IndipendenteMente #140. Esercizi spirituali per bevitori di vino di Angelo Peretti. Scegliere seguendo la propria natura.

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«Lasciati affascinare dai vini dinamici, quelli indomabili e nervosi, che non si mettono in posa, che accelerano il passo, che rinnegano l’ostentazione. D’ora innanzi potresti prenderli a modello per tutta la tua vita di bevitore, o almeno per un buon tratto. Anche per la tua vita in genere. Sai che noia, altrimenti»: questa frase è tratta dal capitolo Quintessenza, facente parte dell’opera Esercizi spirituali per bevitori di vino di Angelo Peretti (Edizioni Ampelos).

immagine per Esercizi spirituali per bevitori di vino di Angelo PerettiGià da questa citazione si capisce che non ci troviamo di fronte al classico manuale sul vino: l’autore, infatti, non è interessato a proporre tabelle organolettiche o schede tecniche, e a incensare i vini che tutti adorano, e che gli esperti sommelier portano ad esempio.

Ad Angelo Peretti interessa invece descrivere in che modalità il vino inneschi nell’essere umano i suoi processi emozionali e intellettivi, e allo stesso tempo cosa l’uomo riversi di sé in questa bevanda, tanto da darle carattere al di là della sua appartenenza a un determinato territorio e del microclima in cui il vitigno da cui proviene si è sviluppato.

Umanità e vino sono quindi collegati, e ciò che li unisce diventa materia centrale di questa interessante opera, in cui il focus è l’origine del piacere personale: i bevitori dovrebbero infatti scegliere il vino non in base alla sua popolarità ma secondo il proprio gusto, assecondando la propria natura.

Dal capitolo Hobby: «Anche i bevitori più esperti dovrebbero conservare un po’ della natura del dilettante, la quale è lontanissima dalla faciloneria; il vero dilettantismo è del tutto professionale. Hai presente come sono seri i bambini mentre giocano? Prova a imitarli, quando stapperai la prossima bottiglia. Ci si può divertire con serietà, eccome se si può».

Angelo Peretti ci dice di imparare a sperimentare, nel vino come nella vita; ci ricorda che il vino è un piacere e ci avverte del fatto che spesso noi fuggiamo da questa piacevolezza: quando infatti dovremmo prenderci del tempo per assaporare con lentezza il momento, non riusciamo più a farlo, a causa di una società che ci vuole sempre di corsa, sempre performanti.

E che se proprio ci lascia fermare, pretende di scegliere ciò che consumiamo: l’autore, con questo libro, ci invita invece a decidere per noi stessi, secondo i nostri desideri e la nostra libertà; è giusto seguire delle indicazioni, è giusto studiare quali siano i vini più pregiati ed assaggiarli.

Poi, però, ciò che conta è la scelta individuale: «Padroneggia l’enologia, padroneggia il vino, e poi dimentica tutte queste cazzate e pensa a bere».

 

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Antonella Quaglia è una content editor e organizzatrice di eventi. Laureata in DAMS Cinema a Bologna, ha conseguito un Master in Management degli eventi artistici e culturali a Firenze. Dopo aver lavorato nel settore dell’organizzazione di mostre d’arte, segue diversi corsi in editoria e collabora con uffici stampa e riviste del settore.

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