Claire Bendiner alla galleria Someday di NYC. Deep Creep e i Non luoghi

immagine per Claire Bendiner alla galleria Someday di NYC. Deep Creep e i Non luoghi

In corso a NYC, fino al 21 ottobre 2023, alla galleria Someday, Deep Creep, una mostra di nuovi dipinti di Claire Bendiner.

Claire Bendiner è un’artista attualmente attiva a New York. Originaria di Milwaukee, Wisconsin, ha conseguito il suo B.F.A. presso il San Francisco Art Institute nel 2017 e il suo M.F.A. presso il Hunter College nel 2022.

Le sue articolate astrazioni approfondiscono la relazione tra spazio, memoria e sé. Le composizioni sono personali, ognuna basata su una località distinta familiare all’artista.

Interni domestici, hall di sale d’attesa, circuiti cittadini, seminterrati sotterranei e cabine d’auto sono evocati da ricordi privati o immagini di riferimento, solo per essere astratti oltre la leggibilità.

Bendiner si allontana dalla rappresentazione convenzionale per rappresentare questi spazi astrattizzandoli e rendendoli essenzialmente dei concetti: trasforma, insomma, richiami e memorie visive dell’immagine mentale in una forma concreta, solida, quasi…

Come spiegano dalla galleria:

“Senza bozzetti preliminari, Bendiner distilla il regno fisico nelle sue proprietà formali più basilari: forma, colore e linea. Pareti e partizioni, una volta simboli di isolamento e separazione, si dissolvono in pennellate porose; campi saturi di colore permeano attraverso la membrana di pastello ad olio e acrilico. L’uso della vernice per interni, un materiale radicato nel lavoro quotidiano, sovverte le distinzioni tradizionali tra lavoro artistico e lavoro domestico, belle arti e design d’interni, artigianato e merce.  La discontinuità tra il sé e l’ambiente può compromettere la consapevolezza dello spazio, portando al disorientamento.”

Questo è un fenomeno che si verifica spesso in spazi di transizione, i cosiddetti Spazi Assenti, i Non Luoghi tanto bene analizzati da Marc Augé: aeroporti, ad esempio, dove i punti fermi convenzionali dell’identità e del senso di appartenenza si fanno labili.

“I dipinti di Bendiner risuonano con tali esperienze, attraverso la rottura dei confini spaziali e la deformazione della prospettiva. I margini diventano sfocati; i ricordi si offuscano.”

Esteticamente accattivanti ma attivatrici di vertigini emotive, queste composizioni tracciano la consapevolezza di questo sentire e in un modo tutto particolare riescono a riassumere e rimandare la nostra relazione paradossale con la profondità e con l’interiorità, che temiamo e allo stesso tempo desideriamo indagare e portare in superficie, fuori dal nostro crepuscolo inconscio.

Info mostra Deep Creep |Claire Bendiner

  • Fino al 21.10.2023
  • Someday Gallery a NYC, 120 Walker Street #3R New York NY 10013
  • T. +1-646-405-7139 – @somday_gal
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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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