L’artista slovacco Miro Trubač (Trnava, 1986) ha dato corpo tridimensionale a un nuovo progetto: Isle of Man.
Il fulcro di questa produzione è la relazione tra gli esseri viventi, analizzata attraverso una lente autobiografica.
Le sculture, infatti, sono prevalentemente figure maschili, che ripropongono con ironia e sarcasmo avvenimenti vissuti in prima persona dall’artista, anche palesatisi nei suoi ricordi d’infanzia e dell’adolescenza, e che egli ha percepito come totalmente stranianti, assurdi o misteriosi, anche se spesso non erano altro che frammenti di normale quotidianità e parte di ciò che lo circonda tuttora.
Lo specifica lui stesso, parlando della sua ricerca:
“Attraverso le mie sculture sto cercando di esprimere le narrazioni che spesso attingono a ricordi e situazioni che mi sembrano paradossali, assurdi e insolubili”
Le opere, che, quindi, hanno radici in una riflessione – appunto -autobiografica, rispecchiano, però, sensazioni e sentimenti spesso condivisi e, soprattutto – attraverso le figure maschili da lui scolpite come una sorta di io ripetuto all’infinito – diventano, grazie al lento e ormai maturo processo concettualistico dell’autore, motivo più corposo di concentrazione su questioni collettivamente sentite: urgenze tematiche, insomma.
Sono, cioè, attivatrici di senso: trasversali analisi sul più generale sistema sociale, con le sue luci e le molte ombre, e “sul ruolo delle persone nella società e sulla loro sostanziale solitudine”, derivante, il più delle volte, “dall’essenza della condizione umana che non può sottrarsi ad alcune regole”; lo sguardo dell’artista, però, ci apre delle possibilità e spiragli di ottimismo che, se non sono risolutivi (l’arte non dà mai soluzioni), sono almeno riflessivi: riconoscendo questi stretti incasellamenti, questi obblighi, tali precetti, è possibile ironizzarci su, sdrammatizzare. Come a dire: il Re è nudo e la fantasia, ma anche la consapevolezza trasformata in ironia – in Miro Trubač copiosamente adottata – distruggerà il potere e una risata vi seppellirà!”. Forse…
Info mostra
- Miro Trubač: Isle of Man.
- Inaugurazione: giovedì 15 marzo alle ore 18.30
- Galleria Opere Scelte
- via Matteo Pescatore 11/d, 10124 Torino
- fino al 7 aprile 2018
- Orari: da martedì a sabato 15.30-20
- contatti: T. +39 011 5823026 – M. +39 349 3509087
- sito: www.operescelte.com
- www.works.io/miroslav-trubac
Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.
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