Napoli e l’arte contemporanea. Nuove aperture. Intervista a Giuseppe Compare. Shazar Gallery

Monica Biancardi Punti di Vista - Dopo il Bagno 2019 stampa su fine art 50x50 (x2) ed 1 su 3

Nel ventre di Napoli, in via Pasquale Scura 8, in un palazzo nobiliare che fu disegnato da Ferdinando Sanfelice, inaugura la nuova sede della Shazar Gallery con un opening lungo un giorno, dalle ore 11.30 alle 20.00 con la mostra di Monica Biancardi, Punti di Vista.

Il fondatore è Giuseppe Compare, laureato in scienze economiche e bancarie a Siena, con indirizzo monetario, appassionato ed amante dell’arte; in anteprima, ci racconta la genesi e la programmazione del suo nuovo spazio.

Quando nasce la tua passione per l’arte, quando hai incominciato ad interessarti a questo mondo?

Sono nato a Montesarchio in provincia di Benevento; giovanissimo scelsi di andare a studiare economia a Siena, una di quelle scelte che si fanno inconsapevolmente: solo in seguito mi resi conto che quella era la strada che meglio aderiva al mio sentire più profondo. Ho studiato economia, ma non mi ritengo un tecnico, ma più un economista di stampo filosofico. L’economia ha incominciato ad essere percepita come qualcosa di nefasto, da quando è caduta nelle mani di tecnici senza cuore e senza visione.

Mi ero avviato a fare carriera nel mondo dell’alta finanza a Milano ma, dopo cinque sei mesi di attività, mi resi conto che quello che avrei dovuto fare non mi corrispondeva. Entrai in contatto con alcuni artisti, in quegli anni, e fu così che mi ritrovai. Tornai a casa e pensai di aprire la galleria in un piccolo centro, Sant’Agata de’ Goti, un piccolo, adorabile borgo campano – che molto mi ricordava la mia amata Toscana e l’Umbria dove avevo la possibilità di darmi dei tempi lunghi per poter produrre delle mostre ex novo.

Per diversi anni hai diretto la prima sede della galleria che inaugurasti nel 2001 a Sant’Agata de’ Goti. Perché scegliesti proprio questo nome per il tuo spazio?

Robert Shazar è l’eteronimo di un poeta e scrittore napoletano, Giuseppe Bilotta: era un intellettuale parigino, coltissimo, amante delle arti e della cultura; e poi mi piace il suono del suo nome, lo trovo elegante.

Qual è il nuovo apporto di Shazar, nel circuito delle gallerie d’arte contemporanea napoletane?

Mi piaceva l’idea di poter inaugurare uno spazio, che non fosse semplicemente espositivo, chiuso, per i pochi addetti ai lavori.

Mi interessa coinvolgere tutto l’interessante contesto che ci circonda e ci accoglie; per questo abbiamo pensato alla Summer Exhibition, un evento che coinvolgerà tutto il palazzo, ci sarà una collettiva e chi vorrà potrà esporre all’interno del proprio appartamento, opere degli artisti coinvolti, ma anche fuori dall’ingresso principale dello stabile, ci saranno delle iniziative che vedranno protagonista l’intera strada antistante il palazzo.

Quando si svolgerà?

Quest’estate dal 10 luglio al 30 agosto.

Parlami della personale di Monica Biancardi con la quale sarà inaugurato lo spazio.

Il titolo della mostra è Punti di vista con opere che abbiamo portato in anteprima due anni fa alla Fiera della Fotografia (MIART, Milano – n.d.R), e come tutti i lavori di Monica sono dei progetti in fieri che durano molti anni; in questa occasione mostreremo i lavori nuovi.

immagine per Shazar Gallery
Monica Biancardi Punti di Vista – Dopo il Bagno 2019 stampa su fine art 50×50 (x2) ed 1 su 3

I punti di vista entrano in gioco nelle relazioni tra le persone, e nella relazione tra le persone e la realtà che le circonda. Al centro della sala tra gli altri lavori, sarà in esposizione un polittico composto da sei pezzi, Finis Terrae, al centro del quale troviamo al cartina geografica del Kurdistan ed intorno tutte le cartine geografiche dalla Turchia, alla Siria, e degli stati contigui, ben cinque che non tengono conto dell’esistenza del Kurdistan, Monica interviene mostrando le modifiche apportate ai confini, e come le realtà cambi a seconda del punto di osservazione.

Non c’è nessun punto cieco nel mondo. Per questo, abitare più punti di vista significa dar vita a un processo narrativo che tenga conto di quelle che si potrebbero definire, con uno sguardo sempre terzo, le parti in commedia.

Quali sono gli artisti che vedremo nel tuo spazio?

Mutaz Elemam, un pittore fantastico,  con una pittura come una sorta di meditazione; lui è un sudanese che vive al Cairo, dipinge tutto ciò che si addensa sulle acque del Nilo, e non solo. Sarà forse la seconda mostra di pittura in 18 anni di attività.

Poi Rocco Dubbini, Giacomo Montanaro, Gabriel Orlowski e Paola Risoli.

Presenteremo quindi il progetto un artista francese che farà degli interventi in città e in galleria ci sarà un corpus composto da una selezione dei suoi interventi urbani.

Qual è il criterio che segui nella selezione dei tuoi artisti?

Di un artista m’interessa innanzitutto il suo pensiero, e che questo venga restituito anche in una forma estetica. Un’opera deve stimolare il ragionamento e  deve essere in grado di dire anche ciò che l’artista non aveva previsto, deve andare oltre il suo ideatore.

Qual è il ruolo  del gallerista secondo te?

Aiutare l’artista a sviluppare la sua visione, condividerla con lui, seguirlo e supportare il suo lavoro; Lia Rumma lo fa magistralmente, ad esempio, ed è questo a cui mi riferisco, a tale modalità: anche io nel mio piccolo l’ho sempre attuata e spero di riuscire a farlo sempre di più…

Così, supporto gli artisti a produrre i progetti che espongo e cerco di incoraggiarli a migliorarsi; sono molto selettivo e quando la proposta è debole cerco di non illudere le persone.

E’ un lavoro di trincea quello delle piccole gallerie: alleviamo talenti, che poi s’immettono nel circuito dell’arte e che, appena sviluppano una produzione più strutturata, ci abbandonano perché hanno altre esigenze…: e va bene così, sono sempre felice quando un mio artista riesce a sbocciare e a realizzare altri progetti, importanti.

E’ questa la mia missione, fatta di intuito, passione, visione… Noi immettiamo nel Sistema dell’arte nuova linfa rigenerante. Per questo mi piace produrre sempre nuovi progetti, perché ogni volta è come se si ricreasse il mondo daccapo, insieme all’artista.

Shazar Gallery: inaugurazione della galleria e della mostra Monica Biancardi, Punti di Vista, sabato 16 febbraio 2019 dalle ore 11.30 alle 20.00

www.shazargallery.com

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Marina Guida si laurea in Conservazione dei Beni Culturali ed Ambientali, presso L’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli, (città natale dove vive e lavora) con una tesi sulla ricezione critica delle opere di Robert Mapplethorpe in Italia.
Frequenta i seminari e gli incontri dell’arte tenuti presso il centro di Documentazione Filiberto Menna di Salerno, moderati Dal Prof.Angelo Trimarco e dalla Prof.ssa Stefania Zuliani.
Critico militante, curatore indipendente, redattore free lance, collabora con diverse riviste d’arte contemporanea e periodici d’arte e cultura, scrivendo recensioni delle mostre ed articoli di approfondimento, firma saggi e testi critici per cataloghi di progetti espositivi in spazi privati.

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