IndipendenteMente #38. A Belfast boy di Michael Phillips. Una coraggiosa autobiografia

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A Belfast boy di Michael Phillips, edito da Homeless Book e tradotto da Silvia Agogeri, è un’opera onesta e da un certo punto di vista brutale: è infatti il libro confessione di un uomo che ha voluto raccontare la propria storia con coraggio, pur col rischio di venire frainteso.

Michael Phillips è uno scrittore e giornalista nordirlandese che vive da anni in Italia. Dopo aver viaggiato molto e aver cercato un posto da chiamare casa, è approdato a Bologna e lì ha deciso, dopo anni di inquietudine, di fare i conti con i propri demoni.

L’autore ha quindi scritto un’intensa autobiografia in cui ha ripercorso la sua infanzia e la sua giovinezza in Irlanda del Nord, segnata dai Troubles e dalle violente azioni dell’IRA. Phillips è un uomo compromesso, e ne è ben cosciente: sin da piccolo ha vissuto sotto uno stretto regime militare, in mezzo al fuoco incrociato dei protestanti lealisti e dei cattolici indipendentisti.

Anni di paura, di posti di blocco ad ogni angolo, di perdita di amici e parenti. L’autore parla della sua infanzia e dei particolari giochi con gli amici in cui si tendeva ad emulare il comportamento dei soldati, che strisciavano fin nei giardini privati, e nascosti tra i cespugli osservavano i loro ignari obiettivi.

Come tutti i ragazzini, ad un certo punto della nostra infanzia avevamo giocato a fare i soldati”, afferma amaramente l’autore, “ma spesso ci ritrovavamo a gironzolare attorno a dei soldati veri, credendo che anche loro stessero recitando una parte. Era surreale”.

Crescendo, Michael ha iniziato a fare i conti con l’atmosfera pesante che si respirava a Belfast: ha visto amici cadere e membri della sua famiglia provare sulla propria pelle le conseguenze del regime militare in atto. Non stupisce, quindi, che l’autore affermi di aver subito un trauma che si è protratto nel tempo, che gli ha fatto vivere anni di inquietudine e di rabbia.

E l’apoteosi coincide con il suo arresto per terrorismo e con il periodo nel carcere duro di Belmarsh, dove ha atteso per mesi il suo processo, durante il quale è stato scagionato da tutte le accuse.

In A Belfast boy Michael Phillips si è donato al lettore anima e corpo: ha raccontato la storia di un ragazzo di Belfast come tanti, che ha vissuto circondato da muri, e che ha dovuto guardare in alto dal fondo di un pozzo nero e trovare la forza di arrampicarsi per uscirne. Un’opera che non è solo un memoir, ma anche una potente testimonianza di resilienza e di consapevolezza.

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Antonella Quaglia è una content editor e organizzatrice di eventi. Laureata in DAMS Cinema a Bologna, ha conseguito un Master in Management degli eventi artistici e culturali a Firenze. Dopo aver lavorato nel settore dell’organizzazione di mostre d’arte, segue diversi corsi in editoria e collabora con uffici stampa e riviste del settore.

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