Savon de Marseille #1. John Massa. L’irresistibile magia di un sax

A Cours Julien è l’ora dell’apéro,  dagli atelier made in marseille con la facciata  multicolore qualcuno è già davanti a un bicchiere per salutare  l’arrivo della sera. John arriva con il suo scooter. Lo parcheggia sotto un platano e mi raggiunge al bar “Il caffè”, uno dei tanti dal nome italiano. Noto che è più elegante di quando l’ho ascoltato al  Théatre de la Comedie.  E, manco a dirlo, anche lui ha un cognome italiano. Massa. John Massa, genitori cuneesi, 46 anni, il miglior sassofonista di Marsiglia. Lui fa il modesto, dice che non è vero. Ma il pubblico, me compresa, che lo segue  non esita a definirlo sublime.

Perché John? Non sarà mica un nome d’arte!
“Assolutamente no. E’ stata una scelta di mio padre che era un fan di John Kennedy”.

Cioccolata calda e tè. Niente apéro. Qualcuno passa e lo saluta. Lui con fare decisamente cool ricambia.
Mi racconta che ha avuto l’onore di suonare con André Ceccarelli, che è in partenza per il Senegal,  dove lavora a un progetto musicale, che segue Umbria Jazz e  ama scrivere.
Fin qui la presentazione artistica non fa una piega.

Poi aggiunge.  “Sono prof di matematica, un mestiere che amo e che mi dà la libertà di vivere appieno il mio amore per la musica. Sono un cartesiano, ecco …”.

Devo dire che la rivelazione mi sorprende solo in parte. Ricordo quando incontrai la prima volta Gianmaria Testa, aveva debuttato all’Olympia di Parigi mentre faceva ancora il capostazione a Cuneo. E John Massa mi fa lo stesso discorso. “Se dovessi vivere la musica come unica risorsa economica dovrei piegarmi a logiche che certamente influirebbero negativamente sulla qualità”.

Però proprio prof di matematica è un bel contrasto.
Sì ma tutta la mia storia è così. Immagina che da ragazzino mi iscrissero al conservatorio,studiavo clarinetto classico. Non avevo alcun entusiasmo fin quando a  tredici anni mi ritrovai da solo nella sala d’attesa prima di iniziare la lezione. Ad occhi chiusi immaginai di ascoltare la musica. E provai un’emozione grandissima. Come dice Marguerite  Yourcenar   non si può rinunciare alla divina incoscienza degli occhi chiusi , alla saggia follia dei sogni. Ecco quello fu il momento fatale”.

Ami scrivere e leggere, i tuoi autori preferiti?
Stephen King e Jean Claude Izzo”.

Colpita in pieno, torniamo a parlare di musica, di progetti, del suo ultimo cd Trip! collaborazioni con gruppi  marsigliesi. Autore di testi, compositore, oltre che sassofonista, ha partecipato a diversi progetti dedicati a Marsiglia.
Amo questa città con tutte le sue contraddizioni. Sono nato a Vitrolles, a pochi chilometri, ma posso dichiararmi marsigliese al cento per cento.  E poi , nonostante tutto, ci sono luoghi di questa città che fortunatamente non cambiano. Come questo quartiere al quale sono particolarmente legato, tant’è che ho accettato di dirigere uno spazio consacrato al Jazz, il club Jam, un pezzo di storia”.

John Massa è un uomo di passione, capace di gestire con leggerezza le sue metamorfosi. Il sassofono, che in un gioco ipnotico arriva struggente, cede alla sua semplicità e al desiderio di condividere. Poi c’è la solitudine, quella sua solitudine in cui ama cullare i sogni.
Trip è il primo album a cui ha lavorato da solo.
È il risultato di una serie di esperienze maturate tra  Roma, Buenos Aires, Tunisi, Palermo, e New York . Con questo progetto ho voluto mettere insieme un percorso mescolando Jazz,  Funk e di World-Music. I testi occupano un posto centrale e rivendicano l’idea principale del viaggio, sia  a livello geografico che spirituale. Un’idea alla quale hanno partecipato  24 musicisti di grande  talento,  emblematici sulla scena marsigliese e con esperienze diverse. Ho potuto così costruire un tessuto musicale in cui c’è la loro generosità  e la ricerca dell’emozione”.

Si è fatto tardi, anche l’ora dell’apéro è passata. Cours Julien si prepara alla serata. I locali con musica live aprono i battenti, i ristoranti espongono i menù della cena. Accompagno John allo scooter. Prima di salutarci mi viene una domanda.
Di che segno sei?
Gemelli fa lui mentre traffica con il bloccadisco”.
Volendo credere all’oroscopo il tipo corrisponde. Tra due giorno partenza per la tournée in Senegal, domani mattina compito in classe di matematica. È così.

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Stefania Nardini è romana, giornalista e scrittrice, vive tra Marsiglia e l’Umbria. Per i tipi “Pironti” ha pubblicato “Matrioska”, una storia sulla condizione delle donne in Ucraina e “Gli scheletri di via Duomo”, noir ambientato nella Napoli anni ’70. Autrice di “Jean Claude Izzo, storia di un marsigliese” (ed. Perdisa Pop nel 2011 e riproposto da E/O nel 2015), biografia romanzata del grande autore francese, ha continuato a raccontare Marsiglia in “Alcazar. Ultimo spettacolo” noir- storico pubblicato da E/O nella collana Sabot Age.

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