Gli Universi di Michele Cossyro al Museo Riso di Palermo. Eclettico artista faber

Michele Cossyro al Museo Riso di Palermo

Pietre preziose, oro, reti, corde, ceramica, mosaici: sono questi gli elementi del mondo di Michele Cossyro, artista eclettico al quale il Museo Riso di Palermo ha dedicato un’antologica recentemente inaugurata al Reale Albergo delle Povere.
La mostra, intitolata Universi e curata da Bruno Corà, ripercorre le tappe della ricerca artistica di Cossyro (Pantelleria, 16 marzo 1944) attraverso un percorso allestito in uno spazio esagonale che accoglie il visitatore e lo conduce in un mondo cui prendono vita le sue uniche opere-scultura.
Si comincia con gli splendidi gioielli, provenienti da collezioni private e risalenti agli anni ’70: anelli che rappresentano pianeti, collane che rievocano costellazioni. Creazioni orafe legate alla tradizione artigiana siciliana e realizzate con antiche tecniche come quella della fusione a cera persa, che ricreano vere e proprie micro-sculture ispirate dalla materia, dalla natura e dagli splendidi orizzonti senza fine della sua isola natia, l’amata Pantelleria. L’esposizione di Cossyro è tutta incentrata sulla natura: i monilii, gli ornamenti, le pietre e i materiali preziosi assumono per l’artista la forma ora di un dipinto, ora di un’installazione o ancora di opere in cui le forme raccontano una storia, come i quadri frantumati di Narciso degli anni ottanta, e le Carene, delle “metafore del mare” fatte di bande verticali, ami, sugheri, elementi simbolici del microcosmo dell’isola dove il mare è elemento di contatto e di separazione, simbolo di libertà e d’isolamento.

Afferma Cossyro, “artista faber” come egli stesso si definisce:

 “Sono attratto da ciò che non vedo ma che sento…”

E’ curioso osservatore dei fenomeni della natura e dello spazio cosmico, che rappresenta con un istinto creativo finalizzato a inventare nuove realtà’ possibili e non a soffermarsi a una mera rappresentazione.
L’avvincente percorso si chiude con una wunderkammer, stanza buia ispirata dalla camera oscura, dove il visitatore viene catapultato come in un salto nel buio cosmico illuminato dai Buchi neri, sculture realizzate con materiali vitrei fiammeggiamenti di colore rosso.
E’ qui che si ritrova il significato ultimo dell’esposizione che, come chiarisce lo stesso Cossyro:

“mette a confronto due realtà: gli abissi marini e gli abissi siderali, come in un viaggio in cui la vita si genera dal mare e gradualmente si evolve verso lo spazio”.

Scrive in catalogo Bruno Corá:

“Nel lavoro di Cossyro niente appare privo di ragioni estetiche, sia dal punto di vista delle scelte materiche, sia di quello della tecnica, sia del senso profondo affidato alle forme che, con preoccupazione responsabile e mai avulsa dai principi ordinativi, nascono dallo studio e dalla ricerca, sempre approfonditi ai fini della creazione dell’opera. La sua attitudine generativa è sempre sensibilmente aderente e in anticipo su numerosi e cruciali aspetti della realtà̀ contemporanea, fino al confronto emblematico con i dati più̀ avanzati della conoscenza e della speculazione scientifica dei nostri giorni.”

INFO MOSTRA:

  • Real Albergo delle Povere
  • Corso Calatafimi 217
  • Ingresso libero
  • Fino al 28 ottobre
  • Orari: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 da martedì a domenica chiuso lunedì e festivi.
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Avvocato, palermitana di nascita ma romana d'adozione, nella sua attività si occupa prevalentemente di diritto d'autore,dei beni culturali e legislazione dello spettacolo. Scrive di arte contemporanea e fotografia, ma anche di lifestyle, cultura e viaggi.

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