Stefano Di Stasio e Astanze a palazzo Collicola

Stefano Di Stasio nasce a Napoli nel 1948. Nel ‘50 la sua famiglia si trasferisce a Roma dove Di Stasio lavora e vive tuttora anche se gran parte del suo tempo lo trascorre in Umbria, a Spoleto. Inizia il suo percorso artistico aprendo nella capitale uno spazio gestito con altri amici: la galleria La Stanza dove sperimenta l’arte installativa.

Alla fine degli anni ’70  incontra Plinio De Martiis ed entra a far parte della storica galleria La Tartaruga. Riscopre la pittura e l’amore per l’immagine e in questo contesto, proprio grazie a De Martiis, conosce il critico d’arte Maurizio Calvesi il quale lo inviterà a  far parte di quella corrente artistica da lui teorizzata chiamata Anacronismo.

In quell’arte definita colta, fuori dal tempo rispetto alle tendenze avanguardistiche di quel momento storico, che recupera la pittura e la figura in maniera classica.  Stefano Di Stasio si ritrova anche se, per attitudine, preferisce continuare la sua ricerca andando oltre i limiti di una definizione chiusa di stile e scuola.

La sua prima Biennale di Venezia è quella del 1982. Torna a Venezia anche successivamente: nell’84 e nel ’95

Dal 1994 inizia a collaborare con la galleria l’Attico e partecipa a varie Quadriennali di Roma. Oltre a esporre per molte gallerie (tra queste Pio Monti, il Polittico, Liliana Maniero), da alcuni anni è seguito da Alessandro Bagnai di Foiano Della Chiana (AR) e il 19 settembre 2021 inaugurerà una personale al Museo Ettore Fico di Torino.

Il colore e la figura sono il centro dell’espressione artistica di Di Stasio che costruisce quadri che sembrano partire da una dimensione onirica, in una specie di viaggio nella sfera inconscia della sua esperienza di vita personale: lui le chiama intuizioni e sono queste intuizioni a mettere in moto tutto il suo processo artistico.

Usa la realtà per raccontare storie altre: ad essere rappresentati sono i sogni, le apparizioni, le visioni: le proiezioni, insomma, del suo mondo che rendono visibile quello che non lo è.

“Astanza, presenza che non è flagranza” (Cesare Brandi)

Astanze è la mostra in corso (fino al 26 settembre 2021) a Palazzo Collicola (Spoleto). E’ situata al piano terra dello stabile, lì dove ancora si mostrano le ferite del terremoto che ha colpito l’Umbria nel 2016.

Nelle sale buie, le grandi tele di Stefano Di Stasio sono illuminate da punti luce: una grande costruzione scenica diretta da Fabio Sargentini, curatore di Astanze insieme a Marco Tonelli (direttore di Palazzo Collicola).

Nove quadri, realizzati tra il 1994 e il 2011 facenti parte della collezione dello stesso Sargentini; tra questi, l’opera Questa è la mia strada che fu esposta nella mostra Frecce del 1998, e Il Gigante, presentata anche alla mostra In  Montaggio delle attrazioni del 2012, entrambe tenute alla galleria l’Attico di Roma.

L’esposizione attiva  un percorso in mezzo all’oscurità, frammentato da segnavia in cui le opere di Di Stasio si trasformano in una sorta di diapositive giganti che mettono in evidenza la bellezza delle campiture e la grande tecnica padroneggiata dall’artista.

immagine per Stefano Di Stasio mostra

Come in un passaggio archetipico, ci troviamo ad attraversare forme e simboli che immediatamente riconosciamo come nostri, figli di una storia e di una memoria condivisa ma allo stesso tempo unica e in grado di raccontare l’unicità di ogni vita a partire dall’esperienza di artista di Stefano Di Stasio.

Info mostra

  • Astanze | Stefano Di Stasio
  • Fino al 26 settembre 2021
  • Palazzo Collicola (Spoleto)
  • T. +39 0743 46434 – info@palazzocollicola.it
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Serena Achilli, studiosa appassionata d'arte contemporanea, è curatrice indipendente e direttore artistico di Algoritmo Festival. Scrive per raccontare la propria contemporaneità cercando con cura pensieri e parole. Ha un Blog in cui c'è tutto questo e altro ancora.

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