Artissima 2021 e la fotografia

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foto di Fatma Bucak vincitrice del Premio Tosetti value per la Fotografia

Artissima è la fiera di arte contemporanea più importante d’Italia, diretta per il quinto anno consecutivo da Ilaria Bonacossa. Questa edizione 2021 della fiera ha avuto come tema il concetto di Controtempo e si è tenuta dal 5 al 7 novembre.

Ci sono stati 31.500 visitatori e 155 gallerie all’interno dell’Oval di Torino, sede della manifestazione. Si è stimata la presenza di almeno 450 collezionisti, numerosi curatori e rappresentati di istituzioni museali.

È forse il test più importante per verificare la vitalità della ricerca artistica nel nostro paese, considerando anche che in città vi sono state altre manifestazioni molto seguite, come The Others, Paratissima, Flashback e varie esposizioni in gallerie private.

Quale è stato il ruolo della fotografia in questo evento?
Ormai quasi tutte le gallerie hanno dei fotografi tra i loro autori e, quindi, quelle che citerò sono una mia personale selezione. La fotografia da tempo è entrata a pieno titolo nel mercato dell’arte, anche se ancora non vi è una piena consapevolezza del suo ruolo ed ancora non vi è stata una sistematizzazione della sua evoluzione storica. In questo contesto di incertezza le scelte sono molto eterogenee e prive di una chiara logica, quindi capita che autori famosissimi non hanno una presenza nel mercato delle opere, mentre altri meno noti hanno quotazioni di tutto rispetto.

Fatma Bucak, della galleria Peola Simondi di Torino, ha vinto il Premio Tosetti Value per il lavoro fotografico ritenuto più interessante per comprendere la situazione storico-sociale economica del nostro mondo globalizzato.

Una presenza significativa di opere fotografiche era all’interno della galleria di Lia Rumma, con sede a Napoli ed a Milano, che aveva, all’esterno, due intense immagini delle performance di Marina Abramovich e Ulay e, all’interno, una di Vanessa Beecroft, tutte stampate con la tecnica del C-print.

C’erano anche una immagine di Mulas, alla gelatina all’argento, raffigurante Lucio Fontana prima di eseguire un suo taglio, e una di Thomas Ruff. La galleria Francesco Pantaleone, con sede a Palermo e a Milano, ha presentato molte opere di Letizia Battaglia in dialogo con le opere di Loredana Longo con un prezzo che variava tra i seimila e gli ottomila euro. Molto interessanti due immagini di Jan Dibbets nello spazio di Giorgio Persano di Torino. Completamente dedicata alla fotografia sociale lo stand di Podbielsky Contemporary con sede a Milano.

Bella la personale di Abbas Kiarostami, più noto come regista cinematografico, della galleria Rossi & Rossi, con sede a Londra, con prezzi intorno ai quindicimila euro: paesaggi innevati dell’Iran stampati in modo molto pregevole con i pigmenti di carbone.

Thomas Brambilla di Bergamo presentava in bella vista una sequenza di fotografie di autoritratto di Klaus Rinke, stampate alla gelatina all’argento. Ho apprezzato la foto di Cao Yu, stampata in C-print, nello spazio della GALERYURSMEILE.

Mi fa piacere segnalare la presenza dell’intera bibliografia di Franco Vaccari, in edizione originale presso lo stand de L’Arengario S.B. di Bussago (BS) al prezzo di ventimila euro, e molti libri storici di vari autori come Uliano Lucas, Paul Strand presso lo stand di Martincigh di Udine.

Il collezionismo di volumi fotografici sta diventando sempre più interessante e raggiunge cifre considerevoli.

In città si sono inaugurate diverse mostre. Rimbalzi, a cura di Barbara Costa ed Ilaria Bonacossa, presso la sede di Intesa San Paolo vicino Porta Susa, che raccoglie immagini di sport dell’archivio Publifoto e dell’archivio storico della Banca. La mostra è visibile anche on line. Presso Camera c’è l’esposizione di Martin Parr dal titolo We love sports, fino al 13 febbraio. Interessanti le prime foto in B/N del famoso fotografo inglese che racconta con la sua ironia la passione dello sport e, in particolare, del tennis per il popolo britannico. Interessante anche il lavoro fotografico di Adelaide di Nunzio presso la galleria Febo e Dafne, fino all’ 8 gennaio 2022, dal titolo Architetture criminali, che raccoglie le immagini di dieci anni di reportage sul degrado edilizio del Mezzogiorno.

La fotografia è molto presente anche nelle altre rassegne OFF, come Paratissima, The Others e Flashback. Alcuni lavori interessanti, molte ricerche ingenue e di valore amatoriale e un consistente numero di opere che riprendono temi di maestri della fotografia italiana senza, però, una corretta consapevolezza. Purtroppo molti si avvicinano alla fotografia senza un’adeguata conoscenza della sua storia e producono ricerche che già sono state affrontate nel passato, non impiegando in modo proficuo tempo ed energie.

Comunque, nel suo insieme Artissima e gli eventi ad essa collegati, in modo diretto o indiretto, rappresentano un appuntamento da non perdere. Sono un utile confronto tra tutti gli operatori del settore.

La fotografia, ormai, è parte integrante del sistema dell’arte e, anche se continuano a svolgersi eventi ad essa specificatamente dedicati, deve sempre più trovare la capacità di essere presente nelle fiere d’arte nel modo più efficace e consapevole possibile.

Forse si dovrebbero ripensare proprio le fiere in un’epoca di iper-connessione, in cui il confronto è quotidiano e quindi viene meno questa necessità, che in passato era prioritaria. Bisogna rendere questi eventi in presenza il più coinvolgenti possibile, spingendo le gallerie a presentare ricerche inedite, organizzando incontri con studiosi, galleristi e artisti di assoluto prestigio. Si potrebbero promuovere residenze di artista e progetti di ricerca di ampio respiro.

Il mercato ha bisogno di una ricerca artistica che sia libera, vera e sincera, solo in questo modo le fiere possono essere non solo il luogo di scambi commerciali, ma anche di confronto e crescita collettiva.

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Luca Sorbo è un fotografo esperto in storia e tecnica della fotografia. Insegna dal 1994 e nel 2006 ha avuto la seconda cattedra in Italia in Archiviazione e conservazione della fotografia all'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove ha insegnato anche Storia della fotografia. Ha tenuto seminari anche alla Federico II e alla Luigi Vanvitelli. Indaga le relazioni tra tecnica e linguaggio e le potenzialità creative della fotografia. Ha avuto esperienze come fotogiornalista, fotografo di scena e di moda. E' vice-presidente dal 2014 del Gruppo Namias, la principale associazione italiana sulle stampe alternative. Ha pubblicato numerosi libri e saggi come autore e curatore. In particolare "Segni di guerra, sguardi di pace" edito dall'Università L'Orientale e "Napoli e la fotografia" e "Saggi e riflessioni sulla fotografia e Napoli" editi entrambe dalla ESI, "Italia inedita di un secolo fa" edito da Intramoenia. Nel 2013 organizza e cura un convegno sugli archivi fotografici a Villa Pignatelli. Ha curato numerose mostre tra cui una su Rodolfo Namias alla Biblioteca Marciana di Venezia nel 2018. Sempre nel 2018 è membro del comitato scientifico per la mostra di Bernoud al Museo Nazionale di San Martino e pubblica un testo nel catalogo. Ha avuto oltre mille allievi con cui ha avviato dei progetti di ricerca e che aiuta e segue sia nel loro percorso professionale che autoriale.Nel 2019 alla galleria NEA di Napoli ha organizzato un ciclo di incontri con fotografi di fama nazionale. È consulente per numerose gallerie per la promozione di giovani autori.

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