immaginario, oggettivo e soggettivo, significanti e significati, esterno e interno, passato e futuro. L’artista trae ispirazione dalla Scala Santa, il monumento, meta di pellegrinaggio e salita dai fedeli (n.d.R.:  nella tradizione cristiana, è la scala salita da Gesù per raggiungere l’aula dove avrebbe subìto l’interrogatorio di Ponzio Pilato prima della crocifissione. Quella di Roma è la più visitata e fa parte di un complesso denominato Santuario della Scala Santa nelle immediate adiacenze della basilica di San Giovanni in Laterano), posta adiacente e alle spalle della galleria. Assenza ne ridefinisce il concetto abbattendone i confini fisici che filtra attraverso il tessuto psico-emotivo di un’esperienza vissuta in prima persona.

Coinvolge lo spettatore proiettandolo al di là del luogo in cui si trova, in una realtà parallela dove permane memoria di antiche presenze. L’evocazione d’una incorrotta speranza e, insieme, l’ombra di un futuro apocalittico. Ecco allora che la scala realizzata dall’artista si trasfigura nei 28 gradini che da secoli un gran numero di fedeli salgono in ginocchio.

Ed è proprio il sentirsi gravato, l’artista stesso durante la sua salita sulla Scala Santa, da una fisicità in cerca di espiazione, dalla coscienza di essere carne e sangue in preda al male e al dolore, ad aver stimolato -per contrappasso- un’opera fondata sulla dimensione di leggerezza, “del corpo senza peso”, dell’alito trascendente di preghiere reali, disseminate lungo il percorso.

Simbolo di connessioni e collegamenti fra i vari stati dell’essere, la scala è legata all’idea dell’alto e del basso, del movimento, della gerarchia fra diversi livelli.  Secondo un’interpretazione junghiana rappresenta il passaggio da una fase all’altra della esistenza e indica una ricerca interiore, la necessità di scoprire o entrare in contatto con il proprio inconscio.

Immersi in un’atmosfera rarefatta, sorta di trance favorevole alle rivelazioni, possiamo percepire l’opera e viverla interiormente, nel silenzio, contribuendo a svelarne le profonde implicazioni concettuali.

Info mostra

  • DEL CORPO SENZA PESO di Paolo Assenza
  • Testi critici di Anne Lepoittevin e Paolo Balmas
  • Associazione Culturale TRAleVOLTE
  • Piazza di Porta S. Giovanni, 10 – 00185 Roma
  • Fino al 22 gennaio 2016 Orari: dal lunedì al venerdì 17 – 20
  • Contatti: tralevolte@gmail.com  www.tralevolte.org  +39 06 7049 1663
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Lori Adragna nata a Palermo, vive e lavora a Roma. Storico dell’arte con perfezionamento in simbologia, critico e curatore indipendente, dal 1996 organizza mostre ed eventi per spazi pubblici e privati tra cui: Museo Nazionale d’Arte orientale di Roma; Villa Piccolomini, Roma; Museo D'Annunzio, Pescara; Teatro Palladium, Università Roma Tre; Teatro Furio Camillo, Roma; Palazzo Sant’Elia, Palermo; Museo di Capodimonte, Napoli; Complesso monumentale di San Leucio, Caserta; Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese, Roma. Come consulente editoriale e artistico ha collaborato con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (mostre e cataloghi nel Complesso monumentale di S.Michele a Ripa) e come collaboratore-autore presso l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani. Lavora con la qualifica di content editor presso Editalia, IPZS. I suoi testi sono pubblicati su enciclopedie, libri, cataloghi e riviste, in Italia e all’Estero. Scrive come free lance per numerose riviste specializzate nel settore artistico e collabora con la testata Artribune.

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