Dal Quadraro ad Ostiense in Triplex e in curva. Pura

Tre artisti condividono lo stesso studio, OFF1C1NA nel quartiere Quadraro di Roma: Paolo Assenza, Paolo Dore e Germano Serafini. Le loro ricerche sono molto diverse, ognuno ha la propria tecnica, il proprio linguaggio espressivo, eppure, arrivati a questo punto dei loro percorsi hanno trovato un terreno d’incontro. Ognuno ha la propria impronta che trasmette alle proprie opere, ma in qualche modo i loro background si sono sviluppati, nella condivisione, fino a far venire fuori tracce comuni. Questo sodalizio non programmatico li ha portati a risultati assolutamente differenti che però conservano il seme della contaminazione. Nasce quindi una riflessione sulla collaborazione, anche non pensata a priori, ma che produce un frutto di crescita collettiva: da qui l’idea dei tre artisti di esporre insieme nella mostra Triplex in corso alla galleria Curva Pura di Roma.

I loro lavori sono appesi vicini sulla maggior parte delle pareti dello spazio, mentre in tre pareti, i tre, viaggiano in solitaria ognuno con le proprie opere. L’allestimento potrebbe sembrare un po’ caotico, ma l’effetto è voluto: l’intenzione è quella di riproporre il disordine che regna inevitabilmente nel loro studio e che stimola la contaminazione. Ma qual è l’elemento comune?

Ad un primo sguardo potrebbe sembrare il paesaggio, astratto o figurativo che sia, ma approfondendo il discorso si deduce che l’elemento d’unione è ancora più specifico: è l’orizzonte. Esiste in tutti e tre una linea di confine fra parte superiore e parte inferiore dei lavori.

Paolo Assenza dipinge paesaggi astratti, orizzonti non netti, dove spesso domina il giallo, accompagnato dal blu e dal verde. La sua ultima produzione, qui esposta, è un atto liberatorio rispetto al figurativo che ha praticato per molti anni. Questa libertà lo ha portato a stendere il colore in maniera tale che si creino delle colature che collegano l’alto ed il basso, si può citare Pollock. Ciò che colpisce è la qualità della luce che evoca il sole di mezzogiorno in estate, forte, intenso e comunicativo. Paolo Dore proviene dalla scenografia, conserva questa esperienza che lo conduce ad utilizzare l’alluminio black foil, materiale specifico usato nel teatro e nel cinema. Anche Dore presenta la sua ultima produzione che si concretizza in lavori in cui l’orizzonte si definisce come paesaggio spirituale. Il suo è un cammino che ha in sé sia l’astratto che il figurativo, realizza un equilibrio fra forme geometriche e libertà di visione e d’intervento agendo sull’alluminio con pittura e grafite e mantenendo un effetto materico. Germano Serafini è fotografo e nella sua sperimentazione crea in maniera tale da riuscire a riportare il paesaggio fino all’essenza, fino a farlo diventare un orizzonte astratto. Ma in lui coesiste anche il figurativo caratterizzato da linee precise ed espressive che abbracciano lo sguardo. Una delle opere esposte è stata realizzata durante la notte, ma la tecnica fa sì che sembri giorno, e a guardar bene nell’immagine appaiono tracce luminose date dalla luna. Particolari anche le sue fotografie che si pongono a metà fra astratto e figurativo.

Nella visione della mostra appare un enigma da decifrare: opere così diverse, poste a stretto contatto, creano un punto interrogativo che va svelato, ovvero perché questa vicinanza; è un suggerimento visivo che propone un nuovo modo di interpretazione del lavoro dei tre artisti.

Info mostra

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Claudia Quintieri, classe ’75, è nata a Roma, dove vive e lavora. Si è laureata in Lettere indirizzo Storia dell’arte. È giornalista, scrittrice e videoartista. Collabora ed ha collaborato con riviste e giornali in qualità di giornalista specializzata in arte contemporanea. Nel 2012 è stato pubblicato il suo libro "La voglia di urlare". Ha partecipato a numerose mostre con i suoi video, in varie città. Ha collaborato con l’Associazione culturale Futuro di Ludovico Pratesi. Ha partecipato allo spettacolo teatrale Crimini del cuore.

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