HIC. Pronome e avverbio dalle articolate sfumature. La mostra

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HIC @z2o project - foto di Daniela Trincia

Dopo la pausa estiva, nel cuore di San Saba, prosegue l’attività espositiva dello spazio z2o project di Sara Zanin. Interessante è stata la collettiva curata dal duo Saverio Verini e Michele Tocca (stavolta nella doppia veste di artista e curatore).

Dal lapidario titolo HIC (capace, però, di addensare le significative sfumature del valore semantico prodotto quale pronome e come avverbio), è una mostra che ha una genesi singolare, perché nasce dal copioso scambio di pensieri, riflessioni, suggestioni, suggerimenti, derivanti dalla letteratura, dal cinema, dall’arte, imperniati sulla città di Roma, tra i due curatori.

Così, i dieci artisti individuati (di generazioni differenti, nati nella Capitale o che l’hanno eletta come propria città adottiva o che vi sono stati di passaggio), attraverso i loro dieci lavori, ci parlano di Roma.

Un groviglio di storie, racconti, monumenti, periferie; sempre in bilico tra splendore e decadimento; mai troppo degradata, ma mai troppo nobilitata, che, sorniona, si adagia, come una vecchia matrona, sui suoi antichi fasti, irremovibilmente certa della propria indiscussa grandezza.

Per questo, chiunque ha a che fare con lei, superata la possibile fase di delusione, rasente l’odio, si incaponisce per capirla, per comprenderla, nell’impossibilità di accettarne le sue fisiologiche millenarie contraddizioni.

Lo scambio fra i due curatori (appartenenti alla stessa generazione, ma entrambi non originari di Roma: Saverio Verini nasce a Città di Castello, Michele Tocca a Subiaco), infatti, prende spunto dal testo di Nicola Lagioia (altro non romano) che, nel suo libro del 2020, La città dei vivi, puntualmente afferma che Roma è “una città in cui tutto è accaduto”, che non la si odia mai abbastanza per abbandonarla definitivamente, né la si ama mai abbastanza per renderla definitivamente una grande capitale.

E, forse, è proprio questa diuturna antinomia a renderla eternamente eterna, perennemente complessa, illimitatamente stratificata, sempre pronta a risorgere dalle proprie ceneri e ad ammaliare con le sue inaspettate vertiginose suggestioni, che, prontamente, fanno scattare improvvisi, imprevedibili e attrattivi cortocircuiti.

Tuttavia, le dieci opere sono un inusuale ritratto, costruito attraverso tasselli diversi, tecniche differenti, sguardi dissimili, che si soffermano su quel determinato dettaglio – il gabbiano, il sanpietrino, le mura aureliane, l’elemento barocco – sineddoche dell’universo Roma.

Attraverso video, fotografie, sculture, installazioni e pittura (linguaggi diversi che sembrano dar voce alle diverse lingue della Capitale), sono fissati quegli elementi che costruiscono il variegato mosaico romano.

Gli ostacoli che si incontrano lungo la strada, abilmente superati, come instancabili atleti ripresi nell’ironico, quanto ipnotico, video À través di Calixto Ramírez Correa. La muta solennità dei suoi colori e dei suoi tetti, ripresi dagli inconfondibili scatti di Olivo Barbieri che, in Site Specific Roma 04, si sofferma sulla suggestiva ellissi creata dalla rete protettiva montata sul cortile di Palazzo Altemps. Le anime “sacre” e “profane” in cui si è imbattuta Stella Laurenzi nel dittico Hedonism and Too Many Dinner Parties.

L’ormai domestico Gabbiano che abita le calde fredde linee essenziali dei tetti osservati dalla finestra aperta di Alessandra Giovannoni. La patina di smog che sale e uniforma le Mura Aureliane di Michele Tocca. L’astratto Nero Roma di Alessandro Sarra, cui due sanpietrini fanno da maestoso piedistallo.

Una collettiva, dunque, che, in qualche modo, vuole dare corpo e forma visiva a quei pensieri prima scambiati solo attraverso la parola scritta.

Info mostra

  • HIC
    Olivo Barbieri / Giovanni de Cataldo / Alessandra Giovannoni / Pesce Khete / Jacques Julien / Stella Laurenzi / Jacopo Martinotti / Calixto Ramírez Correa / Alessandro Sarra / Michele Tocca
  • a cura di Saverio Verini & Michele Tocca
  • Roma, z2o project
  • a cura di Saverio Verini & Michele Tocca
  • z2o Project – via Baccio Pontelli 16, Roma
  • solo su appuntamento, dal lunedì al sabato
  • info: info@z2ogalleria.it / www.z2ogalleria.it
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Daniela Trincia nasce e vive a Roma. Dopo gli studi in storia dell’arte medievale si lascia conquistare dall’arte contemporanea. Cura mostre e collabora con alcune gallerie d’arte. Scrive, online e offline, su delle riviste di arte contemporanea e, dal 2011, collabora con "art a part of cult(ure)". Ama raccontare le periferie romane in bianco e nero, preferibilmente in 35mm.

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