Nan Goldin e All the beauty and the bloodshed

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Che Nan Goldin (Washington, USA, 1953) sia una grandissima e originale fotografa è fuori di dubbio.

È anche un’attivista, e questo suo impegno sociale e politico è espresso nella sua produzione di immagini e in quella che ha mostrato realtà poco mainstream e generalmente biasimate, da lei abbracciate come forma di ribellione giovanile (sicuramente tossica e autodistruttiva) nel tempo riequilibratasi ma mantenendo intatta la sua critica al perbenismo e alla prevaricazione retrograda, misogena, omofoba, classista, censorea di una gran parte della società non solo americana.

È infatti celebre per aver fatto dell’istantanea familiare intima e personale un genere artistico con cui mise a nudo la sua vita e quella del suo gruppo, tra sesso, promiscuità, droga, AIDS, marginalità e culture underground.

immagine per Nan Goldin e All the beauty and the bloodshedSuperata quell’esperienza, oggi la Goldin è impegnata in battaglie contro il potentato farmaceutico della famiglia Sackler e incentrate sulla dipendenza da farmaci nonché per la parità di genere e per i diritti LGBTQIA+ e la sua Fotografia è più illuminante che mai.

Da non perdere, quindi, il lungometraggio a lei dedicato, All the beauty and the bloodshed, premiato alla Biennale di Venezia 2022 con il Leone d’Oro, candidato agli Oscar 2023 e firmato da Laura Poitras (CITIZENFOUR).

In questo documentario il dolore, l’abisso, la bellezza e la redenzione sono parte di una storia che, con la Fotografie e la vita vissuta, ha svelato e svela le contraddizioni e le illusioni della e nella maggioranza di mondo capitalistico contemporaneo.

Julianne Moore, in qualità di Presidentessa di Giuria alla 79. Biennale veneziana così si è espressa premiando questo film anche intimamente femminista:

“è una storia, raccontata benissimo, di una donna marginalizzata, che ha creato arte da questa sua condizione”.

In Italia sarà nelle sale cinematografiche pochissimi giorni, come ormai è d’uso (e abuso!): il 12, 13 e 14 febbraio, distribuito dalla iwonderpictures.

 

 

 

 

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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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