Museo del Tesoro di San Gennaro. Luce e bagliori nelle pitture di Tommaso Ottieri

Santa Lucia, Tommaso Ottieri

Dal sito ufficiale di Tommaso Ottieri si legge:

“Il mero possesso della saggezza e del talento rappresenta il tipo di utilità più infimo. La bravura del singolo assomiglia a un albero conficcato alla meno peggio nel terreno.

Per essere dei buoni guerrieri dovremmo affidarci ad un solo signore nel bene e nel male, rinunciando ad ogni interesse personale, né dovremmo occuparci di altro. Se ci fossero appena due o tre persone pronte a farlo, una città si troverebbe al sicuro” (Hagakure, Codice dei Samurai, 9,15,17).

Una vera dichiarazione di intenti per una ricerca artistica controllata attraverso un criterio partecipante. Ottieri converte la pittura in ambiente riflessivo, in luogo di verifica con cui esercitare una propria e passionale piega etica:

Io riconosco all’arte, e più in generale all’esperienza umana un viatico che è impegno nella storia. Non c’è azione estetica che non sia etica, se destinata a rimanere nella storia dell’uomo.

In questo la libertà individuale non è solo esperienza, ma ricerca, sforzo ed abnegazione per portare avanti il cammino, spostarlo magari dalla traiettoria, sottrargli inerzia e mostrare nuove vie. Per fare questo, non credo ci sia altro modo che rispondere a commissioni, accettare sfide, intraprendere imprese condivise”.

Napoletano, classe 1971, ha studiato architettura all’Università Federico II di Napoli e alla Robert Gordon School of Architecture di Aberdeen (UK). Un imprinting che lo ha spinto a coltivare un’indagine instancabile e una necessità di sperimentare nuove soluzioni pittoriche da confrontare con altre discipline; spiega l’artista:

 “Ho una formazione da architetto  non ho mai fatto studi specifici di pittura. Ma questo mi ha dato un senso etico del lavoro. Ho recuperato il senso delle pittura con lo studio di pittori, artisti ed artigiani, dai più acclamati e da me ammirati ai più umili che affrontano la pittura come mestiere per garantirsi un onesto salario.

Ho messo insieme un verto repertorio di tecniche pittoriche, conoscenza dei materiali ed esperienza dei trucchi più vari, e ci aggiungo quotidianamente espedienti e strategie per la risoluzione dei problemi. Napoli è in questo un manuale a cielo aperto, che non finirò mai di sfogliare abbastanza”.

Su questa scia, nasce il suo ultimo progetto La mano tua, Divo Januario dicatum, in omaggio al patrono di Napoli,  visitabile fino al 15 marzo 2023 e ospitato presso il prestigioso Museo del Tesoro di San Gennaro.

La mostra, nata da un’idea di Gallerie Riunite – Intragallery e Prac di Annamaria De Fanis, Rosa Francesca Masturzo e Piero Renna, si sviluppa attorno ad un nucleo di  nove opere pittoriche di varie dimensioni che conversano con un’icona  tra le più famose dell’agiografia cristiana, oggetto di un culto unico al mondo. Ottieri disegna un’atmosfera espressiva secondo il segno inconfondibile di un fare pittorico colto e personalissimo:

Sono stato da sempre molto attratto dall’iconografia cristiana della figura dei martiri, e dalla propaganda della loro forma e delle loro vite la ferrea dimostrazione di volontà di un uomo,  in virtù di principi morali e fideistici è quanto di più alto possa essere rappresentato da una agiografia del popolo e per il popolo.

Non le imprese, non le virtù, non il potere come gli “eroi” più contemporanei, ma semplicemente la incorruttibile volontà.  E questa può essere alla portata di tutti. È un dono per il popolo. San Gennaro è una eccellenza storica per questo”.

Percorrendo l’esposizione, l’occhio dell’osservatore, si snoda libero fra le scene pittoriche e i bagliori aurei dei ceselli e delle pietre preziose dal valore inestimabile del Museo, restituendo un orizzonte in cui significante e significato si intrecciano per dar luogo  a infinito intrattenimento (“Sogno quadri davanti ai quali si possa pregare,  ed ai quali fare voto per migliorare prima la propria fermezza, poi auspicabilmente la propria vita”).

Oltre a lavori dedicati ai Santi della devozione partenopea (San Gennaro, Santa Lucia e San Sebastiano), Il Duomo, la Cappella di San Gennaro, Santa Patrizia, SS. Cosma e Damiano, San Giuseppe dei Ruffi, Gesù Nuovo,  si impongono via via come un’onda nel solco delle vicende umane che hanno prodotto la storia della pittura in misura estetica, etica, poetica: “Se un artista si preoccupa che un’opera abbia successo e non che abbia un effetto, allora l’opera non funziona;  i codici di interpretazione sono spesso difficili, ma vale, sempre la pena di pensarli, capirli ed assimilarli perché si possa usare il genio dell’uomo in una delle sue forme più importanti”.                .

BIO

Nato a Napoli nel 1971, Tommaso Ottieri ha studiato architettura all’Università Federico II di Napoli e alla Robert Gordon School of Architecture di Aberdeen (UK).

Nel 1996 si laurea con una tesi in bioarchitettura e vince la borsa di studio M.I.T Leonardo da Vinci e decide di andare alle Isole Cicladi in Grecia per studiare il corpus di regole dell’arte e dell’architettura biocompatibili. In seguito si trasferisce a Santorini dove per due anni lavora come architetto e, contemporaneamente, apre un laboratorio di pittura a Oia.

Dopo due anni, ritorna in Italia per collaborare con grandi aziende, prima di aprire il suo studio personale e nel 1998 fonda, insieme a Piero Renna, lo Studio di Architettura MERO, Palazzo Montemiletto a Napoli. Nello stesso anno consegue il Master in Progettazione Esecutiva in Bioarchitettura presso la Facoltà di Architettura dell’Università Federico II di Napoli.

In questo periodo comincia ad esporre i primi dipinti presso piccole gallerie napoletane. Fonte di ispirazione sono i grandi architetti ed artisti del tempo, oltre ai classici di cui cerca di seguire l’esempio.

La sua ricerca si orienta verso la definizione di scenari molto saturi esteticamente e cromaticamente, per proporre una visione del paesaggio urbano e cercare un ruolo nella sua costruzione.

Dal 2003 comincia regolarmente a collaborare con gallerie in Italia ed all’estero. Ha esposto negli ultimi anni in gallerie a Parigi, Ginevra, San Francisco, New Orleans, Lisbona, Londra, Madrid, Mosca, Istanbul, Milano, Roma, Napoli, Bologna, Catania, in mostre personali. È presente con le sue opere nelle principali fiere specializzate, in Italia e all’estero.

  • Info mostra Tommaso Ottieri, La mano tua, Divo Januario dicatum

  • Museo del Tesoro di San Gennaro
  • Napoli, Via Duomo 149
  • orari: dalle 9:30 alle 18:30
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Storica e critica d’arte, curatrice, giornalista pubblicista, Loredana Troise è laureata  con lode in Lettere Moderne, in Scienze dell’Educazione e in Conservazione dei Beni Culturali. Ha collaborato con Istituzioni quali la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio di Napoli; l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa e l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. A lei è riferito il Dipartimento Arti Visive e la sezione didattica della Fondazione Morra di Napoli (Museo Nitsch/Casa Morra/Associazione Shimamoto) della quale è membro del Consiglio direttivo. Docente di italiano e latino, conduce lab-workshop di scrittura creativa e digital storytelling; è docente di Linguaggi dell'Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e figura nel Dipartimento di Ricerca del Museo MADRE. È autrice di cataloghi e numerosi contributi pubblicati su riviste e libri per case editrici come Skira, Electa, Motta, Edizioni Morra, arte’m, Silvana ed.

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