Jannis Kounellis una poetica dell’ombra

Nell’immaginario comune Kounellis è “quello dei cavalli”, esponente di spicco dell’arte povera, uno dei più grandi artisti dell’ultimo secolo.

Nella penultima giornata di Tempo di Libri, Doppiozero chiama a parlarne Massimo Recalcati, che già aveva scritto di lui e di altri otto grandissimi dell’arte italiana in Il Mistero delle Cose (Feltrinelli, 2016).

Nonostante una formazione da psicanalista e, anzi, proprio in virtù di questa, Recalcati sa offrire una lettura affascinante e approfodita.

Dunque: chi è Jannis Kounellis? Un pittore. Senza mezzi termini. Anche quando porta dodici cavalli vivi nella galleria romana L’Attico, anche quando riunisce dodici sedie intorno a una macchia sul pavimento, anche quando appoggia un uovo bianco di fronte a una lastra nera. Anzi, è un pittore soprattutto quando lo fa.

Perché essere pittore per Kounellis è trovare la visione anteriore al quadro, presentare e non rappresentare il convergere irrazionale e quasi sacro delle ombre e delle luci che compongono il reale, uscire dal quadro per andare verso l’oggetto.

Per spiegarlo, Recalcati cita un Kounellis di appena dieci anni, inconsapevole di ciò che sarà eppure capace di impressionarsi per il pauroso concentrarsi di ombre nell’angolo della sua stanza di bambino. L’angolo diventa così metafora del punto ombelicale – per dirla come Freud – in cui inquietante e sublime si incontrano, si penetrano, hanno necessità di convivere.

L’angolo, l’incrociarsi dei vertici, delle luci e delle ombre: questo il cardine di un artista che spesso rimproverava i propri contemporanei  di perdere tempo in divertissement concettuali o in crude sovraesposizioni di un dramma senza rielaborazione.

Appellandosi a quella convivenza di caos e di cosmos tanto presente nella cultura greca che gli ha dato i natali (ma anche nella rilettura che ne fa, ad esempio, un Nietzsche) Kounellis opera un connubio che non può esulare dalla macchia, dall’ombra, dal quid inesprimibile dell’esistenza, che lo forza a diluire il quadro nella vita reale.

Questo non significa ripudiare la storia dell’arte, tutt’altro.

Oltre alla fitta rete di riferimenti presenti in tutte le sue opere, da Caravaggio a Picasso, Kounellis esplicita il proprio debito con artisti che, a metà del Novecento, in pochissimi anni hanno sconvolto l’epistemologia e l’estetica del gesto e della materia. Primi fra tutti: Pollock, Burri e Fontana.

Ma la rivoluzione dell’artista greco si dimostra ancora più radicale: il dramma si fa vivente, l’arte va in scena come su un palco, l’opera è un corpo vivo (o più corpi vivi) fatto di carne, di viscere, di pelle penetrabile e penetrata. L’arte ha un peso, l’arte ha un’ombra.

Su questo si sofferma Recalcati, proiettando in chiusura del proprio intervento Tragedia Civile (1975): un appendiabiti, una giacca, un cappello, una lampada. Tutto su uno splendido fondo oro da mosaico ravennate. Ma se i grandi iconografi bizantini racchiudevano nella bidimensionalità delle proprie figure la santità, rendevano sacro l’impalpabile, per Kounellis la sacralità non si dà che nell’interferenza, nell’ombra. È dall’ombra che si trae la luce, inesorabilmente.

+ ARTICOLI

Nata a Parma nel 1995 e qui incamminata sulla via degli studi umanistici, dal 2014 risiede al Collegio Ghislieri di Pavia. Nell'Ateneo della città studia Lettere Moderne e muove i primi, incerti, decisi passi verso la Storia dell'Arte Contemporanea. Sprovvista della esperienze e della sicurezza che occorrerebbero per parlare di se stessa in terza persona, si limita a seguire ogni strada buona con tutti gli strumenti possibili - che siano un libro, una valigia, un biglietto del cinema. Non sa quello che è, non sa quello che vorrebbe diventare: in mezzo, la voglia di non risparmiarsi e una passione sempiterna per la scrittura e per la cultura dell'Europa centro orientale.

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e statistici. Cliccando su "Accetta" autorizzi tutti i cookie. Cliccando su "Rifiuta" o sulla X rifiuterai tutti i cookie eccetto quelli necessari per il corretto funzionamento del sito. Cliccando su "Personalizza" è possibile selezionare quali cookie attivare.