I Beatles vennero creati e divennero creatori. 50 anni dopo Roma celebra la storica tournée. Con intervista a Marco Crescenzi

Marco Crescenzi Gary Stewart Hurst (tecnico dei Beatles)
Marco Crescenzi Gary Stewart Hurst (tecnico dei Beatles) - Marco Crescenzi Gary Stewart Hurst (tecnico dei Beatles)
Marco Crescenzi Gary Stewart Hurst (tecnico dei Beatles)

Ferrero Cinemas e The Official Beatles Fan Club Pepperland festeggiano il 27 giugno 2015 il 50° anniversario della tournée dei Beatles in Italia. In occasione di questa data, i Beatles si esibirono quattro volte tra il 27 ed il 28 giugno 1965 sul palco del Teatro Adriano di Roma.

A partire dalle ore 15 si susseguiranno proiezioni no stop mentre nelle sale attigue saranno rese disponibili tre mostre fotografiche a cura dell’Official Fan Club Pepperland sui concerti romani del 27 e 28 giugno 1965. Ci sarà una vasta mostra di dischi e memorabilia.

Alle 21 un evento esclusivo in sala 4. Per la prima volta a Roma la compagnia stabile “Alternando” presenterà il musical Il mondo di John, la storia dei Beatles raccontata da John Lennon.

Abbiamo intervistato il Direttore artistico Marco Crescenzi, grande appassionato del famoso quartetto ed organizzatore dell’ importante evento.

Qual è il tuo legame con i Beatles, come li hai conosciuti e ti sei appassionato.

Essendo nato nel 1966, appartengo alla generazione post-Beatles quella che è diventata fruitrice di musica dopo il loro scioglimento. Li ho conosciuti alla fine degli anni settanta grazie ad un compagno delle scuole medie che portò in classe un libro fotografico a loro dedicato, mi incuriosirono molto e acquistai la prima musicassetta, Yellow Submarine. Decisamente era destino che io mi dovessi appassionare a questo gruppo, perché non è certo il lavoro che consente di apprezzarli di più come autori (la seconda parte del disco è interamente occupato da musica orchestrale composta e diretta dal loro produttore George Martin per la colonna sonora del cartone animato) eppure rimasi affascinato e iniziai a comprare i loro dischi uno dopo l’altro finché poi la mia passione sfociò nel collezionismo con l’acquisto di edizioni straniere, rare e meno rare, provenienti da tutte le parti del mondo, come amo dire “da Albania a Zimbawe” 33 e 45 giri provenienti da tutte le parti del mondo, ormai sono quasi quarant’anni che li seguo e compro i loro dischi (anche quelli delle loro carriere soliste)

 Qualcosa sulla loro originale esperienza artistica?

I Beatles sono figli della guerra, nati tra il 1940 e il 1943 crescono nell’Inghilterra degli anni cinquanta, sono figli, quindi, del rock and roll. Cresciuti musicalmente nel mito di Elvis e degli altri interpreti americani vissero a pieno il ciclone della musica skiffle quel genere musicale che, mischiando appunto vari generi, consentiva anche a chi avesse scarsissime cognizioni tecniche di fare musica. Fondamentale per la loro crescita professionale oltre alla “gavetta” in locali e localini di Liverpool e dintorni fu il soggiorno ad Amburgo all’inizio degli anni sessanta, dove, nel quartiere a luci rosse della città tre dei quattro futuri Beatles (Ringo Starr non aveva ancora sostituito Pete Best alla batteria anche se pure lui nello stesso periodo era ad Amburgo con un altro gruppo musicale Rory Storm and the Hurricanes) si esibirono dal vivo per ore e ore per un pubblico eterogeneo. Ovviamente le loro straordinarie capacità come compositori (nonostante nessuno dei tre [quattro] fosse in grado di scrivere musica) fece si che, insieme al lavoro del loro produttore storico George Martin, la “magia” dei Beatles nascesse così appunto come…per magia. Fondamentale fu poi la figura di Brian Epstein, il loro manager che da commerciante di dischi si trasformò in imprenditore dello spettacolo contribuendo a renderli famosi con la sua capacità di curare la loro immagine e la sua tenacia nel proporli (purtroppo non con le sue capacità imprenditoriali che provocarono ai Beatles mancati introiti per milioni e milioni ma, come si dice,  questa è un’altra storia). L’esplosione  del fenomeno Beatles posso riassumerla con il titolo e una frase di un mio saggio. Il titolo è: “I Beatles e gli anni sessanta, creati e creatori” e la frase finale è “…I Beatles vennero creati e divennero creatori. Iniziarono accontentandosi di Love me do, strada facendo mirarono in alto pensando in grande e finirono col concepire l’amore universale… All you need is Love”.

 Dicci della nascita del Club e che cosa i Beatles rappresentano per i fans…

La storia del fan club è lunga e attraverso varie generazioni va dalla metà degli anni sessanta arrivando ai giorni nostri. The Official Beatles Fan Club Pepperland è un fan club ma anche una associazione iscritta al Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato della Regione Lazio. Operante dall’8 giugno 1993, in data 1 gennaio 1996, il fan club si è fuso con la sezione italiana dell’Official Beatles Fan Club operante dal 1966 al 1973, di cui la prima storica segretaria è stata Rossana Lanfiuti Baldi ora Presidente Onorario dell’associazione. Alla data del gennaio 2012 il fan club è stato riconosciuto come organizzazione di volontariato. L’associazione, facendo proprio il patrimonio artistico, musicale, culturale e ambientalista dei Beatles, si configura quale ente senza scopo di lucro neppure indiretto con fini di solidarietà e si prefigge la promozione dell’arte  e della cultura (soprattutto musicale) come bene comune. Tale attività è rivolta con particolare attenzione alle persone che ne vengono normalmente escluse per motivi economici e sociali.

Altro scopo del fan club è la beneficenza che viene perseguita con la promozione e organizzazione di iniziative culturali, musicali e artistiche, con attività di ricerca d’interesse culturale e sociale, di mediazione e integrazione socio culturale e attraverso manifestazioni, concerti, conferenze, dibattiti, mostre e convegni. A questo scopo ha già partecipato a numerose iniziative intraprese da società private e da enti locali tra cui i Comuni di Roma, Terni, Rieti, Forlì, Viterbo, Rimini . Su iniziativa del fan club sono state realizzate e quindi affisse nei rispettivi impianti due targhe per ricordare gli storici concerti dei Beatles al Velodromo Vigorelli di Milano e al Teatro Adriano di Roma. Presidente del fan club è Luigi Luppola, nato nel 1955, laureato in Giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma, funzionario dello Stato. Ha da sempre avuto interesse per la musica e, in particolare, per i Beatles. E uno dei più noti collezionisti italiani del quartetto di Liverpool.  Oggi io ricopro l’incarico di segretario dopo essere stato socio per anni.

Quanta richiesta c’è per quella musica oggi e qual è il suo appeal mediatico?

La richiesta è enorme così come il suo appeal mediatico, dimostrazione ne è la continua riedizione dei loro dischi nel corso degli anni. Oggi convivono varie generazioni di fans, da quelli anziani degli anni sessanta che videro i Beatles all’opera dal vivo ai ragazzi anche di 11/12 anni che si sono appassionati alla loro musica.

I Beatles ancora oggi vendono milioni e milioni di dischi nel mondo e sono universalmente conosciuti, possiamo dire a ragione che sono diventasti “immortali”…

Che cosa stanno facendo i Beatles per alimentare i club e per prolungare la loro immagine?

I Beatles durante la loro carriera curarono molto il rapporto con i fans, crearono un fan club con a capo Freda Kelly storica segretaria del fan club inglese che apri sedi in tutto il mondo (inclusa quella in Italia). Al termine della loro carriera come gruppo il rapporto con i fans si diradò anche per la volontà dei componenti di avere una vita normale senza l’assedio costante che subirono dai fans negli anni sessanta.

Oggi i due membri superstiti Paul McCartney e Ringo Starr sono due “anziani signori” anche se, soprattutto McCartney, sono sempre sulla breccia andando in tour continuamente e continuando a sfornare dischi. Ai concerti continuano a verificarsi le scene di entusiasmo degli anni sessanta ma in fondo oggi sia quelli che furono i Beatles che i fans vivono più tranquillamente la loro passione.

Quest’anno per i fans italiani ricorre un anniversario importante: il cinquantesimo anniversario dell’unico tour italiano del quartetto. I Beatles suonarono tra il 24 e il 28 giugno del 1965 a Milano, Genova e Roma; a Roma i quattro concerti ebbero luogo presso il Teatro Adriano di Piazza Cavour il 27 e il 28 giugno (due pomeridiani e due serali) e proprio il 27 giugno prossimo The Official Beatles Fan Club Pepperland ha organizzato una giornata celebrativa in collaborazione con Ferrero Cinemas attuale proprietario della struttura proprio all’Adriano. Dedicheremo, a partire dalle ore 15 la giornata ai Beatles con proiezioni, mostre di dischi memorabilia e fotografiche e alle 21 con una esclusiva, il musical Il mondo di John la storia dei Beatles raccontata da John Lennon interpretato dalla compagnia stabile ligure Alternando. Una giornata dedicata ai nostri beniamini.

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Pino Moroni ha studiato e vissuto a Roma dove ha partecipato ai fermenti culturali del secolo scorso. Laureato in Giurisprudenza e giornalista pubblicista dal 1976, negli anni ’70/80 è stato collaboratore dei giornali: “Il Messaggero”, “Il Corriere dello Sport”, “Momento Sera”, “Tuscia”, “Corriere di Viterbo”. Ha vissuto e lavorato negli Stati Uniti. Dal 1990 è stato collaboratore di varie Agenzie Stampa, tra cui “Dire”, “Vespina Edizioni”,e “Mediapress2001”. E’ collaboratore dei siti Web: “Cinebazar”, “Forumcinema” e“Centro Sperimentale di Cinematografia”.

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