Hugo Pratt. Un racconto d’avventura tra incontri e passaggi

Corto Maltese, Le Etiopiche (copertina) c)Cong SA, Svizzera. Tutti i diritti riservati

Hugo Pratt. Incontri e Passaggi in corso alla Pelanda – MACRO Testaccio di Roma è un’iniziativa a cura di Cong SA, in collaborazione con Comicon e ARF! Festival, grazie al sostegno di CLES  – Centro per le ricerche e studi sui problemi del Lavoro, l’Economia e lo Sviluppo e promossa dalla Soprintendenza Capitolina.

A oltre vent’anni dalla scomparsa, l’esposizione propone un percorso ricco di visioni e suggestioni, una sorta di mappa geografica, dalle coordinate biografico-letterarie, che delineano il ritratto di uno tra i più noti e straordinari narratori e autori di graphic novel europei.

Hugo Pratt (Rimini, 1927 – Grandvaux, 1995) non fu solo abile disegnatore, fu certamente un grande artista: grazie alla sua implacabile curiosità, seppe proporre, con disarmante candore ed estrema raffinatezza di tratto, pagine epiche e miserabili della storia, testi letterari di tutte le latitudini, formidabili balzi nel tempo.

Un caleidoscopio unico, quello di Pratt, risultato di ore trascorse sfogliando, studiando, vagheggiando terre lontane e personaggi singolari, per ritrovare poi, nella realtà, quei paesaggi evocati dai grandi scrittori, mentre le loro pagine, consumate, assimilate, divorate, si trasformavano in altro, qualcosa di distante come linguaggio, ma ugualmente affine, grazie al suo essere disegnatore-alchimista nell’uso sapiente della china, della parola e dell’acquerello.
Dai primissimi studi degli esordi a Venezia, ai lavori pubblicati in Argentina, come Anna della giungla del 1959, passando per le innumerevoli storie del leggendario Corto Maltese – nato nel luglio 1967 sulla rivista Sgt.Kirk – fino alle pubblicazioni più recenti, come  Avevo un appuntamento, del 1994, le oltre 120 opere originali in mostra spalancano ai visitatori le porte del suo mondo, quello noto e quello rimasto parzialmente racchiuso nella sua incredibile biblioteca che si intravede tra le foto esposte e all’interno del catalogo pubblicato per i tipi Rizzoli Lizard.

Stevenson, Rimbaud, Borges, Shakespeare,Kipling, Grey, Roberts, Curwood, London, Yeats, Coleridge: sono alcuni dei compagni di viaggio che lo hanno scortato nel suo percorso avventuroso. Documentati anche molti degli incontri con colleghi ed editori del mondo del fumetto: Milton Caniff, Héctor Oesterheld, Florenzo Ivaldi, Sergio Bonelli; ogni tappa ha avuto il suo diario di bordo con deroghe concesse per spaziare nel tempo e in luoghi solo apparentemente fantasiosi, in realtà intrisi di dotte verosimiglianze e di intrecci sorprendenti. Non per nulla Umberto Eco ebbe a dire al riguardo:

Pratt riesce a trasformare la sua e la nostra nostalgia per la letteratura in un racconto d’avventura”.

Un background culturale di ampio respiro, senza confini: dalla musica, non solo per essere stato un ottimo chitarrista, ma anche per i richiami al jazz del suo amico Dizzy Gillespie e per il suono struggente del bandoneon tanguero che fa da sfondo alle avventure ambientate a Buenos Aires; e poi il cinema, con la sua partecipazione ad alcune pellicole e con le citazioni che partono da Buster Keaton e arrivano alla rielaborazione personalissima di fotogrammi visti sul grande schermo; ma anche il teatro, con delle strutture sceniche e dei dialoghi che sembrano creati per il palcoscenico.

Una qualità peculiare di tutta la produzione di Hugo Pratt è l’assenza di banalità: nulla è scontato, o, peggio, didascalico, nelle sue opere. Semmai spiazzante, straniante, come l’utilizzo dei versi di Rimbaud ad accompagnare, per contrasto, alcuni soldati in pieno deserto, tra scorpioni e mitragliatori, ne L’ultimo colpo, un lavoro del 1972.
E poi le donne di Pratt, misteriose, combattive: Hipazia, Satanhia, Esmeralda, Morgana e l’indimenticata Pandora, che, dopo aver esordito con Corto Maltese ed averlo fatto innamorare negli anni ’60, riappare in uno splendido acquerello del 1994, più fine, più matura, più inquieta.

Esaminando il tratto e le sue trasformazioni, emerge palesemente il desiderio dell’autore di voler raggiungere una sintesi grafica e narrativa che non tradisca l’atmosfera e il senso del racconto; una ricerca che si inserisce a pieno titolo nello spirito contemporaneo: Pratt punta con forza a condensare il concetto, a togliere ogni ridondanza, a cancellare severamente ogni superfluo svolazzo.

La mostra, inaugurata lo scorso 29 aprile e che terminerà il 24 maggio 2016, non solo presenta estremo rigore nell’allestimento, ma tradisce anche la grande meticolosità nel ricercare le edizioni rare, alcune delle quali pressoché introvabili, seguendo le tracce dei vari soggiorni di Hugo Pratt in giro per il mondo. Il risultato è che, uscendo dalla Pelanda, ci si dimentichi dell’odierna tecnologia che pretende di annullare ogni distanza, e si abbia voglia di preparare un bagaglio leggero e partire.

Per questo, e per le emozioni che la mostra suscita, grande merito va riconosciuto agli organizzatori, tra i quali, Patrizia Zanotti, preziosa amica e collaboratrice dell’artista, che le affidava la colorazione delle tavole, Nadège Vaïnas, che si occupa degli appuntamenti espositivi riguardanti Pratt, Laura Scarpa, giovane allieva e poi amica del disegnatore, ora grande cultrice della Storia del Fumetto e Marco Steiner, collaboratore nelle ricerche storiche, bibliografiche e musicali dell’artista, da una decina di anni autore di racconti, che Steiner ha scritto facendo tesoro dei suggerimenti dello stesso Pratt, il quale volle indicargli anche le tracce da seguire per dare avvio a nuove storie. A costoro va un vivo ringraziamento, per aver dato modo al pubblico di conoscere meglio un grande narratore e per aver svelato ulteriori aspetti del percorso umano e creativo del loro Hugo Pratt. Traspare, in questo omaggio corale, quell’intima gratitudine alle fortunate coincidenze che hanno consentito loro di conoscere da vicino, lavorare o viaggiare con un protagonista della cultura, la cui poetica è ancora viva, ha ancora da raccontare, è ancora contemporanea.

Info mostra: www.museomacro.org/mostre_ed_eventi/mostre/hugo_pratt_incontri_e_passaggi

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Maria Arcidiacono Archeologa e storica dell'arte, collabora con quotidiani e riviste. Attualmente si occupa, presso una casa editrice, di un progetto editoriale riguardante il patrimonio del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell'Interno.

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