PPP100 – Roma racconta Pasolini. Le infinite sfaccettature di un uomo libero

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«Celebriamo il centenario di Pier Paolo Pasolini, con Roma, per i romani e le romane. Un centenario che ha una caratteristica: quella di durare un anno». È l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, a presentare alla Casa del Cinema il programma di PPP100 – Roma Racconta Pasolini, ricco calendario con decine di iniziative culturali – tra proiezioni, dibattiti e incontri dedicati alla figura e alla profetica modernità di Pier Paolo Pasolini in occasione del centenario della sua nascita, avvenuta a Bologna il 5 marzo del 1922.

Al suo fianco, Dacia Maraini. La scrittrice, legata a Pasolini da una grande amicizia fatta di passioni condivise, amici in comune, idee, viaggi – tra cui quello in Africa insieme ad Alberto Moravia e Maria Callas – ed esperienze vissute insieme, che proprio alla Casa del Cinema ha dato il via alle iniziative in programma con la presentazione del suo nuovo libro Caro Pier Paolo edito da Neri Pozza.

«Pier Paolo era un provocatore. Amava le provocazioni e per questo si creava dei nemici, sia a destra che a sinistra, ma questa libertà era la sua originalità. È una delle rare persone che ha vissuto le sue idee con il corpo. Il corpo faceva parte delle idee che aveva e non succede tanto spesso, tanto è vero che per farlo tacere hanno dovuto distruggere il suo corpo, massacrarlo. Come Giordano Bruno e come Giovanna d’Arco», ha ricordato la scrittrice paragonando la sorte toccata all’intellettuale a quella del magistrato Giovanni Falcone come lui prima denigrato, poi isolato e infine ucciso.

immagine per PPP100 - Roma racconta Pasolini«La forza che lo ha caratterizzato è stata la capacità di aderire al suo tempo, mantenendo allo stesso tempo sempre una smarginatura che rappresentava uno spazio di autonomia e autenticità, un ‘momento dello scandalo del contraddirsi’, come avrebbe detto lui», le ha fatto eco Gotor. «Questo è ciò che – ha aggiunto – lo rende ancora oggi attuale e profondamente ancorato nel nostro tempo. È riuscito ad essere rispetto al suo tempo dentro di esso ma anche contro di esso ed è stato un intellettuale ideologicamente trasversale tanto che ogni cultura politica può trovare un pezzetto di lui in cui sentirsi rappresentata».

L’obiettivo è raccontare il Pasolini scrittore, poeta, regista ma anche uomo di teatro, pittore e intellettuale pubblico che ha raccontato il suo tempo ma farlo – come dichiara, aprendo la conferenza stampa, l’assessore Gotor – raccontandolo «come se fosse nuovo e non qualcosa di innestato nel ricordo e nella nostalgia.

Tutti hanno un Pasolini scavato nella conoscenza, spesso in un rapporto mediato dalla magia della letteratura o del cinema ma noi vogliamo provare a raccontarlo a chi oggi ha vent’anni, a chi non lo conosce e lo vive come qualcosa di nuovo e a chi di fronte alla sigla PPP non è automaticamente portato a pensare a lui». Parola d’ordine “Pasolini questo sconosciuto”, insomma, «perché questo sconosciuto può creare curiosità e accendere un nuovo interesse».

E la versatilità dell’intellettuale bolognese che scelse Roma come città d’elezione si presta a sempre nuove scoperte come dimostra il ricco calendario di iniziative che dal 5 marzo 2022 al 5 marzo 2023 sarà realizzato con la collaborazione delle principali istituzioni culturali cittadine. Qui il programma completo e maggiori informazioni. Ulteriori informazioni saranno disponibili anche sui canali social (Facebook, Twitter, Instagram) di “Culture Roma” e #Pasolini100Roma.

Pasolini troverà posto anche all’interno dell’Estate Romana. Accanto al programma delle iniziative previste all’interno della manifestazione capitolina, intitolata quest’anno Riaccendiamo la città insieme, ci saranno, infatti, quelle che verranno realizzate grazie alla sezione speciale del nuovo avviso pubblico aperto fino al 24 marzo dedicata specificamente alla selezione di attività culturali da svolgersi, nel quadro delle celebrazioni del centenario pasoliniano, tra il 21 giugno e il 2 novembre, anniversario della morte di Pasolini.

A questi eventi saranno destinati 240 mila euro dei 2 milioni e mezzo (che, ha dichiarato l’assessore, potrebbero arrivare fino a 4 milioni) destinati al bando annuale per la manifestazione estiva capitolina cui si affianca anche il bando triennale. «Investire questa cifra per ricordare Pasolini all’interno dell’Estate Romana ci sembra il modo migliore per riattivare il circuito culturale e produttivo di questa città nel nome di PPP», ha spiegato l’assessore.

I tanti eventi musicali, reading, teatro, cinema, letture e conferenze che avranno luogo nelle biblioteche comunali – che ospiteranno 20 seminari e conferenze tenuti da esperti che confluiscono nel programma di Alfabeto Pasolini e che verranno poi registrate e diffuse con dei podcast – e negli spazi di promozione della cultura, come il Palaexpo, Gallerie Nazionali di Arte Antica, il Maxxi e l’Auditorium, permetteranno alla Capitale di rinsaldare quel forte legame con un intellettuale la cui idee sono ancora pienamente d’attualità nel dibattito pubblico italiano.

Un rapporto, quello tra Pasolini e la città, che tocca diversi luoghi attraverso un lungo “itinerario biografico di vie” tra cui la casa di via Giovanni Tagliere, in cui l’intellettuale visse con la madre dal 1951 al 1953, che è attualmente all’asta ma che l’amministrazione comunale spera di restituire a Roma per farne una residenza temporanea per i vincitori di una borsa di studio dedicata al pensiero di Pasolini e al quartiere che lo ha ospitato.

Al sindaco Gualtieri sono andati i ringraziamenti dell’assessore per l’impegno e l’investimento culturale profuso dal primo cittadino e dalla sua giunta ma – ha aggiunto Gotor – «non posso non ricordare anche l’impegno profuso dal ministro Franceschini che con grande sensibilità due settimane fa ha, in modo straordinario e non previsto, stabilito che delle ingenti risorse siano distribuite alla cultura e alle città capoluogo italiane.

Roma da questo punto di vista per il numero di abitanti ha avuto necessariamente un trattamento privilegiato. La missione, indicata da Franceschini, è stata duplice: questi soldi devono essere concentrati sulle periferie perché il tempo che stiamo vivendo è e deve essere il tempo della riqualificazione delle periferie, al plurale.

Esattamente come nella prima metà del Novecento, dall’esperienza dei Sassi di Matera, invece l’investimento è stato nella riqualificazione dei centri storici. Qui c’è un cambiamento di paradigma che nel tema della rigenerazione urbana deve interessare tutte le città d’Europa e deve caratterizzare l’Europa». Centralità delle periferie e di PPP, insomma.

Questo lungo centenario, grazie alle grande spinta dal basso venuta da tutti i municipi e realtà culturali della città, vedrà ‘accendersi’ a Roma tante arene all’aperto per scoprire non solo il Pasolini cineasta ma anche il Pasolini intellettuale corsaro attraverso la lettura e la poesia attraverso esperienze di comunità e di partecipazione condivisa che, dopo la pandemia, appaiono come un segno di speranza per lo spettacolo, all’aperto e non solo, ma anche di ripresa dalla drammatica situazione dei cinema e dei teatri e dei tanti lavoratori dello spettacolo.

Tra i tanti Pasolini raccontati anche quello sperimentatore di generi diversi, morso da una curiosità e «qualcosa di disperatamente vitale, anche nella capacità di raccontare il suo tempo in modo urticante e profeta di se stesso e di noi». E non mancano gli inediti: per un disco per i 100 anni di Roma Capitale, il maestro Ennio Morricone compose un brano il cui testo venne scritto e inciso da Pasolini. Una Meditazione orale – questo il titolo del testo di Pasolini e successivamente del brano di Morricone – che in pochi hanno ascoltato e che nel 2015 è stato eseguito in una nuova versione per voce recitante, coro e orchestra d’archi nella sala dell’Accademia di S. Cecilia sempre per la direzione del maestro Morricone la cui famiglia ha messo il nastro a disposizione della città e del pubblico per il centenario pasoliniano.

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Classe 1987. Romana di nascita, siciliana d’origine e napoletana d’adozione. Giornalista professionista, comunicatrice e redattrice freelance. Da sempre appassionata di (inter)culture, musica, web, lingue, linguaggi e parole. Dopo gli studi classici si laurea in Lingue e comunicazione internazionale e in seguito, presso l’università “La Sapienza” di Roma, si specializza in giornalismo laureandosi con una tesi d’inchiesta sul giornalismo in terra di camorra. Ha poi conseguito un master in Giornalismo (biennio 2017 – 2019) presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Giornalista per caso e per passione, ufficio stampa e social media manager per festival, eventi ed associazioni in particolare in ambito culturale e teatrale oltre che per Europride 2011, Trame – Festival dei libri sulle mafie e per Save the Children Italia (2022). Collabora con diverse testate occupandosi in particolare di tematiche sociali, culturali e politiche (dalle tematiche di genere all’antimafia sociale passando per l’immigrazione, il mondo Lgbtqia+ e quello dei diritti civili). Vincitrice della borsa di studio del premio “Giancarlo Siani” per l’anno 2019.
Fotografa, spesso e (molto) volentieri.

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