Richard Serra ci ha insegnato la strada curva

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Richard Serra (San Francisco, 2 novembre 1938 – 26 marzo 2024) se ne è andato a 85 anni lasciandoci una mole di opere e un testamento estetico e poetico poderoso e durevole per sempre.

È stato e resta un protagonista della Process Art, nonché apprezzato performance e video artista; ma è noto soprattutto per le sue sculture e installazioni astratte e minimaliste ma non minime: monumentali, si impongono e rimodulano lo spazio e il rapporto degli spettatori con esso proprio grazie all’ingombro, alle cesure, ai blocchi, agli antri e alle inversioni di senso che l’opera crea.

Tutto essenzialmente in modo morbido, usando percorsi labirintici, curve e spirali. Arte, Architettura e Ambiente dialogano nelle opere di Serra in modo unico e intimo (e “intimità” è proprio il termine usato dal “New York Times” nell’articolo in memoria).

Legato all’Italia dove, tra l’altro, portò nel maggio 1966, alla storica galleria romana La Salita di Gian Tomaso Liverani, animali e maiali vivi in gabbia (oggi scelta inaccettabile per questioni etiche ma allora assai dirompente e necessariamente provocatoria), come in un mercato, dimostrando quindi un’attenzione per l’azione, l’esperienza e l’uso di materiali non convenzionali (che nella Capitale, tra l’altro, si caratterizzò come liberatoria sovversione etica e visiva riuscitissima: si vedano le scelte di Sargentini con il suo nuovo L’Attico e la dirompente Il teatro delle mostre alla Tartaruga di Plinio de Martiis).

Come questa mostra. titolata Animal habitats live and stuffed… (rivista al MACRO nel 2022 come ricostruzione storica tramite materiale fotografico e d’archivio), alti altri lavori di Serra turbarono i benpensanti e i fautori di un più liccato accademismo.

Si pensi alla magnifica Naples in Piazza del Plebiscito a Napoli nel 2023, ritenuta da molti troppo piccola per lo spazio immenso che l’accoglieva, in verità con cui aveva intessuto un cortissimo dialogo basato sulle curvature (quasi… borrominiano).

Fu però clamorosa la critica e l’epilogo relativi alla sua poderosa scultura/installazione Tilted Arc, alta 36 metri e lunga 3,6, allestita nel 1981 nella Federal Plaza a New York, che fu motivo di scandalo: genericamente (e ciecamente) ritenuta scandalosamente ingombrante come un brutto muro spaventoso – che ricordava, secondo i detrattori, quello d’altra natura e assai più inquietante di Berlino -, fu smantellata nella notte del 15 marzo 1989 con un atto d’imperio assai discutibile, anche nel pretesto addotto dalle autorità; fu infatti indicata come un pericolo in quanto possibile rifugio per terroristi e una giuria sentenziò la sua rimozione e il trasferimento in un magazzino.

L’arte di ricerca, che esplora e percorrere i suoi tempi, di fatto leggendoli meglio (di tante altre discipline e analisi), prevedendo quelli a venire e proponendo differenti punti di vista, ha sempre scompiglio le carte e creato malumori, ma è molta maggiore la luce che ha acceso sull’ottusità della visione e considerazione. Non a caso, diventando Storia, non solo dell’arte.

 

 

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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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