Ricordando Efrem Raimondi e la sua fotografia

immagine per Efrem Raimondi
foto di Efrem Raimondi

Efrem Raimondi è stato un maestro della fotografia noto al vasto pubblico soprattutto per i suoi ritratti alle star.
Ebbe tra i suoi punti di riferimento suo padre ed Avedon e si mosse verso un linguaggio tutto suo, netto, che sapeva avvolgere di calore umano il protagonista immortalato. Così, raccontò Vasco Rossi e tanti altri personaggi dello spettacolo: meravigliosa la foto di Joe Strummer dei Clash e delle sue mani, di una intensa e quasi malinconica Monica Bellucci, di un vitalissimo Ezio Bosso, degli sfuggenti, trendissimi Baustelle.

Eternò gente del mondo delle arti, della creatività, della cultura (Enzo Mari, Francesco Bonomi, Vanessa Beecroft, Fernanda Pivano tra i tanti), dello sport (Alex Zanardi in una posa tra l’ironico e l’eroico), dell’imprenditoria e della politica (dall’immancabile Giulio Andreotti a Mario Draghi di sguincio) ma iniziò dall’Irpinia terremotata, una tragedia anni ’80 che documentò in modo reportagistico ma anche empatico…

Sulla fotografia aveva molto da dire; sul suo Blog leggiamo, tra l’altro:

«Cosa concorre alla produzione di un ritratto che sia fotografia? Un sistema di vasi comunicanti che richiede un contributo fondamentale senza il quale il sistema non si attiva e si resta muti.  Qual è la tua visone del mondo? Pensi si possa assolvere, che sia visibile semplicemente affrontando un ritratto, una fotografia? A volte sì. Ed è ciò che conta. Questo il motivo del fotografare. Se poi è un ritratto…».

Nato a Legnano 62 anni, la notizia della sua morte all’improvviso lascia sgomenti e anche sui Social si sono succeduti i post addolorati dei tantissimi amici, famosi o meno conosciuti, che ne ricordano con affetto l’uomo oltre che il grande professionista.

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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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