MicroMuseo di Sipicciano inaugura con Eccidio di Ivàn Navarro

immagine per MicroMuseo di Sipicciano inaugura con Eccidio di Ivàn Navarro

Solo una mente poetica e visionaria come quella di Antonio Arévalo poteva intravedere un museo d’arte contemporanea in una torre abbandonata di un piccolo paese della Tuscia. Un progetto in divenire, quello del MicroMuseo di Sipicciano, inaugurato il 28 giugno con Eccidio, un’installazione di Ivàn Navarro, che ha dato avvio ad un ciclo di incontri e di iniziative in dialogo con l’opera site-specific dell’artista cileno e che durerà un anno intero.

Nella giornata inaugurale ha avuto luogo il primo di questi appuntamenti alla presenza dell’Ambasciatore del Cile Ennio Vivaldi, del sindaco di Graffignano Piero Rossi, del mondo accademico, rappresentato da Paolo Angelosanto, artista e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Viterbo, da Marcello Carriero, docente di Storia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, da Matteo Lefèvre, docente di Lingua e traduzione spagnola presso l’Università di Tor Vergata -e che ha finemente tradotto in italiano le poesie di Arévalo- e da Gabi Scardi, anche lei docente e curatrice di progetti d’arte contemporanea.

Mentre all’artista Gian Maria Tosatti, nella veste istituzionale di Direttore artistico della Quadriennale di Roma, è stato affidato il compito di avviare il primo confronto/colloquio con Ivàn Navarro.

La torre che ospita l’installazione è d’impianto medievale, subì varie trasformazioni, venne utilizzata nel secolo scorso per la distribuzione dell’energia elettrica per poi cadere in disuso; si ritrova quindi ad essere l’alloggiamento ideale per l’opera di Navarro che, nell’arco della sua produzione, ha largamente utilizzato fonti luminose come mezzo espressivo.

La parola Eccidio, che appare reiterata come un’eco in uno spazio reso profondo grazie a un gioco di specchi, diventa memoria poetica della tragedia cilena del golpe, è monito universale, giacché l’eccidio è minaccia diffusa, è testimonianza tristemente presente in ogni latitudine, come nel progetto Nacht und Nebel di una decina d’anni fa, alla Fondazione Volume! di Roma, con il quale l’artista volle dichiaratamente riferirsi all’occupazione nazista della città nel ‘43.

Alla domanda su come fosse nata questa idea, Arévalo risponde rivendicando la propria volontà di cambiamento che ha animato la sua decisione di trasferirsi nella Tuscia.

Un territorio amato da grandi protagonisti dell’arte e della cultura del Novecento che scelsero questi luoghi ricchi di storia come dimore creative: Balthus a Montecalvello, Enrico Castellani a Celleno, Cy Towmbly a Bassano in Teverina, Sebastian Matta a Tarquinia e Pier Paolo Pasolini, con la torre medievale acquistata a Chia.

Sulla scia di questa preziosa eredità, Arévalo non ha voluto semplificare l’approccio di Sipicciano al contemporaneo (o viceversa) proponendo un’opera di arte urbana, ma ha scelto generosamente di programmare un dialogo con il territorio circostante, con realtà locali come il parco d’artista de La Serpara, o con le giovani generazioni che verranno chiamate a confrontarsi con l’opera di Navarro, ma anche con altri artisti, quali Santiago Sierra, che ha dedicato lavori estremamente toccanti alle vittime del regime di Ceausescu.

Nella seconda parte del progetto, spiega ancora Antonio Arévalo, ci sarà l’importante donazione al MicroMuseo di alcuni preziosi oggetti di sua proprietà: come opere di Rauschenberg, manoscritti o prime edizioni di Roberto Bolaño, di Fortuny e di Neruda, veri e propri tesori che saranno ospitati, dopo gli opportuni restauri, nel secondo piano della torre.

Il passaggio successivo consisterà nella sistemazione dell’ultimo piano, che accoglierà volta per volta un artista in residenza.

Arévalo giunse a Roma dopo essere fuggito dal regime cileno di Pinochet, potremmo quindi considerarlo romano a tutti gli effetti e alla domanda su come abbia vissuto il passaggio dalla vita nella capitale a quella in un piccolo centro, ci ha risposto di essersi sempre sentito protagonista nel luogo dove abita.

Il MicroMuseo di Sipicciano nasce proprio dal desiderio di ricondurre questi luoghi della Tuscia a ciò che rappresentarono quando vennero scelti dai grandi artisti e “quindi, perché non creare qualcosa che possa spingere a venirmi a trovare, a lavorare e soprattutto a proporre?”

Un certo cambiamento nella vita del critico d’arte e poeta cileno lo si avverte però nel mutamento di registro della sua ultima produzione letteraria: dai versi de Le terre di nessuno alle Cronache; i primi, nonostante siano nati in contesti cittadini, rimandano alla solitudine della condizione di esule, le Cronache, invece, create nel piccolo paese, nel silenzio della pandemia, rivelano paradossalmente un desiderio ‘pubblico’ di apertura al mondo.

Un cambio di rotta, mantenendo curiosità e spirito ospitale, con la dichiarazione/proposito di “vivere nella Tuscia, essere appiedato, sabbatico e non deperire nell’intento”.

Ma come si può deperire conservando quello spirito nomade che spinse alcuni grandi maestri internazionali a stabilirsi lì, per lasciarsi “ancora stupire dal paesaggio”? Con queste ammirevoli premesse, non resta che addentrarsi nei vicoli di Sipicciano e augurare lunga vita al MicroMuseo.

Eccidio – opera site specific di Iván Navarro

  • a cura di Antonio Arévalo
  • MicroMuseo di Arte Contemporanea della Tuscia – Torre di Sipicciano, Graffignano (VT)
  • Via Portaccia s/n
  • 30 giugno 2023 – 30 giugno 2024
  • Orario: dal 30 giugno al 30 settembre, da mercoledì a domenica ore 10:00-17:00; dal 1° ottobre 2023 al 30 giugno 2024, venerdì, sabato e domenica ore 10:00-17:00.
  • L’Associazione Culturale Palimpsesto promuoverà un calendario di visite per appuntamento
  • Ingresso gratuito
  • Per informazioni: +39 347 4450667; +39 388 8497580
    Associazione Culturale Palimpsesto tel. 0761 776396 www.palimpsestoproject.net
  • Ufficio stampa: paolasaba@paolasaba.it

 

+ ARTICOLI

Maria Arcidiacono Archeologa e storica dell'arte, collabora con quotidiani e riviste. Attualmente si occupa, presso una casa editrice, di un progetto editoriale riguardante il patrimonio del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell'Interno.

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e statistici. Cliccando su "Accetta" autorizzi tutti i cookie. Cliccando su "Rifiuta" o sulla X rifiuterai tutti i cookie eccetto quelli necessari per il corretto funzionamento del sito. Cliccando su "Personalizza" è possibile selezionare quali cookie attivare.