Arte Compressa # 53 – L’Africa di Frédéric Bruly Bouabré. Connaissance du Monde

immagine Frédéric Bruly Bouabré
Frédéric Bruly Bouabré

Frédéric Bruly Bouabré: Connaissance du Monde curata da Antonella Pisilli in collaboratione con la Kyo Noir Gallery for Black History Month Florence, e in occasione della III edizione del  BHMF Black History Month Florence presso la SACI Gallery di Firenze, è una mostra molto interessante: apparentemente fresca e vivace per via delle opere molto stilizzate, dai colori tenui come nei disegni dei bambini, contiene invece un mondo complesso, stratificato sia culturalmente sia eticamente.

Quando il 28 gennaio del 2014 è morto l’artista africano, tra i più grandi e autorevoli portatori di una black voice capace di operare una riflessione anticolonialista dell’arte e della cultura,  ebbene: un patrimonio di conoscenza si poteva perdere per sempre; se non fosse che nella sua esistenza e durante tutta la sua ricerca, l’artista ha prodotto una grandissima quantità di  feuilles volages: disegni in formato cartolina, essenzializzati, contornati da cornicette e scrittura, e testimonianza per sempre del suo importante lavoro forse ancora non troppo conosciuto nel Sistema dell’Arte. Eppure, l’artista è stato tra le figure rilevanti in quel 1989 dell’ormai mitica mostra Magiciens de la Terre che, al Centre Georges Pompidou di Parigi, fissò un primo autorevole e filologico punto sull’arte africana; ed è stato tra gli invitati alla Biennale di Venezia oltre che,  nel 2002 a Documenta 11 a Kassel.

Nato a Zepregue Daloa, ufficialmente nel 1923, ma in realtà nel 1921, nella sua lunga vita ha lavorato incessantemente ogni giorno per trasmettere al suo popolo prima, e al mondo poi, la conoscenza dell’universo.

Egli si è occupato di tutti campi del sapere: fu scrittore, artista, narratore, filosofo, saggio, mistico, inventore, ricercatore, pacifista, insegnante, poeta, comunicatore, profeta, studioso, visionario, osservatore, documentarista e archivista del mondo che lo circondava. Il suo attivismo è tutto lì, forte e chiaro, nella sua ampia investigazione visiva. Poetica, poco gridata, eppure capace di arrivare a tutti senza mediazioni e compromessi.

Il suo lavoro, questa sua produzione, riflette il pensiero universale di Frédéric Bruly Bouabré, in cui tutti gli uomini sono fratelli e tutti dovrebbero capirsi l’un l’altro attraverso l’uso di una medesima scrittura.

Siamo certi che arriverà presto un più forte vento favorevole a un’arte meno omologata e mainstream, per una conoscenza profonda della produzione africana contemporanea di cui vediamo tutti solo una piccola parte, spesso quella appoggiata dall’art-system, mentre aspettiamo che emergano con la giusta luce linguaggi più liberi, e forse scomodi, di critica, attivisti, opposti a una verticistica Storia dell’Arte: molto, troppo a senso unico e in attesa di una seria, articolata e insistita investigazione per una doverosa decolonizzazione.

 

Info mostra

  • Frédéric Bruly Bouabré: Connaissance du Monde
  • A cura di Antonella Pisilli in collaboratione con la Kyo Noir Gallery for Black History Month Florence (le opere esposte fanno parte della sua Collezione di arte contemporanea africana) e in occasione della III edizione del  BHMF Black History Month Florence 
  • SACI Gallery
  • Via Sant’Antonino 11, Firenze
  • February 8-March 1, 2018 –  orari: lunedì – venerdì 09:00 -19:00 / sabato – domenica 13:00 – 19:00
  • tel. 055 289948
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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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