Mohammad Rasoulof rischia in Iran il carcere per il suo film Sheytān vojud nadārad (There Is No Evil)

There Is No Evil

Anche artapartofcult(ure) aderisce all’appello internazionale per il cineasta iraniano Mohammad Rasoulof, che sta subendo una gravissima censura nel suo paese, dove sta rischiando di essere incarcerato.

Purtroppo, simili situazioni tanto temibili e ingiuste hanno già colpito personalità iraniane: Jafar Panahi, con il suo film Taxi Teheran, ha vinto nel 2015 l’Orso d’Oro ma non ha potuto ritirarlo di persona a Berlino così come adesso Rasoulof,  che ha appena vinto lo stesso premio, con il suo Sheytān vojud nadārad (There Is No Evil) ma non ha potuto presenziare alla premiazione, riuscendo, attraverso una videochiamata in diretta alla figlia Baran, che stava ritirando l’onorificenza per lui, a dire di volere parlare, attraverso questo suo film, “a tutti quelli che allontanano la responsabilità da loro stessi”. Il regista si è preso le sue e ora il pericolo è che paghi tutto a caro e ingiusto prezzo.

Sia Panahi allora, sia Rasoulof adesso, sono stati più volte fermati, messi agli arresti domiciliari e, nel caso di Rasoulof, con la palese alea del carcere, che in Iran è durissimo.

Siamo solidali con questo sensibile e coraggioso regista e vicini a quanti stanno organizzando iniziative per sostenerlo e aiutarlo, pensando a quanti  ancora oggi lottano per riuscire ad esprimere le proprie opinioni e la propria creatività a cui si oppone chi esercita un potere prevaricante che ha il disprezzo per la libertà e ha paura dell’arte e della cultura.

Trailer Ufficiale

 

 

+ ARTICOLI

Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e statistici. Cliccando su "Accetta" autorizzi tutti i cookie. Cliccando su "Rifiuta" o sulla X rifiuterai tutti i cookie eccetto quelli necessari per il corretto funzionamento del sito. Cliccando su "Personalizza" è possibile selezionare quali cookie attivare.