Do ut do. La Coscienza è il tema del progetto charity bolognese

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La coscienza si imprime nella spiritualità, ci indirizza nell’agire, muove i nostri sentimenti, e quest’anno il tema di Do ut do, deciso dalla Presidente Alessandra D’Innocenzo, è proprio la Coscienza.

L’VIII edizione di questo progetto charity che nasce a Bologna nel 2011 nel contesto delle attività di raccolta fondi dell’Associazione Amici della Fondazione Hospice Seràgnoli, si è svolto, nell’ambito di ART CITY Bologna 2024 in occasione di ARTEFIERA 2024, in tre sedi espositive: Artefiera, con uno stand curato dall’architetto Mario Cucinella – Fondatore e Direttore creativo di Mario Cucinella Architects, la Fondazione Massimo e Sonia Cirulli e la Galleria Stefano Forni.

L’intero progetto si basa sul “dare per dare” che si oppone, o quanto meno si discosta da un utilitaristico o egoistico “dare per ricevere”.
Nel corso degli anni, do ut do è infatti diventato un catalizzatore di creatività e impegno, connettendo responsabilità e sensibilità, etica ed estetica, dimensione sociale e individuale. L’obiettivo di unire cultura ed etica ci riconduce ad una delle tematiche più forti che si possano affrontare.

La coscienza, infatti, determina la nostra vita totalmente e ci guida a livello personale ed a livello collettivo. È un tema amplissimo che accarezza intimità e socialità, si sonda nell’interiorità ma si appella anche alla socializzazione. Da dimensione astratta, la coscienza diventa concreta quando incontra la creatività e la libertà e la vita quotidiana.

In questa mostra esporranno 13 artisti: Luigi OntaniFabrizio CotogniniDanijel ZezeljMaurizio FinottoNino Migliori, Terry PecoraAndrew Holmes Huston, Oliver D’Auria, Rae Martini, Simone PellegriniLuca Maria Castelli, il duo Ornaghi & Prestinari e l’artista emergente Luca Blumer (ed è la prima volta che espone un emergente!).

Per l’occasione è stata edita una pubblicazione corposa, “In coscienza”, dove sono stati pubblicati, oltre alle 24 opere, più di 130 contributi di personaggi della contemporaneità che si distinguono nell’ambiente lavorativo e sociale in cui vivono: artisti, curatori, collezionisti, critici d’arte, direttori museali, professori universitari, attori, scrittori e autorità, con dettagli, approfondimenti e spunti di riflessione sul tema della coscienza. Analizziamo alcune opere in mostra.

Partiamo dal più giovane, Luca Blumer: nell’opera Numero di prova parte da giornali de il manifesto tracciandovi sopra delle stoffe che lo rendono altro. Mentre Luigi Ontani inventa una propria iconografia della coscienza con inchiostro a china intorno all’opera Il tondo di Cleopatra” del 1998, e gli dà titolo Coscienza.

In De Contemptus Mundi, Fabrizio Cotognini parte da lontano, dall’epoca patristica che si sviluppa durante il Medioevo fin oltre il Rinascimento, per parlare di un certo “disprezzo del mondo” che faceva da contraltare alla speranza di beni eterni e all’aspirazione dell’unione perfetta con Dio, e lo fa attraverso disegni e microfusioni dove spicca il memento mori.

Maurizio Finotto lavora con il riciclo e per l’occasione realizza una barca con materiali di recupero portati dal mare; nell’installazione Risacca del ‘900, il vascello che ha creato è tenuto insieme dallo spago: ogni singolo pezzo allude alla solitudine di ognuno anche se è collegato agli altri. Nel video presentato egli segue il vascello per mare, nella sua fantasia dovrebbe raggiungere la Pacific Trash Vortex, l’isola di plastica che si è formata nell’oceano Pacifico.

Danijel Zezelj con Kinesthesia attraverso dipinti su libri antichi, crea una danza dove conta l’empatia del movimento in un’ascesa verso l’alto perché le figure sembrano saltare; ma rappresenta anche simbolicamente la lotta della mente, i libri, contro i limiti del fisico, la danza.

Do ut do 2024 è stato realizzato con il sostegno del Main Sponsor PwC, dei Partner Banca di Bologna, Art Defender e Mario Cucinella Architects e con il prezioso contributo di Casone Group, Labanti e Nanni, Legatoria Carfi, Radio Sata, Galleria Continua e l’Associazione SAM – Sampling Moods.

Do ut do ringrazia Arte Fiera, Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, Galleria Stefano Forni, Rinaldi 1957, Cornici d’Arte di Casali Marco e Casa Editrice Persiani.

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Claudia Quintieri, classe ’75, è nata a Roma, dove vive e lavora. Si è laureata in Lettere indirizzo Storia dell’arte. È giornalista, scrittrice e videoartista. Collabora ed ha collaborato con riviste e giornali in qualità di giornalista specializzata in arte contemporanea. Nel 2012 è stato pubblicato il suo libro "La voglia di urlare". Ha partecipato a numerose mostre con i suoi video, in varie città. Ha collaborato con l’Associazione culturale Futuro di Ludovico Pratesi. Ha partecipato allo spettacolo teatrale Crimini del cuore.

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