Festival Internazionale del film di Roma. È qui la Festa!

Roma FF9 - In sala - ph. Piero Bonacci

Un successo pieno quello della Festa del Film di Roma, non solo come passerella di grandi star sul tappeto rosso, con ragazzi e ragazze in attesa fin dall’alba per scatenarsi, prendere autografi e fotografarsi con Riccardo Scamarcio, Richard Gere, Benicio Del Toro o Johs Hutcherson alle otto di sera. Con tutti i registi, attori, attrici, produttori, talent e quant’altro, passati durante le giornate più lunghe del Festival.
Ma anche con la continua sfilata di gente comune a fare i biglietti (venduti tantissimi), stracolmare enormi sale come la Petrassi, la Sinopoli o la Santa Cecilia per vedere film popolari come Soap Opera ed Escobar o pellicole impegnate ed autoriali come Trash e Lulu. Ed una folla di giornalisti, operatori video, televisioni mondiali, radio, fotografi oltre gli amatori che hanno scattato milioni di fotografie con le tecnologie personali.

È forse il tempo di crisi che porta a godere di questi spettacoli collettivi così gratuiti! A volte la siepe di folla infittiva in così tanti strati che non c’era più spazio, respiro!  A volte le urla stordivano, rompevano i timpani ed anche dal fondo qualcuno chiedeva di sapere chi stava passando. Mentre la flotta di 50 Mazda scaricava sul red carpet a ripetizione personaggi più o meno noti, in una confusione di ruoli che poteva mortificare le star e premiare gli sconosciuti.
È qui la Festa? Sembravano chiedere all’arrivo i celebri nomi confusi, travolti poi dalle foto, dagli autografi, dalle domande, dalle chiamate, dalle interviste, da tanto entusiasmo. Così che anche gli scettici cominciavano a sbirciare da lontano e cominciavano a confluire in quel mare di braccia alzate con i cellulari a bandiera. In un naturale coinvolgimento.

All’uscita delle proiezioni, con fiumi di gente che saliva e scendeva le scale, il rito del voto popolare per la prima volta in un Festival. I riconoscimenti più importanti assegnati in base alle preferenze espresse dal pubblico che contribuiscono al successo, raccolte da Funweek, applicazione mobile ufficiale dell’evento, sito informatico delle postazioni adibite presso l’Auditorium.
Voto popolare anche con smartphone, fornitore anche di video direttamente dal red carpet.
Voto dato per le selezioni ufficiali divise in 4 sezioni: Cinema d’oggi, Gala, Mondo genere e Prospettive italia. E per i ragazzi  per Alice nella città. Oltre i premi del pubblico Marc’Aurelio alla carriera a Walter Salles, quello di Central do Brasil. Maverick Director Award a Miike Takashi, sperimentatore di tanti linguaggi. Marc’Aurelio del futuro a Aleksej Fedorcenko per il suo cinema fantastico della Russia contemporanea. Acting Award a Thomas Milian, grande maschera dei generi della commedia italiana ed oltre, oggi bianca, fragile e dignitosa figurina appoggiata al bastone, festeggiata dai romani veraci.

Ovunque i marchi che sponsorizzano gli eventi che presentano i loro prodotti e si sono legati alla manifestazione con il loro brand experience. Il Brandevents che organizza il Taste Festival con il suo progetto Roma Food Story. Con i punti ristoro quest’anno dai classici cibi da cinema. Supplizi con i supplì e crocchette, Romeo con i panini di pizza e mortadella, Porchettaro con panini alla porchetta, Pizzaj con pizza al pomodoro, Frizzo con hot dog e frittini, realtà coinvolte nella ristorazione romana. Il beverage, il cioccolato magico, l’invito a gustare con i sensi perché se mangi solo con la bocca ti stai perdendo qualcosa. Le degustazioni mirate agli appassionati del caffè, con la scelta diretta delle caratteristiche e della composizione…

Una Festa coinvolgente e partecipata voluta dalla Fondazione Cinema per Roma con la Direzione artistica di un più che soddisfatto Marco Muller, alla sua terza esperienza. Tanti incontri con Asia Argento, Joao Botelho, Park Chan -wook, Geraldine Chaplin, Kevin Costner, Miike Takeshi, Thomas Milian, Clive Owen, Stephen Daldry, Walter Salles, Jia Zangke, Wim Wenders. Spandau Ballet – Il film. Presentazione di una nuova serie The Knick con il finale di stagione americana diretta da Steven Soderberg.

Eventi speciali: Racconto di un evento. Due papi viventi che canonizzano due papi del passato. L’eroe dimenticato Gino Bartali. Il restaurato Il postino a vent’anni dalla morte di Massimo Troisi. Il mio amico Nanuk, amicizia di un bambino e di un cucciolo d’orso. Dal 1957 al 1966 Il cinema gotico italiano che come per altri generi spopolò in Italia ed all’estero. Registi come Camillo Mastrocinque, Antonio Margheriti, Giorgio Ferroni, Riccardo Freda e focus sul prolifico Mario Bava. Quando i nostri registi facitori di generi trovavano castelli e rovine degni del fantastico mondo di streghe, demoni e vampiri. Retrospettiva a cura di Domenico Monetti, Emiliano Morreale, Luca Pallanch.

Al Maxxi che sta cercando tutte le strade dell’arte e della cultura con laboratori incontri e proiezioni  si è parlato di digitale e di web che stanno cambiando il racconto del cinema. Per Wired next cinema il documentario di Mario Sesti sulle passioni di tre registi italiani Marco Bellocchio, Ettore Scola e Paolo Virzì dal titolo Prima del film, per capire il potere delle immagini e la loro declinazione in ogni arte.

Passando per i foyer una serie di fotografie invitano a vedere le mostre. Actrices, omaggio a Kate Barry, figlia del compositore John Barry e Jane Birkin scomparsa nel 2013. Foto impressive di attrici francesi con legami italiani: Monica Bellucci, Catherine Deneuve, Sofia Coppola. Asia Argento, la strega rossa. Foto tratte dal volume pubblicato dal Centro Sperimentale di Cinematografia ed Edizioni Sabinae. Il mondo artistico (sul set come attrice e regista) ed il suo interessante e trasgressivo privato. E poi fotografie de La grande bellezza (150 opere) tratte dagli scatti di scena di Gianni Fiorito e dal film, con la babilonia dei suoi decadenti personaggi e gli scorci di una Roma nascosta.

Ed infine anche qui la festa, con i media, presenti ad ogni ora con Hollywood Party con i bravissimi presentatori – intervistatori Steve Della Casa e Valerio Magrelli (in questo momento fuori ruolo e fuori dai giochi). Rai Radio 2 in cui ogni giorno è passato un mattatore (da Max Giusti a Paola Minaccioni, ecc. ecc.). e tutti i giornali da Repubblica a Il Tempo a Cineblog ad  artapartofculture. E tutte le TV pubbliche e private nazionali ed estere ed i blog che hanno scritto e messo ogni tipo di video.

Tutto ciò vuol dire che la Festa c’è stata!

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Pino Moroni ha studiato e vissuto a Roma dove ha partecipato ai fermenti culturali del secolo scorso. Laureato in Giurisprudenza e giornalista pubblicista dal 1976, negli anni ’70/80 è stato collaboratore dei giornali: “Il Messaggero”, “Il Corriere dello Sport”, “Momento Sera”, “Tuscia”, “Corriere di Viterbo”. Ha vissuto e lavorato negli Stati Uniti. Dal 1990 è stato collaboratore di varie Agenzie Stampa, tra cui “Dire”, “Vespina Edizioni”,e “Mediapress2001”. E’ collaboratore dei siti Web: “Cinebazar”, “Forumcinema” e“Centro Sperimentale di Cinematografia”.

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