Edgar Honetschläger a Casamadre. Ricordo e celebrazione di specie estinte

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Insetti e piante disegnati da un enfant prodige dalle pupille azzurre e trasparenti come laghi di montagna, già all’ingresso, nello spazio chiaro dei muri della galleria Casamadre Arte Contemporanea, a raccontare, con innocenti tratti a matita e scrittura spontanea, il ricordo della perdita di specie estinte.

Sembra il passaggio in una favola buia scritta e mai letta, di gioie spezzate, dimenticate, ignorate dall’educazione alla velocità del tutto e subito, senza riflettere e penetrare l’ascolto in profondità. Poco conta se scompare una specie di formica o una campanula, nessuna smorfia di dolore e presto a galleggiare tra rumori e scintillii di nuovi generi artificiali.

L’arte interroga e propone pensiero, quello sottile e affilato, approfondito.

Tutte incluse nella simmetria le tele della misura dei centoottanta centimetri, quasi a cercare una posizione equa, possibile, una sedia giusta, per non accomodarsi, per osservare.

Ogni seduta è dedicata a una persona conosciuta, frequentata, o ispirata, o famosa, figura sicuramente premiata. Occhi ansiosi e gola ruggente modellano inquietanti rossi accesi color fuoco dell’universo disordinato da recuperare, dipinti mirati a centralità, senza dispersioni, vanno a meta con allure di soave istinto del pudore che non manda a dire ma vive ansimando, rendendo merito ai sentimenti.

A Linz dove è nato e nel resto del mondo dove lavora, Edgar Honetschläger scrive opere sincere tra il quotidiano stare nell’atmosfera della sua naïve dimora al colle con alberi e finestra sul mare, e percezioni serie, motivate ove ogni alito di respiro è unico e va salvaguardato, difeso, osannato.

Lontano da ostracismo che nell’arte spesso sventra creatività a vantaggio di successi programmati, pone nei colori un urlo di passione e libera complicità con cose giuste, con la natura contro le sue sottrazioni, ogni mutilazione ha conseguenze, ogni indifferenza anche, e accumula poche decise pennellate per scollegare cattedrali imperfette della psiche umana, cercando appiglio ai rebus per non vagare e basta.

Spogliando dubbie certezze, si arriva nudi alla meta, non c’è bisogno di finta utilità. Salva ciò che è buono nelle conoscenze come nell’incedere del progresso, lavora lesto, con l’eco dell’istinto puro a lasciar libere di esistere tutte le forme viventi nella loro sana continuità.

Info mostra Edgar Honetschläger
  • fino al 30 marzo 2024
  • Casamadre – Piazza Dei Martiri, 58, Napoli
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Enza Monetti è una artista italiana, vive a Napoli, scrive di mostre per un’indagine approfondita che ritiene completi il suo fare arte e che propone al pubblico nello specifico sviluppo civile della relazione tra creatività, pensiero, psiche.
Convinta che l’arte sia la visionaria ricerca di umana autenticità che aiuti ad uscire dalla zona di rassegnazione e abitudine, con un suo sguardo trasversale, guidata dall’emozione per i lavori dei suoi colleghi, noti o meno, propone l’esperienza personale, nutrita di valore poetico ed empatico, come esercizio di riflessione per se stessa, e proposta di lettura altra, per coloro interessati al contemporaneo.

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