Flying Photo Book Carpet. Tre libri dedicati al tema dell’acqua: Stefania Rössl, Alessandra Chemollo, Tim Davis

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Acqua… “water”, “wasser”, “eau”, “agua”. Sul Flying photo book carpet stavolta ci sono tre libri dedicati al tema dell’acqua tra rituali, quotidianità, valenze simboliche.

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Il primo, India. Water Architecture [TOPOS] di Stefania Rössl con le fotografie di Massimo Sordi (Lettera Ventidue, 2022) è frutto di una lunga ricerca sulle architetture destinate alla raccolta dell’acqua – soprattutto “baoli” (pozzo a gradini), “kund” (pozzo a gradini/ cisterna), e “tank” (cisterna) – avviata nel 2007, nell’ambito di un programma Marco Polo presso la sede del Vastu-Shilpa Foundation di Ahmedabad (India) e proseguita per oltre dieci anni in Kashmir, Maharashtra, Gujarat, Tamil Nadu, Rajasthan e altri stati del subcontinente indiano.

Docente di Composizione Architettonica e Urbana presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna, Rössl ha preso in esame 22 casi di architetture per l’acqua tracciando, con il supporto delle belle immagini fotografiche a colori di cui è autore Massimo Sordi, una serie di itinerari che offrono un’ampia visione del grande patrimonio di questa tipologia architettonica presente in India.

“(…) Il lavoro di ricerca qui presentato si sviluppa cercando di trovare una risposta ad una serie di interrogativi: le architetture per l’acqua, oggi in gran parte abbandonate, continuano ad accertare l’immagine identitaria dei luoghi e delle comunità insediate?” –  si chiedono gli autori – “Ossia, queste strutture ipogee, originariamente progettate per rispondere ad esigenze di natura funzionale, ma pensate anche per esercitare un ruolo politico e simbolico sul territorio, avvalorano ancora il luogo in cui sorgono?

E ancora, esiste un principio di armonia tra le specifiche configurazioni tipologiche – il “baoli”, il “kund” e il “tank” – e la forma pura, di matrice organica o razionale, diretta alla celebrazione del vuoto creativo da cui tutto ha origine?”.

Dalle “architetture per l’acqua” ci spostiamo alle “architetture sull’acqua” con l’indagine di Alessandra Chemollo pubblicata nel volume fotografico di Venezia. Alter mundus (Marsilio Arte, 2022) in cui viene esplorata la relazione tra architettura e fotografia con uno sguardo che si sofferma su scorci noti e meno conosciuti della città lagunare che il Patriarca aveva chiamato “Mundus alter Venetia”.

“Le immagini che Alessandra Chemollo ha tracciato e ha messo in una trama, in una storia, nascono dal tentativo davvero di andare alla ricerca di un mondo altro, alter mundus.” – scrive  Franco Rella nel suo testo – “Per fare questo non ha soltanto seguito i profili delle stupende costruzioni, dei monumenti e delle case che ci presenta; non ha solo inseguito l’acqua in cui affondano o si riflettono le colonne, ma ha cercato di svuotare Venezia da tutto ciò che oggi la costituisce ma che soprattutto la maschera. La sua Venezia non ha piccioni, non ha gabbiani, non ha turisti.”

Uno sguardo sempre rinnovato è l’obiettivo perseguito anche nell’ambito del progetto di piattaforma AR/S Arte Condivisa della Fondazione di Sardegna che, con la curatela di Marco Delogu, ha commissionato all’artista visivo statunitense Tim Davis – fotografo, poeta, musicista e docente – un nuovo lavoro (confluito nel volume Hallucinations) sul territorio sardo, percorrendo circa duemila e settecento chilometri da Sassari a Cagliari, in cui l’indagine sociale viene interpretata da Davis in una chiave personale, poetica ed ironica.

Nel suo testo, che ha le sfumature di un quaderno di viaggio, in particolare afferma di non aver “mai smesso di sapere che nulla è ciò che sembra. Quando i critici iniziano a spremersi le meningi domandandosi se le fotografie siano reali e cosa debbano al mondo per le loro rappresentazioni della verità, faccio il mio miglior sorriso di circostanza, alzo il sopracciglio sinistro e aspetto che la conversazione finisca, come a una cena con parenti vagamente fascisti durante una festività. Non è possibile che qualcosa sia veramente vero. Quello che vedete voi e quello che vedo io sono due cose diverse.”

  • Stefania Rössl, India. Water Architecture [TOPOS]
    Fotografie di Massimo Sordi
    LetteraVentidue, 2022
    Italiano/Inglese
    PP. 328
    ISBN 9788862425292
    € 27,50
  • Alessandra Chemollo, Venezia. Alter mundus
    Testo di Franco Rella
    Marsilio Arte, 2022
    Italiano
    PP. 144
    ISBN 9791254630167
    € 35,00
  • Tim Davis, Hallucinations
    A cura di Marco Delogu in collaborazione con Flavio Scollo
    Testi di Tim Davis, Elisa Medde, Marco Delogu e Flavio Scollo
    Punctum, 2022
    Italiano/Inglese
    PP. 144
    ISBN 9788895410623
    € 35,00
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Manuela De Leonardis (Roma 1966), storica dell’arte, giornalista e curatrice indipendente. Scrive di fotografia e arti visive sulle pagine culturali de il manifesto (e sui supplementi Alias, Alias Domenica e L’ExtraTerrestre), art a part of cult(ure), Il Fotografo, Exibart. È autrice dei libri A tu per tu con i grandi fotografi - Vol. I (Postcart 2011); A tu per tu con grandi fotografi e videoartisti - Vol. II (Postcart 2012); A tu per tu con gli artisti che usano la fotografia - Vol. III (Postcart 2013); A tu per tu. Fotografi a confronto - Vol. IV (Postcart 2017); Isernia. L’altra memoria (Volturnia Edizioni 2017); Il sangue delle donne. Tracce di rosso sul panno bianco (Postmedia Books 2019); Jack Sal. Chrom/A (Danilo Montanari Editore 2019).
Ha esplorato il rapporto arte/cibo pubblicando Kakushiaji, il gusto nascosto (Gangemi 2008), CAKE. La cultura del dessert tra tradizione Araba e Occidente (Postcart 2013), Taccuino Sannita. Ricette molisane degli anni Venti (Ali&No 2015), Jack Sal. Half Empty/Half Full - Food Culture Ritual (2019) e Ginger House (2019). Dal 2016 è nel comitato scientifico del festival Castelnuovo Fotografia, Castelnuovo di Porto, Roma.

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