La prima opera di Diego Velázquez arriva in Italia alla Galleria Borghese

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Considerato il più grande artista spagnolo del suo tempo, Diego Rodráguez de Silva y Velázquez iniziò la sua carriera nella nativa Siviglia e in seguito divenne l’artista di punta alla corte del re Filippo IV a Madrid. Il suo Donna (o cameriera; anche detta: mulatta, termine oggi inaccettabile) in cucina con Cena di Emmaus, 1617-1618 circa, di proprietà della National Gallery of Ireland, è considerata la sua prima opera conosciuta.

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Diego Velazquez – Donna in cucina con Cena di Emmaus, 1617 18ca National Gallery of Ireland

Vi dipinge, a sinistra, Cristo che appare ai suoi discepoli a Emmaus: ma la scena è sullo sfondo, poiché il primo piano è dedicato a una servetta moresca che lavora in cucina, intenta a preparare da mangiare: un’inversione di soggetti (religiosi, in secondo piano, e mondani, protagonisti davanti), ispirata quasi certamente dai pittori fiamminghi e qui in particolare, più probabilmente, da Pieter Aertsen.

L’opera in questione ha delle similitudini compositive vicine al Cristo in casa di Marta e Maria (1620 circa, alla  National Gallery di Londra) che ha un medesimo sovvertimento della posizione e importanza dei soggetti.

Ora Donna in cucina con Cena di Emmaus è, dal 26 marzo al 23 giugno  in prestito alla Galleria Borghese che inaugura il programma 2024 con l’esposizione di quest’opera allestita nella Sala del Sileno che ospita i dipinti di Caravaggio.

“La mostra è pensata come un focus di ricerca in cui la stessa scelta allestitiva apre automaticamente il confronto tra l’opera di due Maestri assoluti del Barocco.
Il confronto tra Donna in cucina con Cena di Emmaus e i dipinti di Caravaggio presenti nella Sala si presta a letture che rivelano prospettive inedite di critica e approfondimento, collocando la mostra in quel filone dedicato allo sguardo degli artisti stranieri sulla Città Eterna cui il museo dedica da tempo una parte consistente della sua ricerca.”

Velázquez è un artista internazionale, che visita Roma per ben due volte nel corso della vita e che, come Rubens, cui la Borghese ha da poco dedicato una mostra, fa parte di quella schiera di artisti stranieri che dalla città e dai suoi maestri traggono insegnamento e ispirazione.

Una curiosità: una versione più piccola, solo con la servitrice in primissimo piano, detta Kitchen Maid, è stata per anni nella villa di River Oaks di Carroll e Harris Masterson III prima che questi la donassero al Museum of Fine Arts di Houston; e è stata per anni considerata una sorta di copia sia del dipinto più grande Scena in cucina di Velázquez conservata all’Art Institute di Chicago sia della citata Donna in cucina con la cena in Emmaus di Dublino – tutte databili verso il periodo in cui l’artista, non ancora famoso, era a Siviglia – e solo nel 2018 il quadro del Rienzi, l’ex tenuta di Masterson dove il museo espone arti decorative europee, è stato attribuito al grande maestro barocco.

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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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