Andrea Galvani. La sottigliezza delle cose elevate

La sottigliezza delle cose elevate è un progetto interdisciplinare in continua evoluzione e aperto al pubblico. Il titolo è riferito al grimorio (scritto magico) Shams al-Ma’arif wa Lata’if al-‘Awarif (كتاب شمس المعارف ولطائف العوارف). Il libro del sole della gnosi e le sottigliezze delle cose elevate, scritto da Ahmad ibn ‘Ali al-Buni (أحمد البوني) prima della sua morte nel 1225 d.C.

Nel testo si affrontano temi come la matematica, la scienza  e la magia tra numeri e forme geometriche. Visioni al tempo pionieristiche, le stesse che concettualmente e visivamente sono state poi portate da Andrea Galvani nella mostra: appunto, La sottigliezza delle cose elevate, curata da Angel Moya Garcia (co-Direttore per le Arti Visive della Tenuta dello Scompiglio a Lucca e Responsabile della programmazione culturale del Mattatoio Roma Padiglione 9B: intervista su www.artapartofculture.net), e concepita come una serie di installazioni architettoniche, performance e azioni in graduale e costante sviluppo, e inserita nel progaramma Dispositivi Sensibili (23 luglio 2020 – 31 dicembre 2022) al Mattatoio di Roma.

Qui, nella prima parte del padiglione 9B, un piccolo gruppo di ricercatori si mette a confronto in quello che si è trasformato in un laboratorio aperto al pubblico, The Subtleties of Elevated Things.  Matematici, fisici ed ingeneri dell’Università della Sapienza si alternano per elaborare e scrivere sui muri  formule diverse.  La scienza e la matematica che arrivano all’interno di uno spazio dedicato all’arte, dove tutti possono vedere i processi e le evoluzioni di studi che di solito sono solo relegati ai libri o nei blocchi di appunti. Professioni diverse che si uniscono, si misurano, si guardano e si parlano in un linguaggio a loro comune, come mai probabilmente avrebbero avuto modo di fare per un così lungo tempo (tre mesi) e nello stesso luogo.

In fondo al padiglione, ma sempre in primo piano, sono appese 16 formule matematiche che hanno costituito e guidato la nostra evoluzione, Instruments for Inquiring into the Wind and the Shaking Earth. Luminose come se fossero un faro di ispirazione,  le sculture al neon di Andrea Galvani, scendono dal soffitto buio, per accendere una costellazione di equazioni vere quanto magiche. Il fulcro di questa continua azione è l’uomo, che rappresenta una parte di un processo ancora più grande solitamente  invisibile ai più: il processo di ricerca.

Andrea Galvani, italiano di nascita, ma da molti anni  vive e lavora tra New York e Città del Messico è un artista che si esprime attraverso la fotografia, la scultura, la performance, il disegno e le grandi installazioni. I suoi progetti sono costruiti in base ai luoghi in cui interviene, mentre la sua ricerca concettuale unisce varie discipline soprattutto quelle scientifiche. Le sue opere sono state esposte in importanti musei di tutto il mondo, tra i quali: The Calder Foundation, New York; Pavilion – Center for Contemporary Art and Culture, Bucharest; il Mart Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto; MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Roma;  la 500 Capp Street Foundation, San Francisco; e il Whitney Museum di New York.

Info mostra

  • Andrea Galvani | La sottigliezza delle cose elevate
  • A cura di Angel Moya Garcia
  • Mattatoio – Roma (ex MACRO Mattatoio)
  • www.mattatoioroma.it
  • Fino al 25 ottobre 2020
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Serena Achilli, studiosa appassionata d'arte contemporanea, è curatrice indipendente e direttore artistico di Algoritmo Festival. Scrive per raccontare la propria contemporaneità cercando con cura pensieri e parole. Ha un Blog in cui c'è tutto questo e altro ancora.

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