Franco Fontana. Full Color

© Franco Fontana - Los Angeles 2001

Andando un po’ controcorrente rispetto alla sua generazione, molto più affascinata dal bianco&nero (ad eccezione di Luigi Ghirri per il quale “la vita è a colori, quindi tale io la rappresento”), Franco Fontana (Modena, 1933) sin dagli esordi nel 1961, ha realizzato esclusivamente fotografie a colori. Quei colori, però, li ha resi più densi, più saturi, per qualcuno addirittura pop. Tanto luminosi e brillanti, che molti dubitano perfino che traggano origine dalla realtà, insinuando che siano frutto di manipolazione tecnologica. Questa pienezza di colore, quasi tonale che non lascia spazio alle sfumature, è evidenziata nella grande retrospettiva dal ridondante titolo Full color.

La lunga attività di Fontana, che lo ha portato ad esporre ai quattro angoli del mondo, è così ripercorsa nella mostra curata da Denis Curti, allestita a Palazzo Incontro di Roma (promossa dalla Regione Lazio e organizzata da Civita, aperta al pubblico fino all’11 gennaio 2015).

Sebbene lo spazio si presenti un po’ labirintico e frammentario, la potenza degli scatti di Fontana supera questi limiti formali. Perché le sue immagini sono così suggestive che riescono a far respirare le atmosfere sospese, a far udire i silenzi dei paesaggi e i rumori della città, finanche a far avvertire, sulla propria pelle, l’immobilità della canicola californiana. Benché alcune fotografie presenti in mostra siano note al pubblico romano, in quanto già esposte in altre occasioni (2012 e 2006 nella Galleria Oredaria, 2011 nel Museo Centrale Montemartini e nel 2010 nel Museo di Roma in Trastevere), nel suo insieme l’esposizione offre una discreta panoramica sull’intera produzione di Fontana, dai primi scatti realizzati a partire dagli anni Sessanta, fino a quelli datati 2008.

Nelle centotrenta fotografie, raggruppate per grandi temi (Paesaggi, Mari, Asfalti, Luci americane, Paesaggi urbani, Presenza-Assenza e Piscine), emerge la raffinata capacità del fotografo italiano di costruire le sue immagini attraverso grandi campiture di colore. Ma non si deve trascurare, né sottovalutare, un’altra importante prerogativa. L’indiscutibile padronanza dell’inquadratura. Le sue architetture, i suoi dettagli, le sue geometrie di colore che sfidano Mondrian o Rotko o Magritte, sarebbero banali, vuote, mute, senza il talento di Fontana nel ritagliarle con l’esatta angolazione nel mirino della sua fotocamera. Che si accompagna con la messa tutto a fuoco, a totale discapito della profondità di campo.

Basta porsi di fronte a uno dei suoi scatti di grande formato della sezione Paesaggi o Paesaggi urbani, per perdersi nell’energia di quelle tinte luminose e piene. Così, oltre al colore, un’altra costante è il paesaggio, con una rilevanza specifica assegnata al mare (nella sezione Mari), su cui Fontana si sofferma sin da quando inizia a realizzare fotografie, e nel quale deposita, in chiave espressionista, il suo intimo sentire e vedere. Seppure la presenza umana sia generalmente cassata, le sue immagini non esprimono mai solitudine. Piuttosto serenità. Si avverte quella vibrante realtà trasmessa dall’essenza del fotografo fermo di fronte a quelle grandezze intento a immortalare. E anche quando si concentra sulle persone (nella sezione Luci americane), spesso di hopperiana reminescenza, queste sono parte di una costruzione architettonica. Oppure sono delle “presenze effimere, in forma di ombre”, come le definisce lo stesso curatore nella sezione Presenza-Assenza: solitarie sagome allungate che si stagliano contro le architetture o immerse in paesaggi urbani o naturali. Capace di trasmettere quel senso di piacevolezza e sensualità che si prova nell’acqua, la sezione Swimming pools, nelle quali si immergono erotici nudi femminili, è quella meno affascinante e meno convincente. L’abilità di cogliere alcuni dettagli secondari, come ad esempio l’asfalto (cui dedica una serie a partire dagli anni Novanta, che ha una sezione dedicata), attraverso la sua spiccata abilità di costruire attraverso il colore e l’inquadratura, tali dettagli, apparentemente insignificanti, si trasformano in straordinarie composizioni.
Info mostra

  • Franco Fontana – Full Color
  • Palazzo Incontro – via dei Prefetti 22 Roma
  • Periodo: 15 ottobre 2014 – 11 gennaio 2015
  • Orari: dal martedì alla domenica 11.00 – 19.00 (la biglietteria chiude alle 18.30)
  • Info e prenotazioni: +39 0632810 – www.fandangoincontro.it
  • Biglietti: Intero € 8,00; Ridotto € 6,00
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Daniela Trincia nasce e vive a Roma. Dopo gli studi in storia dell’arte medievale si lascia conquistare dall’arte contemporanea. Cura mostre e collabora con alcune gallerie d’arte. Scrive, online e offline, su delle riviste di arte contemporanea e, dal 2011, collabora con "art a part of cult(ure)". Ama raccontare le periferie romane in bianco e nero, preferibilmente in 35mm.

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