Arrivederci, Hermann Nitsch

Ieri ci ha lasciati Hermann Nitsch (Vienna, 29 agosto 1938 – Mistelbach, 18 aprile 2022), una delle figure centrali di quel processo di riflessione e ricerca impegnata che lo ha sempre distinto come autentico protagonista di tutto il mondo culturale contemporaneo.

Quando dimorava nella casa sua a Napoli, ovvero al Museo a lui dedicato dall’amico di sempre e sodale Giuseppe Morra, dove nel settembre del 2020 ha diretto l’ultima e indimenticabile aktion, Sinfonia Napoli, ci ha regalato la sua cara presenza, il suo profilo serio ma sereno, il suo incedere riconoscibile da lontano, i suoi discorsi antropo-pedagogici sul cosmo, sul profumo dei fiori, sulla natura, sull’immensa pratica del suo pensiero creativo che afferra l’irripetibilità totalizzante dell’istante – base liturgica strutturale dell’ O.M. Theatre –, e dell’ordine, in bilico sull’orlo di una progettualità finalizzata a tracciare un percorso narrativo intelligentemente strutturato e puntuale.

Una sintassi sinestetica, quella di Nitsch, fatta di strumenti espressivi in grado di risolvere una poetica di impeti entusiastici ed estasi, silenzi e  contemplazione che, come ha affermato tempo fa Morra, espandono e accolgono tutto in sé, evolvendosi in direzione del suo compito più intimo: cercare l’essere, che risiede profondamente nel tragico, dove distruzione e costituzione si complementano in una grande vitalità e slancio vitale e dinamico.

Per il grande Maestro dell’Azionismo viennese, arte è un modo per riattraversare una misteriosa valle di echi, dalla cui classicità trarre lunghe suggestioni su cui radicare i suoi lavori e trarne il fragore del presente.

Una delle personalità  più serie del mondo dell’arte, fra le più intriganti, più profonde, ci ha lasciati. Ma i suoi insegnamenti, le sue partiture musicali, le sue teorie, la sua curiosità intellettuale, il rispetto profondo per l’arte, la logicità della sua pratica, l’amore esuberante per la volta celeste, per tutto l’universo, per il valore intrinseco ed esplosivo dei colori…. che hanno contribuito in maniera impareggiabile a farci ripensare sul vero senso della vita, sulle sue pieghe segrete, sugli aspetti imprevisti e i sui più reconditi e fondamentali barlumi visivi, continueranno ad essere per noi un monumento certo di riferimento, ad aere perennius.

le mie azioni sono il mettersi in cammino verso il colore, verso il segreto profondo del colore. i colori vengono strappati dal cuore e dagli intestini degli animali macellati. la carne diventa la carne dei fiori. il colore è prodotto dal furore e dalla luce delle fissioni nucleari. una forza mostruosa e il furore della creazione fa risplendere tutto, porta i colori alla propria nascita, le cose verso la propria manifestazione, verso la propria vitalità cromatica respirante. accanto ai colori nascono le essenze odorose dei fiori, la dolcezza del polline, soltanto quando tutto, le galassie, i sistemi solari, gli innumerevoli soli e mondi, si sono risvegliati all’ebbrezza della luce e del colore, si mostra la forma suprema del vivente, la figura luminosa del redentore nelle vesti bianche, il già desto alla luce, il volto raggiante del salvatore ridente, risorto (altare di isenheim). il suo volto è circondato dalla luce di tutti i soli del nostro cosmo, sullo sfondo il cielo stellato”.

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Storica e critica d’arte, curatrice, giornalista pubblicista, Loredana Troise è laureata  con lode in Lettere Moderne, in Scienze dell’Educazione e in Conservazione dei Beni Culturali. Ha collaborato con Istituzioni quali la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio di Napoli; l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa e l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. A lei è riferito il Dipartimento Arti Visive e la sezione didattica della Fondazione Morra di Napoli (Museo Nitsch/Casa Morra/Associazione Shimamoto) della quale è membro del Consiglio direttivo. Docente di italiano e latino, conduce lab-workshop di scrittura creativa e digital storytelling; è docente di Linguaggi dell'Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e figura nel Dipartimento di Ricerca del Museo MADRE. È autrice di cataloghi e numerosi contributi pubblicati su riviste e libri per case editrici come Skira, Electa, Motta, Edizioni Morra, arte’m, Silvana ed.

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