I Beni Culturali sono pane #10. Lo stato dell’Arte e della Cultura in Italia: 40enni lontani dall’arte, 60enni vicini al Teatro e giovani al Cinema

immagine per consumi culturali italiani
Video installazione Caravaggio Experience nella Citroniera della Reggia di Venaria

Non c’è Beauty Contest museale che tenga, e nemmeno Experience (che sia relativa a Klimt o a Caravaggio) e simili trovate per avvicinare di più alcune generazioni all’Arte visiva: i giovani preferiscono sempre e comunque il Cinema – anche se Netfix li tiene molto a casa – e i giovani adulti si allontanano dalle mostre e dai musei, da pittura, fotografia, scultura, installazione… Così, almeno, ci dicono i dati forniti dall’Osservatorio Findomestic/Doxa sui consumi culturali italiani:

“uno su 3 spende meno di 50 euro all’anno e qualcuno arriva a sborsare anche oltre 500 euro ma cresce il bisogno di agevolazioni o promozioni per biglietti d’ingresso e dei mezzi di trasporto

Nel 2017 8 italiani su 10 sono andati al cinema almeno una volta, 6 su 10 hanno visitato uno o più musei, 4 su 10 hanno visto una mostra e altrettanti sono stati a teatro: è il quadro dell’intrattenimento culturale tratteggiato dal nuovo Osservatorio mensile di Findomestic, realizzato in collaborazione con Doxa. Dal sondaggio emerge che un italiano su 3 ha speso meno di 50 euro nell’arco dell’anno, il 26% tra 50 e 100 euro e il 21% tra 100 e 200 euro ma c’è anche un 10% che non bada a spese e mette a budget tra i 200 e i 500 euro e addirittura un 3% che vive la cultura come una full immersion arrivando a sborsare oltre 500 euro.”

E l’Arte e i Musei come sono comunicati e recepiti? Quanto attirano gli italiani?

“Tra i consumi culturali il cinema è in cima alle preferenze degli italiani. La settima arte è irrinunciabile soprattutto per i più giovani: la rilevazione di Findomestic dimostra che solo il 6% dei 18-24enni non ha mai varcato la soglia di una sala cinematografica, mentre tra gli over 60 quelli che non hanno mai assistito a una proiezione nel 2017 sono quasi 1 su 3 (28,3%). E’ sempre nella fascia tra i 18 e i 24 anni che si trovano i cinefili più incalliti: il 26,4% ha infatti visto almeno dieci film lo scorso anno.

I post millennials sono anche i maggiori frequentatori di musei: il 66% dei 18-24enni ha visitato almeno una sede museale e l’8% addirittura più di 10 diverse collezioni. 

Pittura, fotografia, scultura e design non incontrano il gusto dei 40enni: oltre il 71% degli italiani tra i 40 e i 44 anni ha ‘disertato’ qualsiasi genere di mostra, secondo i dati raccolti da Findomestic. I frequentatori più assidui di esposizioni d’arte temporanee sono gli over 60: il 53,3%, infatti, ha visitato una o più mostre.”

E il Teatro come va? Quanto è amato e da chi? E la Musica classica? E la lirica, venerata più fuori dall’Italia che nel nostro Paese?

Il Teatro è amato dal pubblico tra i 55 e i 65 anni: quasi il 44% ha assistito lo scorso anno ad almeno uno spettacolo. Circa il 5% degli ultrasessantenni è andato ben oltre, collezionando più di 10 ingressi nell’arco del 2017.

“La stessa fascia di popolazione è la più affezionata alla musica classica e alla lirica: sono quasi 3 su 10, a fronte di una media generale del 20%, gli over 60 che hanno partecipato ad almeno un concerto o un’opera in una sala teatrale. L’arte del palcoscenico, rivela il sondaggio Findomestic, è più apprezzata al Sud: 47% contro il 45% al Centro e il 37% al Nord.”

Si sta assistendo a una cesura generazionale, dunque, almeno nel caso delle scelte culturali? Parrebbe di sì, se i concerti Pop e Rock sono under 35…

“Hanno tra i 25 e i 29 anni gli aficionados dei concerti pop, rock e jazz: oltre il 52% ha assistito ad almeno un live. La quota dei frequentatori di club, palazzetti, arene e stadi cala drasticamente col crescere dell’età: solo un over 55 su 3 si è concesso un appuntamento con la musica dal vivo.”

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Musei Vaticani

Almeno il Turismo ci salverà… ma in che modo? Con quali investimenti istituzionali? In generale: la cultura costa sul budget personale e sui bilanci familiari in modo troppo consistente?

“Per il 2018 il 64% degli italiani ha già in programma viaggi per scopi culturali (visitare musei, monumenti, siti storici/archeologici): il 33% si sposterà entro i confini italiani, il 7% si recherà all’estero e il 24% farà viaggi sia in Italia che all’estero.

Findomestic ha chiesto al campione quali misure sono più efficaci per incrementare le visite a musei e siti culturali: offrire un biglietto meno costoso è la prima scelta degli italiani (47%), seguita dall’ingresso gratuito un giorno al mese (43%), iniziativa già messa in campo dal Ministero dei Beni culturali. Il 28% degli italiani vorrebbe promozioni sui biglietti dei treni/aerei per raggiungere le località d’arte e altrettanti hanno indicato l’apertura serale dei musei. Infine, il 24% vorrebbe poter usufruire di biglietti scontati nei periodi di bassa stagione.”

 n.b: Findomestic Banca opera al servizio di oltre due milioni di clienti, ai quali si rivolge per proporre soluzioni di credito, assicurative e di risparmio. Presente in tutta Italia, Findomestic ispira la propria attività ai principi della responsabilità sociale, promuovendo un approccio al credito sostenibile e responsabile, per sviluppare una relazione di lungo periodo con il cliente, con i partner e con tutti i suoi stakeholders. Partecipata al 100% da BNP Paribas Personal Finance, Findomestic è parte del Gruppo BNP Paribas presente in più di 70 paesi, con oltre 189.000 collaboratori, dei quali oltre 146.000 in Europa.

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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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