Massimo Ruiu a Km 0

immagine per Massimo Ruiu

 “Un percorso carico di stimoli dove la data di ogni opera si azzera. Tutte le opere potrebbero esser state realizzate da un anno, non denunciano il proprio tempo. Stare davanti ad un’opera e dire- questa è degli anni 90- è per me un po’ una sconfitta. E’ bello quando un’opera ha una sua impronta classica ed è in grado di relazionarsi con il pubblico e stimolarlo in presa diretta senza essere legittimata dal tempo. ” 

Così Massimo Ruiu sulle sue due personali a Galatina a cura di  Carmelo Cipriani a seguito della vittoria del Premio di Pittura Giuseppe Casciaro.

La prima mostra alla galleria di Gigi Rigliaco presenta opere degli ultimi 30 anni il cui allestimento costruisce un percorso ampio e godibile, senza una successione cronologica. La produzione dell’artista pugliese appare caratterizzata dalla sperimentazione del linguaggio e da una sagace ironia che plasma cultura e conoscenza artistica e storica. La messa in scena è ampia, tutti gli elementi parlano da soli ma si uniscono secondo relazioni atemporali, tutto funziona e si apre alla vista come un prospetto unico e insito nel lavoro di Ruiu.

Ricordi e riflessioni si fondono in opere che invitano al pensiero, assonanze, complicità per un’essenza poetica e profonda, fatta di mare e di aria, della terra da cui viene Massimo Ruiu e dei ricordi della sua infanzia che lievi riaffiorano e prendono corpo in installazioni.

Non si può evitare di pensare alla campagna e alle giornate assolate pugliesi davanti alle sue lumache dormienti assemblate per diventare messaggio, scritta effimera che disgregandosi al risveglio degli animaletti diventa più incisiva. Così il mare che ritorna quale elemento cardine in diverse opere, assumendo significati diversi, scaturisce da orizzonti e memorie passate, lo stesso Ruiu lo definisce “un non luogo, una dimensione dove ne il tempo ne lo spazio sono localizzabili. E’ il mare che potrebbe essere in qualsiasi parte del globo, anonimo perché deve parlare con la nostra dimensione interiore. Su questa identità topografica anonima del mare ho lavorato molto, negli ultimi 20 anni.

L’elemento liquido diventa una linea instabile che cerca un equilibrio attraverso le scelte fatte o un mondo di discorsi tra pesci muti o ancora intervallo di tempo e denuncia del nulla. La mostra dal titolo Km 0, come tutta l’opera dell’artista, prende il via da differenti spunti che aprono a riflessioni multiple. Il cippo mobile in mostra, con lo 0 inciso, è l’ironica pietra miliare di Ruiu che, ribaltandone la staticità di punto fisso, enuncia la positività dell’assenza di certezza e contemporaneamente provocatorio verso un sistema dell’arte infatuato dell’estero trascurando il genius loci, quello a km 0.

L’altra personale di Ruiu, al Palazzo della Cultura di Galatina, offre spazio al ciclo Ombre assolute. Le immagini rapiscono, sono ipnotiche visualizzazioni che giocano su due dimensioni percettive. Solo con l’avvicinarsi alla superficie fotografica il fruitore sprofonda nello squarcio buio che l’artista ha praticato con perfetto senso geometrico. Alle foto viene sottratta una porzione di prospettiva, il vuoto diventa protagonista prendendosi la rivincita sul documento della realtà. Un omaggio ad un’altra dimensione visibile e intangibile allo stesso tempo.

Info

  • Massimo Ruiu  | Km 0
  • fino al 1 novembre 2020
  • Gigi Rigliaco Gallery- Via Adige, 32- Galatina
  • Giorni ed orari di apertura: tutti i giorni, 10.00-13.00, 17.00-20.00 – Domenica su appuntamento
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