Intervista ad Angel Moya Garcia, news sul Mattatoio ex MACRO Mattatoio

Andrea Galvani. La sottigliezza delle cose elevate

Durante la mostra di Andrea Galvani al Mattatoio di Roma (ex MACRO Mattatoio), abbiamo fatto al curatore Angel Moya Garcia (Cordova, Spagna, 1980. Vive e lavora a Firenze;  critico e curatore d’arte contemporanea),  co-Direttore per le Arti Visive della Tenuta Dello Scompiglio a Lucca e neo Responsabile della programmazione culturale del Mattatoio Roma (Padiglione 9B), alcune domande in merito a quest’ultima nomina.

In un momento in cui tutto era sospeso e tragicamente fermo a causa della pandemia che ci ha colpiti, vieni nominato Responsabile della programmazione culturale e degli eventi che si svolgeranno al Padiglione 9B del Mattatoio di Roma (fino al 2022). Immagino sia stato di  enorme stimolo e anche di grande responsabilità l’idea di iniziare un nuovo e importante lavoro e una progettazione per questo, quando la vita di tutti noi era invasa da grande sofferenza e difficoltà.

“Personalmente questo incarico mi ha obbligato a cercare ostinatamente una determinata concentrazione in un momento in cui questa era pressoché impossibile di raggiungere.

Lo stimolo è stato enorme, ma logicamente tentare di articolare una programmazione e, successivamente, di iniziare la produzione della prima mostra è stato davvero arduo. Non solo per le tempistiche dilatate in ogni ambito, per le risposte che tardavano in arrivare o semplicemente per gli sbalzi umorali che tutti in un modo o in un altro abbiamo sofferto, ma anche per l’impossibilità di vivere lo spazio e il contesto in cui si inserisce come avrei voluto.

Tuttavia, guardando il risultato iniziale della programmazione dalla prospettiva attuale non posso che essere contento di come siamo riusciti a gestire la situazione per arrivare a rispettare le tempistiche che ci eravamo prefissati e di come il pubblico sta accogliendo questo primo dispositivo creato da Andrea Galvani.”

Il tuo incarico sarà centrato sulla performance e la trasversalità dei linguaggi artistici, questo è quello su cui studi e lavori da almeno 10 anni, consolidato anche dalla co-direzione per le arti visive alla Tenuta dello Scompiglio (Lucca). Quali sono gli obiettivi che vorrai perseguire in questo percorso al Mattatoio?

“L’incarico è relativo alla programmazione del Padiglione 9b del Mattatoio e risponde a una delle sfide contenute nelle linee di indirizzo programmatico dell’Azienda Speciale Palaexpo per il triennio 2020-22, quella che si riferisce alla convergenza fra metodi, estetiche e pratiche dell’arte visiva e delle arti performative.

Il proposito primario del mio lavoro sarà attuare queste linee nel Padiglione 9b del Mattatoio, le cui attività si coordineranno con quelle della Pelanda e con il Tavolo di Programmazione dell’Azienda, attraverso una serie di dispositivi multidisciplinari realizzati da artisti la cui ricerca è incentrata prevalentemente sulla performance in ogni sua declinazione.

Questi dispositivi saranno sviluppati e articolati attraverso un modello di presentazione che si evolve costantemente, originando una serie di piattaforme stratificate che si articolano come contesti di azione formalmente definiti e allo stesso tempo come contenitori continuamente sollecitati.

A questo proposito tra gli obiettivi principali rientrano quello di dare un’identità forte al Mattatoio, proporre una panoramica delle diverse declinazioni che la performance può adottare e creare, allo stesso tempo, delle piattaforme educative che possano avvicinare il pubblico generale a questo linguaggio…”

…quindi con una vis… anche divulgativa e partecipativa?

“Si tratta in primis di rendere di nuovo vivo questo luogo attraverso alcuni elementi che possano stimolare non solo una singola visita, ma il tornare più volte, che le persone possano attraversarlo in più occasioni perché consapevoli che ogni volta che verranno la visione o la percezione saranno diverse rispetto alla volta precedente.”

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Serena Achilli, studiosa appassionata d'arte contemporanea, è curatrice indipendente e direttore artistico di Algoritmo Festival. Scrive per raccontare la propria contemporaneità cercando con cura pensieri e parole. Ha un Blog in cui c'è tutto questo e altro ancora.

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